La città
Legambiente: «Le analisi delle acque marine di Barletta siano frequenti e tempestivamente pubblicate»
Barlettalife, raccogliendo le richieste dei lettori, chiede che siano resi pubblici gli ultimi dati Arpa. «Non bastano le analisi igienico-sanitarie, servono anche le analisi sul rischio di Distrofia»
Barletta - mercoledì 11 luglio 2012
Porsi interrogativi e cercare di ottenere risposte, in quanto cittadini, sullo stato di salute del nostro mare, riteniamo sia sempre qualcosa di doveroso da fare. Ancor di più quando ci si rende conto che non si è da soli in questa ricerca, ma si è affiancati da tanti altri cittadini, lettori di Barlettalife, che con le loro segnalazioni, i loro suggerimenti, le loro richieste di chiarimento, concorrono attivamente al raggiungimento degli obiettivi di un'azione civica del genere. A queste importanti voci, si è aggiunta in questi giorni un'altra voce importante: quella della Legambiente Barletta. L'associazione ambientalista pur apprezzando il fatto che siano stati effettuati, da parte dell'Arpa, nuovi rilevamenti delle acque nei giorni scorsi, e le promesse dell'assessore all'Ambiente di nuove ulteriori analisi, punta il dito contro la non tempestività nell'effettuazione e nella comunicazione dei dati, dopo il dibattito dei giorni scorsi sullo stato del nostro mare: «In questi giorni abbiamo assistito a un mare di diversi colori (giallo alla litoranea di levante e verde alla litoranea di ponente), comportando così una diminuzione di bagnanti lungo le litoranee barlettane e un polverone di polemiche da tutte le parti. Apprezziamo l'iniziativa dell'assessore all'Ambiente il quale ha incaricato l'Arpa di analizzare le acque marine, promettendo nuove analisi che si andranno ad aggiungere a quelle consuete che già l'agenzia di protezione ambientale effettua ogni mese a partire da Aprile fino a Settembre per ogni uno-due km di costa. Peccato però che gli ultimi rilievi avvenuti proprio in seguito alle polemiche siano state effettuate 2 giorni dopo le prime segnalazioni ed i risultati siano stati resi pubblici dopo altri 3 giorni. Lo stesso problema si è verificato ad Alghero sempre domenica 1 Luglio, ma le analisi sono state effettuate nello stesso giorno del verificarsi del fenomeno e i risultati sono usciti dopo 2 giorni, risultati che imputano la causa a una "falla nel sistema fognario"».
Una lucida analisi della questione, nella quale si ritorna sul problema che riguarda il depuratore di Barletta, che ricordiamo è tuttora sotto sequestro, ma con facoltà d'uso, a seguito dell'operazione di Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto, denominata "Dirty Water", e una concreta proposta da parte di Legambiente: «Il recente sequestro del depuratore cittadino per via di sospetti malfunzionamenti avvicina di molto la situazione della nostra città a quella di Alghero, per questo motivo il circolo Legambiente Barletta richiede non solo che vengano effettuati controlli più frequenti, ma che tali controlli prevedano oltre alle analisi igienico-sanitarie, Enterococchi intestinali e Escherichia coli, anche le analisi sul rischio di Distrofia. Queste servono per conoscere lo stato di alterazione dell'ambiente marino causato da eccessivi accumuli di sostanza organica che porta a situazioni di ipossia/anossia dell'acqua , allo sviluppo di cattivi odori legati alla liberazione di solfuri, a morie di organismi bentonici e di pesci nei casi più estremi».
Le analisi sul rischio di Distrofia, come riporta Legambiente, pongono l'attenzione su:
• Concentrazioni di nutrienti (Azoto, Fosforo) disciolti nella colonna d'acqua;
• Concentrazioni di Ossigeno Disciolto;
• Domanda biologica di ossigeno;
• Concentrazione sostanza organica totale (OM) o biopolimerica (BPC);
• Concentrazioni di pigmenti clorofilliani attivi (clorofilla-a) e non attivi (feopigmenti) nella colonna d'acqua;
• TRIX;
• Idrocarburi.
«Questa tipologia di analisi ci fa capire se ci sono:
• Elevate immissioni e produzioni di sostanza organica nella colonna d'acqua/sedimento;
• Stratificazione termica del corpo idrico;
• Scarso rinnovo delle acque;
• Presenza di immissioni fluviali;
• Pressioni antropiche (scarichi di origine fognaria, acquacoltura, n° di imbarcazioni, ecc...)».
«Per queste motivazioni, il circolo Legambiente Barletta richiede che le prossime analisi siano approfondite e condotte secondo quanto specificato, e che le stesse siano frequenti e tempestivamente pubblicate, quantomeno al fine di monitorare con estrema accuratezza la balneabilità del nostro mare e la qualità delle nostre coste». Nell'approfondimento a lato riportiamo l'e-mail inviata dal direttore responsabile di Barlettalife.it Michele Sarcinelli, e indirizzata al dirigente del settore ambiente del comune di Barletta Salvatore Mastrorillo, e inviata per conoscenza all'Arpa Puglia, nella quale si chiede di rendere pubblici i dati delle ultime analisi effettuate dall'Arpa, sulla balneazione del nostro mare. Infatti al momento, sulla pagina web dell'Arpa Puglia dedicata al monitoraggio delle acque di balneazione, risultano presenti i bollettini di Aprile, Maggio, Giugno (per precisione, di inizio Giugno), e non ancora quindi quelli di Luglio. Bollettini che comunque pubblichiamo qui in allegato, in attesa di poter pubblicare i dati più recenti, che speriamo saranno al più presto resi pubblicamente noti a tutta la cittadinanza.
Una lucida analisi della questione, nella quale si ritorna sul problema che riguarda il depuratore di Barletta, che ricordiamo è tuttora sotto sequestro, ma con facoltà d'uso, a seguito dell'operazione di Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto, denominata "Dirty Water", e una concreta proposta da parte di Legambiente: «Il recente sequestro del depuratore cittadino per via di sospetti malfunzionamenti avvicina di molto la situazione della nostra città a quella di Alghero, per questo motivo il circolo Legambiente Barletta richiede non solo che vengano effettuati controlli più frequenti, ma che tali controlli prevedano oltre alle analisi igienico-sanitarie, Enterococchi intestinali e Escherichia coli, anche le analisi sul rischio di Distrofia. Queste servono per conoscere lo stato di alterazione dell'ambiente marino causato da eccessivi accumuli di sostanza organica che porta a situazioni di ipossia/anossia dell'acqua , allo sviluppo di cattivi odori legati alla liberazione di solfuri, a morie di organismi bentonici e di pesci nei casi più estremi».
Le analisi sul rischio di Distrofia, come riporta Legambiente, pongono l'attenzione su:
• Concentrazioni di nutrienti (Azoto, Fosforo) disciolti nella colonna d'acqua;
• Concentrazioni di Ossigeno Disciolto;
• Domanda biologica di ossigeno;
• Concentrazione sostanza organica totale (OM) o biopolimerica (BPC);
• Concentrazioni di pigmenti clorofilliani attivi (clorofilla-a) e non attivi (feopigmenti) nella colonna d'acqua;
• TRIX;
• Idrocarburi.
«Questa tipologia di analisi ci fa capire se ci sono:
• Elevate immissioni e produzioni di sostanza organica nella colonna d'acqua/sedimento;
• Stratificazione termica del corpo idrico;
• Scarso rinnovo delle acque;
• Presenza di immissioni fluviali;
• Pressioni antropiche (scarichi di origine fognaria, acquacoltura, n° di imbarcazioni, ecc...)».
«Per queste motivazioni, il circolo Legambiente Barletta richiede che le prossime analisi siano approfondite e condotte secondo quanto specificato, e che le stesse siano frequenti e tempestivamente pubblicate, quantomeno al fine di monitorare con estrema accuratezza la balneabilità del nostro mare e la qualità delle nostre coste». Nell'approfondimento a lato riportiamo l'e-mail inviata dal direttore responsabile di Barlettalife.it Michele Sarcinelli, e indirizzata al dirigente del settore ambiente del comune di Barletta Salvatore Mastrorillo, e inviata per conoscenza all'Arpa Puglia, nella quale si chiede di rendere pubblici i dati delle ultime analisi effettuate dall'Arpa, sulla balneazione del nostro mare. Infatti al momento, sulla pagina web dell'Arpa Puglia dedicata al monitoraggio delle acque di balneazione, risultano presenti i bollettini di Aprile, Maggio, Giugno (per precisione, di inizio Giugno), e non ancora quindi quelli di Luglio. Bollettini che comunque pubblichiamo qui in allegato, in attesa di poter pubblicare i dati più recenti, che speriamo saranno al più presto resi pubblicamente noti a tutta la cittadinanza.