Servizi sociali
La storia di Pasqualino riunisce Barletta nel segno della solidarietà
I volontari della Misericordia lo hanno accompagnano alla "casa" a Serracapriola
Barletta - martedì 22 gennaio 2019
Comunicato Stampa
"In un mondo in cui si pensa solo a sé, è difficile trovare qualcuno disposto a tendere una mano all'altro". Pasqualino era lì solo, sotto gli occhi discriminanti dei passanti, e rifiutava ogni tipo di aiuto. Ieri intorno alle ore 10 è giunta la chiamata al responsabile della Confraternita di Misericordia di Barletta. Ad interfacciarsi alla nostra associazione di volontariato sono stati il sindaco di Barletta, dott. Cosimo Damiano Cannito, e il Comandante della Polizia municipale, Savino Filannino, i quali hanno richiesto la collaborazione dei volontari della Misericordia, affinché venisse portato "a casa", sita a Serracapriola, in provincia di Foggia.
«Ma chi è Pasqualino? - scrivono i referenti della Misericordia - Pasqualino è una persona, un uomo come tutti quanti noi, che purtroppo ha scelto di colmare la sua solitudine col vino, non sempre un ottimo compagno, perché l'ha privato della sua lucidità, portandolo anche a compiere atti nocivi a sé. Tutti lo vedono come un alcolista senzatetto, ma è e resta un uomo, un uomo bisognoso di aiuto, che ha dovuto mandare avanti la sua vita per due anni tra le fredde panchine della stazione di Barletta e le abitazioni abbandonate sulla controvia di via Callano.
Nonostante i molti tentativi nel volerlo aiutare, Pasqualino ha sempre posto resistenza, rifiutando persino il ritorno nella sua città natale. Oggi, invece, per Pasqualino è stato un giorno nuovo, dove ha apprezzato l'aiuto di tante persone che erano lì per lui. Sul posto si sono recati anche i volontari della Misericordia, pronti a tendere una mano, una coperta e il loro calore.
Finalmente Pasqualino ha abbandonato il freddo ferro delle panchine della stazione e si è seduto sul sedile della nostra ambulanza. Ha lasciato i suoi vecchi indumenti, ormai deturpati dal tempo, e ne ha indossati nuovi, grazie alla collaborazione dell'azienda ospedaliera "Mons. Raffaele Dimiccoli". Al termine, i volontari unitamente alla sicurezza postagli dalla pattuglia della Polizia Municipale di Barletta, lo hanno trasportato sino a Serracapriola. Un giorno che per Pasqualino profuma di nuovo e che ha portato una nuova esperienza nei cuori dei volontari e dei ragazzi del Servizio Civile».
«Un'esperienza forte,ma al contempo positiva, grazie ad essa abbiamo riscontrato il vero significato della parola "servizio"» queste le parole di una ragazza del servizio civile. «Bisogna custodire la gente,aver cura di ogni persona , di coloro che sono più fragili e che spesso risiedono nella periferia del nostro cuore».
«Ma chi è Pasqualino? - scrivono i referenti della Misericordia - Pasqualino è una persona, un uomo come tutti quanti noi, che purtroppo ha scelto di colmare la sua solitudine col vino, non sempre un ottimo compagno, perché l'ha privato della sua lucidità, portandolo anche a compiere atti nocivi a sé. Tutti lo vedono come un alcolista senzatetto, ma è e resta un uomo, un uomo bisognoso di aiuto, che ha dovuto mandare avanti la sua vita per due anni tra le fredde panchine della stazione di Barletta e le abitazioni abbandonate sulla controvia di via Callano.
Nonostante i molti tentativi nel volerlo aiutare, Pasqualino ha sempre posto resistenza, rifiutando persino il ritorno nella sua città natale. Oggi, invece, per Pasqualino è stato un giorno nuovo, dove ha apprezzato l'aiuto di tante persone che erano lì per lui. Sul posto si sono recati anche i volontari della Misericordia, pronti a tendere una mano, una coperta e il loro calore.
Finalmente Pasqualino ha abbandonato il freddo ferro delle panchine della stazione e si è seduto sul sedile della nostra ambulanza. Ha lasciato i suoi vecchi indumenti, ormai deturpati dal tempo, e ne ha indossati nuovi, grazie alla collaborazione dell'azienda ospedaliera "Mons. Raffaele Dimiccoli". Al termine, i volontari unitamente alla sicurezza postagli dalla pattuglia della Polizia Municipale di Barletta, lo hanno trasportato sino a Serracapriola. Un giorno che per Pasqualino profuma di nuovo e che ha portato una nuova esperienza nei cuori dei volontari e dei ragazzi del Servizio Civile».
«Un'esperienza forte,ma al contempo positiva, grazie ad essa abbiamo riscontrato il vero significato della parola "servizio"» queste le parole di una ragazza del servizio civile. «Bisogna custodire la gente,aver cura di ogni persona , di coloro che sono più fragili e che spesso risiedono nella periferia del nostro cuore».