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La storia del comitato Operazione Aria Pulita secondo Michele Cianci

«Chiedo tutti i candidati di non dire io c’ero, quando non c’erano, ma di dire io ci sarò»

«Stiamo assistendo ad una campagna elettorale basata essenzialmente sui temi ambientali da parte di associazioni ambientaliste e da parte di alcuni candidati sindaci e consiglieri comunali. Questo sicuramente mi lusinga, anche se mi rattrista notare che, molti di questi, si assumono meriti che non solo non hanno, ma che non possono neppure avere, anche perché, a differenza del Comitato che rappresento, non hanno mai messo la faccia. A questo punto è necessario fare un excursus documentato per chiarire la faccenda che spesso assume contorni grotteschi». È quanto scrive in una nota l'avvocato Michele Cianci, presidente del comitato cittadino Operazione aria pulita Bat.

«Il 01.05.2015 veniva postata su Facebook da parte di un cittadino, una fotografia scattata alle ore 3.15, dalla quale si notava una grande massa di fumo giallo, proveniente dalla TIMAC che copriva il centro storico. Notata quella foto, pensai di dover notiziare i cittadini su ciò che accadeva durante il loro sonno. Quindi, mi rivolsi alla Gazzetta del Mezzogiorno, da cittadino e chiesi di pubblicare quello scatto facendo rilevare il malessere nel quale versava la città circa la qualità dell'aria. Fu così che il 07.05.2015 avvenne la pubblicazione del primo articolo documentato su quanto accadeva a Barletta. Ma anche se quello scatto costò una querela da parte della TIMAC, sia a me, sia al direttore della Gazzetta il dott. Rino Daloiso, fu da quel momento che partì il Comitato Operazione Aria Pulita BAT, oggi più conosciuto come OAP.

Infatti, vista la reazione di numerosi cittadini, che mi contattarono per chiedermi di far valere le proprie ragioni, pensai prima di aprire un pagina Facebook e successivamente, in dodici, costituimmo formalmente il comitato con tanto di organi. Da allora siamo cresciuti molto, anzi tantissimo e nonostante un percorso iniziale fatto di minacce da parte di alcuni operai delle aziende insalubri (che poi hanno goduto dei lavori di messa in sicurezza, previsti e mai eseguiti prima di allora), discredito e querele nei confronti della mia persona, abbiamo fatto passi da gigante. Infatti, dopo la costituzione intraprendemmo, con diversi incontri all'Ipanema, un percorso di dialogo tra cittadini e istituzioni. La prima reazione favorevole alle nostre ragioni, fu dell'allora Presidente della Provincia, avv. Francesco Spina, che provvide all'emissione di due ordinanze di bonifica nei confronti della TIMAC, atteso che il sottosuolo era fortemente inquinato, poi ci accorgemmo dell'assenza dell'unica centralina mobile esistente a Barletta, poiché era stata abbandonata in un locale del Comune per essere stata oggetto di atti vandalici, diverso tempo prima, da parte di ignoti. Dopo le nostre rimostranze, l'allora Sindaco, Pasquale Cascella, provvide nel giro di poco tempo a rimetterla in funzione, posizionandola in un luogo più sicuro, nei pressi dell'Ipercoop.

Tanti cittadini cominciavano a postare, sulla nostra pagina Facebook, foto di incendi dolosi nelle campagne di Barletta ed in particolare nella zona di Ariscianne e pertanto, il Sindaco provvide a piazzare delle foto trappola che hanno immortalato diversi piromani oltre ad incivili, quelli non mancano mai, che buttavano l'immondizia nelle campagne, invece di utilizzare la raccolta differenziata. Da allora il fenomeno degli incendi ad Ariscianne è cessato. Successivamente, producemmo degli esposti innanzi alla Procura della Repubblica di Trani, dai quali nacque una indagine nei confronti della TIMAC che portò al sequestro degli immobili, con facoltà d'uso per omessa bonifica. Bonifica che la TIMAC non ha provveduto ad effettuare nei termini di legge e, pertanto, in data 01.05.2018, veniva revocata la facoltà d'uso. Anche la Buzzi UNICEM, cementificio che diversi anni prima era divenuto, quasi silentemente, bruciatore di rifiuti, subì una richiesta di rinvio a giudizio dalla Procura di Trani, grazie al nostro esposto, atteso che l'indagine cominciata nel 2012 si era arenata. In quella inchiesta, ci costituimmo prima parte offesa, unitamene al Comune di Barletta (promessa strappata al sindaco durante la prima grande manifestazione conclusasi sotto il palazzo di Città, da parte del giornalista Giuseppe Dimiccoli). Alla udienza preliminare il comitato OAP si è costituito parte civile, unitamente ad altri due comitati ovvero Beni Comuni e Arci Cafiero. In quella occasione si costituirono parte civile anche il Comune di Barletta, la Provincia e la Regione Puglia. Nonostante la richiesta di non luogo a procedere da parte della Procura di Trani, il GUP, Francesco Messina rinviava a giudizio i vertici BUZZI, mentre i componenti dell'ARPA e della Provincia chiedevano ed ottenevano la definizione del procedimento con il rito abbreviato, che sarà discusso il prossimo 13 giugno. Il rito ordinario, invece si sta celebrando innnanzi al Tribunale Collegiale e sarà discusso sulla base delle sole perizie in data 10 e 24 settembre, giorno in cui sarà emessa la sentenza. Non è difficile prevedere l'esito, visto che nessuna delle blasonate parti civili, ossia la Regione, la Provincia ed il Comune, hanno provveduto a nominare dei propri periti per contrastare i luminari nominati dagli imputati. Ci siamo occupati dell'abbattimento degli oltre 600 ulivi lungo il perimetro della ex-cartiera, così come di quello della ciminiera della Buzzi-UNICEM, per poi scoprire che il tutto era avvenuto in maniera legale, come abbiamo organizzato tante iniziative tra le quali I love Barletta e molto altro.

A questo punto, mi chiedo, tutti gli altri ambientalisti, definirei leoni da tastiera, dove erano quando, ad esempio, c'è stata la chiamata per la costituzione di parte civile per il processo Buzzi? Molti dei candidati a sindaco della nostra città hanno dimenticato tutto ciò o non conoscono i fatti? E se hanno dimenticato tutto ciò, o non conoscono i fatti, come pretendono di essere a capo di questa città? E' davvero risibile se non fosse tragico, ascoltare che questi si assumono meriti che non solo non possono avere, per non essere stati parte attiva sulla vicenda contro l'inquinamento, ma addirittura e mi riferisco anche a candidati al consiglio comunale, hanno sostenuto delibere, spero per ignoranza, che, di fatto, erano in favore dell'inquinamento ambientale. Ancora, per rinfrescare la memoria di tutti, ricordo che venerdì 29 Settembre dell'anno scorso, il comitato OAP ha organizzato una grande manifestazione per verificare il numero di cittadini sensibilizzati a questo grande problema che affligge la nostra città, alla quale partecipava da cittadino e da assessore regionale all'ambiente anche Caracciolo Filippo, al quale riuscivamo a strappare ulteriori promesse.

Scrivo questo, per esprimere il mio dissenso circa la memoria corta di molti candidati ovvero l'ingratitudine di questi nei confronti di chi ha messo da tre anni a questa parte la faccia, nonché la mia soddisfazione per quanto è cresciuto il senso civico in questi tre anni tra i barlettani. Si sono avvicinati a noi una molteplicità di cittadini, anche illuminati come il senatore Quarto per poi eclissarsi all'indomani della sua elezione così come il candidato sindaco Filannino, anch'egli scomparso appena confermata la sua candidatura, entrambi tra le fila dei cinque stelle, come se avessimo la peste o come se avessero esaurito la propria missione ambientalista con OAP. Che continuino pure a criticarci o a snobbarci, non c'è problema, ma che facciano qualcosa di visibile per la nostra città, perché come diceva mia nonna: le chiacchiere se le porta il vento. Occorre mettere la faccia e non sui manifesti elettorali!

La pagina Facebook Operazione Aria Pulita BAT conta circa 5.000 adesioni di cittadini, che stimolano e appoggiano le nostre iniziative. Abbiamo anche imprenditori (non edili) che in silenzio hanno sostenuto le nostre iniziative e questo ci rende orgogliosi del tessuto sano di Barletta, anche perché viene apprezzata la nostra serietà. Un plauso va dato anche alla Gazzetta del mezzogiorno ed al suo direttore che sin dall'inizio ha appoggiato in pieno la mia iniziativa e pur subendo una querela ha proseguito nella medesima direzione. Anche alle testate locali on-line, BarlettaViva e al suo ex direttore Sculco Mario, che ci ha seguito sin dall'inizio, Barlettanews, BarlettaNews24, BarlettaLive, va dato un ringraziamento come cittadini e come barlettani "sani". Così come alle emittenti locali: Amica9 e Zagaria Francesco, Teleregionecolor e Imma Ceci, Tele Sveva e Michele Straniero. Purtroppo, per quelli che hanno cercato di contrastare il nostro cammino, hanno potuto verificare con mano che non vi è stata alcuna candidatura a Sindaco da parte mia e che, comunque, sarò sempre vigile su tutto quanto possa contribuire al malessere della mia città.

Dico a tutti i candidati di non dire io c'ero, quando non c'erano, ma di dire io ci sarò e magari di non aver timore di nominare il Comitato operazione aria pulita, perché noi non siamo un organo politico a dimostrazione che due componenti del direttivo: Defidio Fortino Fausta e Riefolo Anna Maria sono candidate una in una delle liste di Cannito e l'altra in una delle liste di Delvecchio.

Oggi, a differenza di ieri, vi è stato un risveglio della coscienza sociale ed esistono persone che hanno a cuore un solo interesse, ovvero quello di avere una città salubre, a misura d'uomo e di famiglia, con particolare attenzione ai nostri bambini, sopratutto quando si ha avuto la fortuna di nascere o di vivere a Barletta, ricca di storia e con una posizione geografica privilegiata.

Concludo dicendo che necessita un serio dialogo, al quale noi siamo aperti, con tutti i candidati di qualsiasi colore, al fine di trovare soluzioni idonee. Sarebbe bello incontrarvi tutti. Io sono a vostra disposizione e aspetto che mi chiamate. Ambiente, lavoro e soprattutto salute! La salute non ha colore politico» conclude Cianci.
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