
Scuola e Lavoro
La resistenza vista con gli occhi degli studenti
I ragazzi dell’IISS De Nittis di Barletta e del Liceo Marcelline di Bolzano sulla rivista "Mosaico di Pace"
Barletta - venerdì 18 aprile 2025
Comunicato Stampa
Nel numero di aprile della rivista nazionale Mosaico di Pace, fondata da don Tonino Bello e promossa da Pax Christi (Movimento cattolico internazionale per la pace), si possono ammirare alcune delle tavole xilografiche prodotte dagli studenti del Liceo Artistico - indirizzo grafico dell'IISS "Léontine e Giuseppe De Nittis" di Barletta su commissione dell'ANPI BAT per illustrare un Calendario della Resistenza - uscito a gennaio - che celebrasse gli ottanta anni dalla Liberazione con il ricordo delle storie partigiane della nostra Provincia.
Nella rivista, una selezione di queste opere fa da commento grafico - originale e penetrante - a un dossier intitolato "Resistenza tra passato e futuro" e scritto dalle classi III e IV del Liceo linguistico "Marcelline" di Bolzano con il supporto e la guida dell'insegnante di Italiano Francesco Comina.
In 12 pagine viene offerto uno spaccato della Resistenza italiana al femminile e della letteratura che ha immortalato gli anni più duri della lotta al nazifascismo, viste attraverso gli occhi della Generazione Z. Fatto non da poco, se si considera che nella riflessione per la Memoria vediamo solitamente impegnati storici, giornalisti, intellettuali "adulti" e che i giovani sembrano per lo più distanti da fatti storici relativamente sepolti dal tempo, inconsapevoli del filo di continuità che lega questi fatti al presente in modo indissolubile e ricorsivo.
Il progetto, scrive la direttrice editoriale di Mosaico di Pace Rosa Siciliano, ha dato voce al «tentativo di raccogliere l'eredità valoriale di quella storia, adattandola alle nuove forme di resistenza che i giovani sono chiamati a mettere in atto in questo vortice che ripropone nuove guerre e una nuova corsa al riarmo».
Il dossier è stato presentato martedì 15 aprile nell'auditorium del Liceo linguistico "Marcelline" alla presenza dello storico Leopold Steuer, di Luciana (Luce) Romoli (in collegamento web), una delle ultime partigiane viventi, della direttrice della rivista Rosa Siciliano e degli studenti autori degli articoli, accompagnati dai loro docenti. In rappresentanza dell'IISS "De Nittis" hanno anche partecipato due studentesse della classe che ha realizzato le xilografie, Noemi Castellano e Federica Daddato, insieme ai docenti Antonio Diviccaro, Palma Misuriello e Valentina Mennea.
Per gli studenti dell'Istituto De Nittis, la partecipazione a un progetto di tale spessore civico e di risonanza nazionale, ha rappresentato un'esperienza speciale di avvicinamento ai temi della cittadinanza attiva, oltre che fornire l'occasione per dare riscontro pratico a competenze e abilità tipiche della professione alla quale si preparano. Del loro lavoro e di quello degli insegnanti che li hanno guidati, si è detto orgoglioso il dirigente scolastico Antonio Francesco Diviccaro, la cui attenzione alla formazione globale degli studenti non manca di intercettare iniziative come questa.
«Che cosa può dire a un giovane d'oggi la Resistenza di ieri?». In apertura del dossier, Francesco Comina prova a dare una risposta: «Ripercorrendo quella storia di libertà forse è ancora possibile uscire dal sonno virtuale che ha trasformato i giovani d'oggi in attori passivi della grande commedia tecnocratica spalancata sul proscenio del mondo, perché c'è stato un tempo, ottant'anni fa (ossia l'altro ieri della storia) in cui era possibile esserci pienamente per poter fare nuove tutte le cose».
Nella rivista, una selezione di queste opere fa da commento grafico - originale e penetrante - a un dossier intitolato "Resistenza tra passato e futuro" e scritto dalle classi III e IV del Liceo linguistico "Marcelline" di Bolzano con il supporto e la guida dell'insegnante di Italiano Francesco Comina.
In 12 pagine viene offerto uno spaccato della Resistenza italiana al femminile e della letteratura che ha immortalato gli anni più duri della lotta al nazifascismo, viste attraverso gli occhi della Generazione Z. Fatto non da poco, se si considera che nella riflessione per la Memoria vediamo solitamente impegnati storici, giornalisti, intellettuali "adulti" e che i giovani sembrano per lo più distanti da fatti storici relativamente sepolti dal tempo, inconsapevoli del filo di continuità che lega questi fatti al presente in modo indissolubile e ricorsivo.
Il progetto, scrive la direttrice editoriale di Mosaico di Pace Rosa Siciliano, ha dato voce al «tentativo di raccogliere l'eredità valoriale di quella storia, adattandola alle nuove forme di resistenza che i giovani sono chiamati a mettere in atto in questo vortice che ripropone nuove guerre e una nuova corsa al riarmo».
Il dossier è stato presentato martedì 15 aprile nell'auditorium del Liceo linguistico "Marcelline" alla presenza dello storico Leopold Steuer, di Luciana (Luce) Romoli (in collegamento web), una delle ultime partigiane viventi, della direttrice della rivista Rosa Siciliano e degli studenti autori degli articoli, accompagnati dai loro docenti. In rappresentanza dell'IISS "De Nittis" hanno anche partecipato due studentesse della classe che ha realizzato le xilografie, Noemi Castellano e Federica Daddato, insieme ai docenti Antonio Diviccaro, Palma Misuriello e Valentina Mennea.
Per gli studenti dell'Istituto De Nittis, la partecipazione a un progetto di tale spessore civico e di risonanza nazionale, ha rappresentato un'esperienza speciale di avvicinamento ai temi della cittadinanza attiva, oltre che fornire l'occasione per dare riscontro pratico a competenze e abilità tipiche della professione alla quale si preparano. Del loro lavoro e di quello degli insegnanti che li hanno guidati, si è detto orgoglioso il dirigente scolastico Antonio Francesco Diviccaro, la cui attenzione alla formazione globale degli studenti non manca di intercettare iniziative come questa.
«Che cosa può dire a un giovane d'oggi la Resistenza di ieri?». In apertura del dossier, Francesco Comina prova a dare una risposta: «Ripercorrendo quella storia di libertà forse è ancora possibile uscire dal sonno virtuale che ha trasformato i giovani d'oggi in attori passivi della grande commedia tecnocratica spalancata sul proscenio del mondo, perché c'è stato un tempo, ottant'anni fa (ossia l'altro ieri della storia) in cui era possibile esserci pienamente per poter fare nuove tutte le cose».