Cronaca
La Disfida e le promesse disattese, protesta davanti a Palazzo di Città
Le associazioni culturali manifestano per i mancati pagamenti. Anche quest’anno l’anniversario della Disfida è invisibile
Barletta - mercoledì 13 febbraio 2013
19.58
Un urlo di protesta si è sollevato alto e rumoroso in corso Vittorio Emanuele, incuneato fra due luoghi simbolici della nostra città: il Teatro Curci (simbolo culturale e teatrale, ma anche molto politico) e Palazzo di Città (simbolo politico e fin troppo teatrale). E' l'urlo delle associazioni storico-culturali, dei gruppi teatrali e dei partecipanti alla Notte Bianca della Disfida dello scorso 29 settembre, ancora in attesa del pagamento per le loro iniziative da parte del Comune di Barletta.
I numerosi manifestanti con maschere bianche, candele, mantelli medievali, al suono dei tamburi della Disfida intorno alle ore 18:30 hanno pacificamente invaso il corso, con addosso un cartello bianco col metaforico numero "27", giorno del mese assegnato tradizionalmente alla consegna dello stipendio. La richiesta di onorare l'impegno lavorativo della scorsa Notte Bianca è il principale motivo che ha riunito in un unico luogo le tante realtà culturali di Barletta, spesso dissonanti, unite insieme in una protesta chiara e diretta, senza troppi giri di parole.
Chiare le ragioni della protesta, sentita e caratteristica. Poco chiara invece la presenza, fra la confusione dei manifestanti, di volti non troppo sconosciuti della politica locale: capita facilmente la strumentalizzazione politica di iniziative che vadano a beneficio della città, ancora più pesanti in un periodo come questo di feroce campagna elettorale.
In tutto questo frastuono, anche quest'anno l'anniversario della Disfida è rimasto completamente invisibile, sintomo di un insopportabile low profile culturale, turistico e storico della città. Alla protesta più concreta come questa di oggi per il giusto pagamento di prestazioni lavorative, dovrebbe essere sollevata una ben più corposa protesta da parte della città tutta, sincera e senza possibili strumentalizzazioni, per rivendicare una maggiore valorizzazione della nostra storia, del nostro turismo, della nostra cultura.
I numerosi manifestanti con maschere bianche, candele, mantelli medievali, al suono dei tamburi della Disfida intorno alle ore 18:30 hanno pacificamente invaso il corso, con addosso un cartello bianco col metaforico numero "27", giorno del mese assegnato tradizionalmente alla consegna dello stipendio. La richiesta di onorare l'impegno lavorativo della scorsa Notte Bianca è il principale motivo che ha riunito in un unico luogo le tante realtà culturali di Barletta, spesso dissonanti, unite insieme in una protesta chiara e diretta, senza troppi giri di parole.
Chiare le ragioni della protesta, sentita e caratteristica. Poco chiara invece la presenza, fra la confusione dei manifestanti, di volti non troppo sconosciuti della politica locale: capita facilmente la strumentalizzazione politica di iniziative che vadano a beneficio della città, ancora più pesanti in un periodo come questo di feroce campagna elettorale.
In tutto questo frastuono, anche quest'anno l'anniversario della Disfida è rimasto completamente invisibile, sintomo di un insopportabile low profile culturale, turistico e storico della città. Alla protesta più concreta come questa di oggi per il giusto pagamento di prestazioni lavorative, dovrebbe essere sollevata una ben più corposa protesta da parte della città tutta, sincera e senza possibili strumentalizzazioni, per rivendicare una maggiore valorizzazione della nostra storia, del nostro turismo, della nostra cultura.