Francesco Lotoro
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La città

"La musica rende liberi", Barletta su Rai 2 con le note salvate dai lager

Nel programma “Sorgente di vita” approfondimento sulla Cittadella della musica concentrazionaria

Una ricerca, un documentario, ora un vero e proprio museo. Presto a Barletta sorgerà la Cittadella della musica concentrazionaria, luogo fisico in cui si realizza il sogno del maestro barlettano Francesco Lotoro, un uomo con una grande missione: risvegliare la musica dei lager dall'oblio.

Una vocazione, quella di Lotoro, tenacemente inseguita per anni e ora il suo lungo lavoro da utopia diventerà realtà. In occasione della presentazione pubblica del progetto, che sarà realizzato nell'area dell'ex distilleria di Barletta, le telecamere della Rai sono passate in visita dalla città della Disfida per raccontare questo percorso.

"La musica rende liberi" è il titolo dell'approfondimento che il programma "Sorgente di vita" ha dedicato al progetto del maestro Lotoro, in onda lo scorso 1 ottobre su Rai 2. «Il musicista riesce a creare con l'immaginario luoghi, atmosfere, ed è capace di estraniarsi dal luogo fisico e dal disagio umano quale può essere un lager o un gulag» racconta il musicista barlettano alle telecamere della Rai, narrando la genesi di queste opere. Con pochi mezzi, anche sulla carta igienica, su pezzi di sacchi di juta, unendo le parti bianche di telegrammi, nasce la musica concentrazionaria, veri e propri capolavori altrimenti dispersi nell'oblio.

La Cittadella della musica concentrazionaria sarà la casa di questa musica, e rappresenta un ambizioso progetto di recupero di architettura industriale, grazie al lavoro dell'architetto Nicolangelo Dibitonto. Così la musica creata da tanti artisti in situazioni davvero estreme, umilianti e disumane, potrà tornare a nuova vita in un luogo di studio e conoscenza aperto a tutti.


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