La città
La cultura paga: così Barletta scoprì il turismo
Successo per la “Penisola del Tesoro” del Touring Club
Barletta - lunedì 17 febbraio 2014
10.12
La cultura paga. Non era solo uno spasmo momentaneo di qualche noioso interlocutore che lega interesse alla valorizzazione di questa città, ricca di cultura e di storia. Qualcuno ha anche descritto come elitario un programma di rievocazioni fatto principalmente di eventi culturali. Direi che ciò è sicuramente smentito dai fatti. La partecipazione a queste giornate di rievocazione della 511° Disfida di Barletta, e soprattutto l'esperienza di ieri che vedeva Barletta tappa della "Penisola del tesoro" del Touring Club Italiano, numerosa sia di barlettani che non la dice tutta.
Parla chiaro la famosa frase che dice dei beni culturali italiani come il nostro petrolio. Dunque non una millanteria elettoralistica, ma una concreta visione del futuro. Non è affatto illogico che la storia aiuti il futuro.
Certo gli appunti da fare non mancano ma anche le logiche riflessioni. Prima di tutto bisogna ricordare che il Comune si trova in un momento difficile dal punto di vista economico, come molti enti locali. Nonostante ciò ha voluto ripristinare la rievocazione della Sfida per cui la città è famosa. Eventi low cost ma certamente meritevoli, da giovedì 13. Come purtroppo spesso accade da queste parti, le manifestazioni sono state organizzate quasi all'ultimo momento, con un corrispettivo ridotto tempo di pubblicizzazione, necessario per questo settore.
Ieri, inserita nel cartellone ma di matrice e regia diversa, è stata la "Penisola del Tesoro", dove moltissimi visitatori, dall'organizzazione dicono più di 700, hanno potuto ammirare 'i tesori' culturali e artistici di Barletta (Palazzo della Marra con la Pinacoteca De Nittis, Castello, Cattedrale, Chiesa dei Greci, Teatro "G. Curci", Cantina della Disfida e Canne della Battaglia), solo alcuni neanche tutti. Un grande evento; successo, anche per la bellissima giornata di sole, ma anche per l'ottima prova delle guide turistiche delle associazioni culturali coinvolte. Degli oltre 700 visitatori il 70% era composto da non barlettani: i gruppi provenienti da fuori, la maggior parte composti da soci Touring Club e familiari, erano di regioni italiane come Molise, Abruzzo, Campania, molti da varie zone della Puglia. Da più lontano anche gruppi da Messina e Brescia. Insomma una bella partecipazione che dimostra che quando si organizzano begli eventi, anche con poco, il turismo c'è, e fa rima anche con economia visto che quasi tutti i visitatori forestieri hanno usufruito della cucina dei locali barlettani.
Facciamo che questa sia solo la prima grande prova in cui la città comprenda il valore del turismo e di ciò che è, con la collaborazione di Amministrazione, associazioni, imprenditori e cittadini tutti.
Parla chiaro la famosa frase che dice dei beni culturali italiani come il nostro petrolio. Dunque non una millanteria elettoralistica, ma una concreta visione del futuro. Non è affatto illogico che la storia aiuti il futuro.
Certo gli appunti da fare non mancano ma anche le logiche riflessioni. Prima di tutto bisogna ricordare che il Comune si trova in un momento difficile dal punto di vista economico, come molti enti locali. Nonostante ciò ha voluto ripristinare la rievocazione della Sfida per cui la città è famosa. Eventi low cost ma certamente meritevoli, da giovedì 13. Come purtroppo spesso accade da queste parti, le manifestazioni sono state organizzate quasi all'ultimo momento, con un corrispettivo ridotto tempo di pubblicizzazione, necessario per questo settore.
Ieri, inserita nel cartellone ma di matrice e regia diversa, è stata la "Penisola del Tesoro", dove moltissimi visitatori, dall'organizzazione dicono più di 700, hanno potuto ammirare 'i tesori' culturali e artistici di Barletta (Palazzo della Marra con la Pinacoteca De Nittis, Castello, Cattedrale, Chiesa dei Greci, Teatro "G. Curci", Cantina della Disfida e Canne della Battaglia), solo alcuni neanche tutti. Un grande evento; successo, anche per la bellissima giornata di sole, ma anche per l'ottima prova delle guide turistiche delle associazioni culturali coinvolte. Degli oltre 700 visitatori il 70% era composto da non barlettani: i gruppi provenienti da fuori, la maggior parte composti da soci Touring Club e familiari, erano di regioni italiane come Molise, Abruzzo, Campania, molti da varie zone della Puglia. Da più lontano anche gruppi da Messina e Brescia. Insomma una bella partecipazione che dimostra che quando si organizzano begli eventi, anche con poco, il turismo c'è, e fa rima anche con economia visto che quasi tutti i visitatori forestieri hanno usufruito della cucina dei locali barlettani.
Facciamo che questa sia solo la prima grande prova in cui la città comprenda il valore del turismo e di ciò che è, con la collaborazione di Amministrazione, associazioni, imprenditori e cittadini tutti.