Cronaca
Lavoro nero, i Carabinieri sospendono 10 attività tra Provincia di Bari e Bat
Un call-center chiuso in via cautelare a Barletta. 53 posizioni irregolari riscontrate in ambito lavorativo
Barletta - martedì 20 marzo 2012
10.34
Novanta aziende non in regola nella gestione dei rapporti di lavoro con i dipendenti o nel rispetto della normativa vigente in materia di Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro e 200 posizioni lavorative risultate irregolari, di cui 53 "in nero". Questi gli esiti dell'attività di vigilanza effettuata dai Carabinieri del N.I.L. (Nucleo Operativo Ecologico) di Bari nell'ultimo trimestre sul territorio delle province di Bari e Bat, al termine del quale sono state sospese amministrativamente in via cautelare 10 aziende operanti nel settore edile, metalmeccanico e terziario.
In particolare, i Carabinieri del N.I.L. di Bari, hanno adottato il provvedimento di sospensione cautelare nei confronti di 4 laboratori tessili operanti ad Andria e Barletta, 3 officine meccaniche/carrozzerie a Bitonto, Terlizzi e Monopoli, una azienda operante nel settore delle luminarie a Terlizzi, una azienda esercente call-center a Barletta e una azienda operante nel settore ittico a Bari. Le sanzioni amministrative contestate ammontano complessivamente a circa € 315.000,00 mentre circa € 130.000,00 sono stati complessivamente i contributi previdenziali ed i premi assicurativi recuperati.
In tale ottica, ha assunto particolare rilevanza l'azione, repressiva ed al contempo preventiva, nell'ambito dell'attività di vigilanza finalizzata a verificare l'osservanza delle Norme di Tutela della Salute e della Sicurezza sul Lavoro, che ha consentito di denunciare 83 persone all'Autorità Giudiziaria, in virtù della complessa conformazione sociale, ancor più in considerazione della triste condizione socio-economica nella quale versano le realtà provinciali di Bari e Bat, che molto spesso diviene ispiratrice di comportamenti illeciti proprio nella sfera "sicurezza – lavoro". Le violazioni rilevate nel settore edile, metalmeccanico, tessile, logistico – facchinaggio e terziario in genere, sono strettamente connesse agli obblighi posti in capo al datore di lavoro dal Testo Unico per la Salute e la Sicurezza sui luoghi di Lavoro. Esse riguardano in generale l'omessa valutazione dei rischi aziendali, l'omessa informazione e formazione del personale dipendente sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro, l'omessa consegna dei dispositivi di protezione individuale e omissioni in materia di sorveglianza sanitaria con riguardo ai rischi aziendali in generale e a quelli connessi con le specifiche mansioni lavorative.
Proprio in questo ultimo ambito, sono state contestate ammende per un totale di € 128.500,00 e sono state definite positivamente due distinte attività di Polizia Giudiziaria scaturite in seguito a infortuni mortali in edilizia avvenuti nei comuni di Andria e Grumo Appula, che hanno consentito all'Autorità Giudiziaria inquirente di configurare, a carico di due datori di lavoro, il reato di omicidio colposo.
In particolare, i Carabinieri del N.I.L. di Bari, hanno adottato il provvedimento di sospensione cautelare nei confronti di 4 laboratori tessili operanti ad Andria e Barletta, 3 officine meccaniche/carrozzerie a Bitonto, Terlizzi e Monopoli, una azienda operante nel settore delle luminarie a Terlizzi, una azienda esercente call-center a Barletta e una azienda operante nel settore ittico a Bari. Le sanzioni amministrative contestate ammontano complessivamente a circa € 315.000,00 mentre circa € 130.000,00 sono stati complessivamente i contributi previdenziali ed i premi assicurativi recuperati.
In tale ottica, ha assunto particolare rilevanza l'azione, repressiva ed al contempo preventiva, nell'ambito dell'attività di vigilanza finalizzata a verificare l'osservanza delle Norme di Tutela della Salute e della Sicurezza sul Lavoro, che ha consentito di denunciare 83 persone all'Autorità Giudiziaria, in virtù della complessa conformazione sociale, ancor più in considerazione della triste condizione socio-economica nella quale versano le realtà provinciali di Bari e Bat, che molto spesso diviene ispiratrice di comportamenti illeciti proprio nella sfera "sicurezza – lavoro". Le violazioni rilevate nel settore edile, metalmeccanico, tessile, logistico – facchinaggio e terziario in genere, sono strettamente connesse agli obblighi posti in capo al datore di lavoro dal Testo Unico per la Salute e la Sicurezza sui luoghi di Lavoro. Esse riguardano in generale l'omessa valutazione dei rischi aziendali, l'omessa informazione e formazione del personale dipendente sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro, l'omessa consegna dei dispositivi di protezione individuale e omissioni in materia di sorveglianza sanitaria con riguardo ai rischi aziendali in generale e a quelli connessi con le specifiche mansioni lavorative.
Proprio in questo ultimo ambito, sono state contestate ammende per un totale di € 128.500,00 e sono state definite positivamente due distinte attività di Polizia Giudiziaria scaturite in seguito a infortuni mortali in edilizia avvenuti nei comuni di Andria e Grumo Appula, che hanno consentito all'Autorità Giudiziaria inquirente di configurare, a carico di due datori di lavoro, il reato di omicidio colposo.