Consiglio comunale di Barletta. <span>Foto Ida Vinella</span>
Consiglio comunale di Barletta. Foto Ida Vinella
Politica

Le dimissioni e una pesante mozione di sfiducia, è la fine dell'era Cannito?

Ieri 18 consiglieri comunali hanno firmato il documento che si voterà in uno dei prossimi consigli

Barletta verso il commissariamento? Si vedrà, ma il quadro a tinte sempre più fosche con cui è dipinta la crisi politica in seno alla maggioranza del sindaco Cannito sembra non lasciare scampo all'ormai arenato progetto del "Buon Governo". Gli esponenti di Coalizione Civica hanno mantenuto la parola rispetto a quanto annunciato pochi giorni fa, presentando nella giornata di ieri una mozione di sfiducia nei confronti del primo cittadino. Una giornata campale, visto che nella prima mattinata Cannito aveva anticipato la mossa rassegnando ufficialmente le proprie dimissioni.

Sono 18 i firmatari della mozione di sfiducia protocollata da Coalizione Civica. Ecco i nomi:
  • Carmine Doronzo (Coalizione Civica)
  • Ruggiero Quarto (Coalizione Civica)
  • Michelangelo Filannino (Coalizione Civica)
  • Sabino Dicataldo (La Buona Politica)
  • Dino Delvecchio (Partito Democratico)
  • Rosa Cascella (Partito Democratico)
  • Rosanna Maffione (Partito Democratico)
  • Antonio Divincenzo (Partito Democratico)
  • Ruggiero Dicorato (Cantiere Barletta)
  • Giuseppe Rizzi (Cantiere Barletta)
  • Adelaide Spinazzola (Cantiere Barletta)
  • Vincenzo Laforgia (Cantiere Barletta)
  • Luigi Dimonte (Cantiere Barletta)
  • Massimo Spinazzola (Cantiere Barletta)
  • Giuseppe Bufo (Gruppo Misto)
  • Giuseppe Dipaola (Progetto Barletta)
  • Antonio Coriolano (Movimento 5 Stelle)
  • Antonello Damato (Iniziativa Democratica)
Mozione di sfiduciaDocumento PDF
Tra di loro quindi anche il presidente del consiglio comunale Dicataldo, i consiglieri "scissionisti" del neo gruppo Cantiere Barletta, Coriolano, unico tra le fila dei Cinque Stelle (mancano infatti Carone e Basile), gli esponenti del PD ad eccezione di Mennea, di fatti in rotta con i colleghi di partito, e i consiglieri Dipaola, Bufo e Damato che hanno espresso la loro presa di distanza da Cannito attraverso le note divulgate nei giorni scorsi.
Qual è adesso il cronoprogramma?

Cannito ha rassegnato le sue dimissioni ieri 27 settembre: ha dunque un tempo di 20 giorni eventualmente per ritirarle, ovvero entro il 17 ottobre.

La mozione di sfiducia potrà essere votata in consiglio comunale non prima di 10 giorni dalla sua presentazione (7 ottobre) e non oltre 30 giorni (27 ottobre). La sua approvazione in consiglio - per la quale occorrono 17 voti favorevoli, che salvo ulteriori cambiamenti potrebbero esserci, anche solo contando i firmatari del documento - porterebbe alla caduta anticipata dell'amministrazione Cannito e a un periodo di commissariamento sino alla prossima primavera e a nuove elezioni.

Proprio in vista di questo scenario, per completare il quadro, ieri i consiglieri di Coalizione Civica hanno incontrato il prefetto della Bat Valiante, recependo rassicurazioni rispetto al futuro della città nell'ipotetico arrivo di un commissario prefettizio. Serpeggiava infatti la convinzione che il commissariamento fosse da scongiurare per il timore di perdere finanziamenti e opportunità. «L'eventuale nomina di un Commissario Prefettizio, per il tempo necessario a traghettare la città fino alle elezioni della prossima primavera, non limiterebbe le possibilità di amministrare la città, partecipare a bandi o intercettare finanziamenti, in sinergia con la struttura tecnica del Comune» si legge nella nota diffusa al termine del confronto col prefetto.

Certi che nemmeno un pesante stallo politico come quello attuale possa far bene a una città come Barletta.
  • Cosimo Cannito
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