La città
La zona merceologica di Barletta come il labirinto di Pac-Man
«Vicoli ciechi e nessuna via d'uscita» denuncia l'imprenditore Aldo Musti
Barletta - giovedì 27 aprile 2017
11.11 Comunicato Stampa
«Non c'è via d'uscita! Questo avrebbe forse pensato Toru Iwatani, l'ideatore di Pac-Man, il famoso videogioco con l'omino giallo inseguito dai fantasmi in un labirinto, scrutando la mappa della zona merceologica di Barletta, ed osservando che, uscendo da Barletta, una volta imboccata via Foggia e superata via del Cimitero, non c'è scampo. L'omino giallo sarebbe stato quindi mangiato dai fantasmi». Scrive nella sua denuncia l'imprenditore Aldo Musti.
«Infatti, tutti gli accessi presenti su via Foggia sono ciechi, si esce solo tornando indietro lungo lo stesso percorso. E tutto questo, come qualcuno avrà già intuito, accade perché via dei Muratori non è stata ancora congiunta con via degli Artigiani, e, perché qualcun altro, nel frattempo, ha pensato bene di apporvi cancelli ed altri ostacoli, ostruendo il passaggio dei mezzi. Lascio all'immaginazione di chi legge cosa accadrebbe in caso di emergenza, in cui i mezzi di soccorso (polizia, ambulanze, vigili del fuoco) sarebbero ostacolati, e potrebbero addirittura rimanere bloccati.
Una cosa impensabile in un paese civile, in cui si rispettano le regole. E nonostante tutto questo, i nostri amministratori ed i nostri dirigenti continuano a posticipare, di anno in anno, ad ogni approvazione del piano triennale delle opere pubbliche, l'ultimazione delle urbanizzazioni della zona merceologica, già decisa dal Consiglio comunale, sei anni or sono, con una delibera (n. 51/11), ancora oggi assolutamente valida ed efficace. E allora tanto vale dire chiaramente come stanno le cose: oggi non vi è nessun ostacolo giuridico all'immediata ultimazione delle urbanizzazioni della zona merceologica. Nessuno. Ci si nasconde dietro la mera pendenza di giudizi che però non bloccano nulla (tutti i provvedimenti oggetto di quei giudizi sono assolutamente validi ed efficaci), ma servono solo come alibi per non fare? Ci si richiama alla prudenza ma non si pensa alle conseguenze di una possibile emergenza. Si è così presi dalla voglia di non fare nulla, che, non solo non si realizza un'opera pubblica già stabilita da anni, ma non si provvede neppure ad abbattere cancelli e muretti realizzati sulla via degli Artigiani, completamente abusivi, così da restituire un minimo di agibilità stradale ed una parvenza di legalità. Niente. In definitiva, ci si fa schermo di qualche giudizio che pende solo per non assumersi nessuna responsabilità.
La commissione consiliare lavori pubblici riunitasi il 20 gennaio 2017 per l'esame dello stato dell'arte di via dei Muratori, aggiornava la seduta al giorno 24.01.2017, ponendo - tra l'altro -, la seguente domanda, "1. Perché non è stato dato seguito alla Delibera di Consiglio Comunale n. 51 del 22.12.2011", rimasta ad oggi senza una chiara e precisa risposta da chi di dovere. Per tanto, confido che, anche grazie all'interessamento della commissione consiliare lavori pubblici, il futuro sviluppo della ns. Città non conosca le opacità del passato e possa - come ha avuto modo di affermare il ns. Sindaco, in un recente intervento pubblico – "voltare pagina e cominciare a scrivere quelle sul futuro di una città da vivere nel rispetto del suo straordinario patrimonio storico, culturale, paesaggistico e produttivo"».
«Infatti, tutti gli accessi presenti su via Foggia sono ciechi, si esce solo tornando indietro lungo lo stesso percorso. E tutto questo, come qualcuno avrà già intuito, accade perché via dei Muratori non è stata ancora congiunta con via degli Artigiani, e, perché qualcun altro, nel frattempo, ha pensato bene di apporvi cancelli ed altri ostacoli, ostruendo il passaggio dei mezzi. Lascio all'immaginazione di chi legge cosa accadrebbe in caso di emergenza, in cui i mezzi di soccorso (polizia, ambulanze, vigili del fuoco) sarebbero ostacolati, e potrebbero addirittura rimanere bloccati.
Una cosa impensabile in un paese civile, in cui si rispettano le regole. E nonostante tutto questo, i nostri amministratori ed i nostri dirigenti continuano a posticipare, di anno in anno, ad ogni approvazione del piano triennale delle opere pubbliche, l'ultimazione delle urbanizzazioni della zona merceologica, già decisa dal Consiglio comunale, sei anni or sono, con una delibera (n. 51/11), ancora oggi assolutamente valida ed efficace. E allora tanto vale dire chiaramente come stanno le cose: oggi non vi è nessun ostacolo giuridico all'immediata ultimazione delle urbanizzazioni della zona merceologica. Nessuno. Ci si nasconde dietro la mera pendenza di giudizi che però non bloccano nulla (tutti i provvedimenti oggetto di quei giudizi sono assolutamente validi ed efficaci), ma servono solo come alibi per non fare? Ci si richiama alla prudenza ma non si pensa alle conseguenze di una possibile emergenza. Si è così presi dalla voglia di non fare nulla, che, non solo non si realizza un'opera pubblica già stabilita da anni, ma non si provvede neppure ad abbattere cancelli e muretti realizzati sulla via degli Artigiani, completamente abusivi, così da restituire un minimo di agibilità stradale ed una parvenza di legalità. Niente. In definitiva, ci si fa schermo di qualche giudizio che pende solo per non assumersi nessuna responsabilità.
La commissione consiliare lavori pubblici riunitasi il 20 gennaio 2017 per l'esame dello stato dell'arte di via dei Muratori, aggiornava la seduta al giorno 24.01.2017, ponendo - tra l'altro -, la seguente domanda, "1. Perché non è stato dato seguito alla Delibera di Consiglio Comunale n. 51 del 22.12.2011", rimasta ad oggi senza una chiara e precisa risposta da chi di dovere. Per tanto, confido che, anche grazie all'interessamento della commissione consiliare lavori pubblici, il futuro sviluppo della ns. Città non conosca le opacità del passato e possa - come ha avuto modo di affermare il ns. Sindaco, in un recente intervento pubblico – "voltare pagina e cominciare a scrivere quelle sul futuro di una città da vivere nel rispetto del suo straordinario patrimonio storico, culturale, paesaggistico e produttivo"».