
La città
La tragedia di Chiara in Erasmus: precipita dal balcone e lotta per la vita
Dopo 20 giorni di coma, Chiara apre gli occhi e comincia pian piano a respirare autonomamente
Barletta - martedì 30 ottobre 2018
11.56
La storia di Chiara è un pugno dritto allo stomaco e il dolore che ne deriva resta sordo e acuto. È una studentessa di 20 anni, terzo anno di Ingegneria Gestionale con tanti sogni da realizzare. Parte per l'Erasmus e raggiunge Manresa, una cittadina universitaria vicino Barcellona. Un cornicione si sgretola e Chiara cade nel vuoto.
La vita di Chiara e della sua famiglia avrà per sempre un prima del 14 Settembre 2018 e un dopo. Trascorre la sua estate a fantasticare sulla partenza sempre più vicina; ha anche un po' di timore perché, seppur per sei mesi, sarà lontana dalla sua famiglia. Il 4 settembre arriva in Spagna. È entusiasta dell'università e della casa che ha scelto con i suoi compagni d'avventura. Pochi giorni dopo, tutto si frantuma. Si trovava con una sua amica in camera, era seduta sul davanzale della finestra. È bastato un attimo. Parte del davanzale si sgretola e Chiara precipita di sotto, su un'auto prima, poi al suolo. Viene soccorsa immediatamente dai suoi amici, ma non risponde e il suo battito rallenta. Chiara comincia a lottare ed è una corsa contro il tempo. Viene portata presso l'ospedale universitario di Terrassa per subire un intervento al cervello di 5 ore. La dottoressa comunica ai presenti che ha il 50% di possibilità di risvegliarsi.
Nel frattempo dall'Italia arriva la sua famiglia. Aggrappati alla speranza di ritrovare la propria bambina viva. La prognosi rimane riservata per 10 giorni. Dopo 20 giorni di coma, Chiara apre gli occhi, muove la mano, pian piano comincia a respirare autonomamente. È in stato di minima coscienza ma è giovane, forte e può recuperare. La sua famiglia si è rivolta alla clinica neurologica e di neuro-riabilitazione acuta Hochzirl, vicino a Innsbruck, la quale fornisce terapie robotiche di ultima generazione e medicinali non ancora presenti in Italia. La clinica costa 1.000 euro al giorno e il volo per trasportare Chiara da Barcellona a Innsbruck costa 18.000 euro. Chiara continuerà a lottare per realizzare i suoi sogni di appena ventenne, ma la strada è in salita.
La vita di Chiara e della sua famiglia avrà per sempre un prima del 14 Settembre 2018 e un dopo. Trascorre la sua estate a fantasticare sulla partenza sempre più vicina; ha anche un po' di timore perché, seppur per sei mesi, sarà lontana dalla sua famiglia. Il 4 settembre arriva in Spagna. È entusiasta dell'università e della casa che ha scelto con i suoi compagni d'avventura. Pochi giorni dopo, tutto si frantuma. Si trovava con una sua amica in camera, era seduta sul davanzale della finestra. È bastato un attimo. Parte del davanzale si sgretola e Chiara precipita di sotto, su un'auto prima, poi al suolo. Viene soccorsa immediatamente dai suoi amici, ma non risponde e il suo battito rallenta. Chiara comincia a lottare ed è una corsa contro il tempo. Viene portata presso l'ospedale universitario di Terrassa per subire un intervento al cervello di 5 ore. La dottoressa comunica ai presenti che ha il 50% di possibilità di risvegliarsi.
Nel frattempo dall'Italia arriva la sua famiglia. Aggrappati alla speranza di ritrovare la propria bambina viva. La prognosi rimane riservata per 10 giorni. Dopo 20 giorni di coma, Chiara apre gli occhi, muove la mano, pian piano comincia a respirare autonomamente. È in stato di minima coscienza ma è giovane, forte e può recuperare. La sua famiglia si è rivolta alla clinica neurologica e di neuro-riabilitazione acuta Hochzirl, vicino a Innsbruck, la quale fornisce terapie robotiche di ultima generazione e medicinali non ancora presenti in Italia. La clinica costa 1.000 euro al giorno e il volo per trasportare Chiara da Barcellona a Innsbruck costa 18.000 euro. Chiara continuerà a lottare per realizzare i suoi sogni di appena ventenne, ma la strada è in salita.