Francesco Ciccio Salerno
Francesco Ciccio Salerno
Viva

La politica del decisionismo e gli “schiaffi” di Ciccio

Una bella pagina scritta da Raffaella Salerno. «Francesco si è sempre contrapposto ad una gestione debole e fiacca»

Non mi aspettavo considerazioni dalla moglie di Francesco Salerno, già sindaco di Barletta. Ricevere la Sua lettera che oltretutto interpreta correttamente una metafora da me utilizzata nel corso di un colloquio a distanza con il sindaco Maffei, affida maggior consapevolezza alle eterne perplessità sui miei racconti della quotidianità. Nulla è sfuggito alla signora Raffaella che non ho mai conosciuto e con la quale ho avuto, unico, un breve dialogo che ci anticipava una lettera che scrive non solo a noi ma a tutti. Nessuno avrebbe raccontato Ciccio senza subire una denuncia di retorica nostalgia. L'ha fatto lei e la ringrazio. Comunque e in ogni caso, si, proprio così, Francesco Salerno è tuttora presente, senza necessariamente essere per le strade di Barletta a parlare della sua città.

Spett.le Redazione di Barletta life

p.c al Direttore Michele Sarcinelli

Gentile direttore ,mi piacerebbe,attraverso il suo portale , esprimere la mia personale opinione sul modo di interpretare il ruolo di "leader politico". Ovvia la sua metafora sull'uso della parola " schiaffeggiare " che intendeva un modello di gestione politica concreta efficace e risoluta. Mio marito,Dott. Francesco Salerno,era un leader innato ,rispettato ed amato. La sua cultura e formazione manageriale e' stata caratterizzata da pragmatismo orientato all'efficienza, finalizzazione per gli obiettivi prioritari, trasparenza, eticità, supportività e discrezionalità risultante della sua autorevolezza e credibilità. Ma soprattutto aveva la capacità di decidere a volte negoziando e a volte no,assumendosi sempre al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati ogni tipo di responsabilità.

La sua forza è nei fatti concreti.

Francesco si è sempre contrapposto ad una gestione debole e fiacca che contraddistingue l'attuale amministrazione cittadina barlettana. Ha sempre sdegnato i "re travicelli che fanno della loro debolezza una forza". Tutto ciò ha combattuto e avrebbe continuato a farlo se avesse potuto. Senza esitazioni nè cedimenti. Con grande forza, determinazione, passione e con quel modo che hanno di fare i generali quando conducono battaglie "schiaffeggiando", correggendo, motivando, condividendo ma soprattutto guidando e conquistando posizioni di prestigio a favore della città di Barletta. Tutto ciò ,a volte, necessitava l'uso della spada. La forza, il coraggio e le armi per combattere battaglie e vincere guerre. E di battaglie ne ha combattute e sono state tante, molte le ha vinte meritando sul campo il ruolo di comando e punto di riferimento politico ed umano per la città di Barletta. Sappiamo bene quanto questo gli è stato corrisposto da migliaia di cittadini che anche oggi si sentono orfani di questa forte personalità che a pochi dava fastidio ,ma a molti piaceva. La città sente di aver perso un punto di riferimento e un uomo politico che ha ed avrebbe ancora difeso la città ad ogni costo e con qualunque mezzo al fine di raggiungere importanti risultati. Tutto questo è per noi di esempio e animati dalla stessa forza e, spero, dalle stesse peculiarità ci prepariamo ad affrontare il nostro futuro.

Raffaella Salerno


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