Territorio
La nuova frontiera della sesta provincia
La nota congiunta del Comitato di Lotta e dell'Ispam - BT. Scrivono Nicola Modugno e Mario Lomuscio
Barletta - venerdì 7 settembre 2012
Ad una prima lettura della Legge 7 agosto 2012 n. 135, emerge di palmare evidenza la peculiarità della posizione della provincia BT nell'ambito del riordino delle province sulla base dell'art. 17, comma 1°, ultimo periodo. Tale norma, infatti, fa espressamente salve: "Le province solo confinanti con province di regioni diverse da quelle di appartenenza e con una delle province di cui all'art.18, comma 1°".
Come' è noto, infatti, l'art.18, comma 1°, prevede la soppressione, fra le altre, proprio della provincia di Bari con contestuale istituzione della città metropolitana a far data dal 1° gennaio 2014. Ne discende che il futuro della provincia BT è, a tutt'oggi, strettamente legato alle scelte che le città vicine al territorio provinciale, ma a tutt'oggi appartenenti al nord barese, faranno con riguardo alla città metropolitana di Bari. E valga il vero: l'adesione alla città metropolitana istituzionalmente comporta la radicale rinuncia a buona parte dell' autonomia comunale. Ciò potrebbe indurre tali città, di antica tradizione, ad aggregarsi alla provincia BT nel cui quadro, invece, di certo potranno mantenere integre le loro autonomie comunali.
La nostra battaglia politica ed istituzionale deve mirare in tale direzione. Peraltro sotto questo profilo deve ricordarsi che lo stesso cammino parlamentare della L. 148/2004 fu segnato da un compromesso politico che condusse alla esclusione di Ruvo e Corato, inizialmente presenti, dalla nuova provincia. Entrambe tali città avevano in passato fatto parte, insieme a Molfetta e Terlizzi, dell'antico circondario di Barletta; e non è casuale che le stesse tre città fanno tutt'ora parte, ai fini giudiziari, dello stesso circondario con sede in Trani (Tribunale). Va peraltro precisato che il riordino delle province non può prescindere, al di là della questione della città metropolitana, da una esigenza fondamentale di riequilibrio territoriale delle province italiane. Esigenza che non può che riguardare anche la Puglia.
Sul punto è essenziale rilevare che la provincia di Foggia è la più grande d'Italia, essendo seconda solo a quella di Bolzano quanto a superfice. Orbene, sulla base di tale stato di cose non si può dimenticare che ai confini della provincia BT vi sono realtà, quali Cerignola e Zapponeta, che sia sul piano storico-geografico sia sul piano economico, sono molto più vicine alla nostra provincia che non alla Daunia. Va ricordato, infatti, che Cerignola ha antichi legami economici con Barletta ed è attualmente sede dell'Autorità Regionale dell'Ofanto. Zapponeta, addirittura, anticamente apparteneva al Comune di Barletta. E' chiaro, dunque, che tale discorso non può essere ulteriormente trascurato.
Come' è noto, infatti, l'art.18, comma 1°, prevede la soppressione, fra le altre, proprio della provincia di Bari con contestuale istituzione della città metropolitana a far data dal 1° gennaio 2014. Ne discende che il futuro della provincia BT è, a tutt'oggi, strettamente legato alle scelte che le città vicine al territorio provinciale, ma a tutt'oggi appartenenti al nord barese, faranno con riguardo alla città metropolitana di Bari. E valga il vero: l'adesione alla città metropolitana istituzionalmente comporta la radicale rinuncia a buona parte dell' autonomia comunale. Ciò potrebbe indurre tali città, di antica tradizione, ad aggregarsi alla provincia BT nel cui quadro, invece, di certo potranno mantenere integre le loro autonomie comunali.
La nostra battaglia politica ed istituzionale deve mirare in tale direzione. Peraltro sotto questo profilo deve ricordarsi che lo stesso cammino parlamentare della L. 148/2004 fu segnato da un compromesso politico che condusse alla esclusione di Ruvo e Corato, inizialmente presenti, dalla nuova provincia. Entrambe tali città avevano in passato fatto parte, insieme a Molfetta e Terlizzi, dell'antico circondario di Barletta; e non è casuale che le stesse tre città fanno tutt'ora parte, ai fini giudiziari, dello stesso circondario con sede in Trani (Tribunale). Va peraltro precisato che il riordino delle province non può prescindere, al di là della questione della città metropolitana, da una esigenza fondamentale di riequilibrio territoriale delle province italiane. Esigenza che non può che riguardare anche la Puglia.
Sul punto è essenziale rilevare che la provincia di Foggia è la più grande d'Italia, essendo seconda solo a quella di Bolzano quanto a superfice. Orbene, sulla base di tale stato di cose non si può dimenticare che ai confini della provincia BT vi sono realtà, quali Cerignola e Zapponeta, che sia sul piano storico-geografico sia sul piano economico, sono molto più vicine alla nostra provincia che non alla Daunia. Va ricordato, infatti, che Cerignola ha antichi legami economici con Barletta ed è attualmente sede dell'Autorità Regionale dell'Ofanto. Zapponeta, addirittura, anticamente apparteneva al Comune di Barletta. E' chiaro, dunque, che tale discorso non può essere ulteriormente trascurato.