Sciopero CGIL a Barletta
Sciopero CGIL a Barletta
Scuola e Lavoro

La Cgil porta avanti il suo piano anti-crisi per Barletta

«Siamo contrari ad ogni tentativo pasticciato di superare questa crisi». Manca collaborazione da parte dell'amministrazione comunale

Da indiscrezioni apprese in queste ultime ore, parrebbe che alcuni partiti di centro/sinistra al governo della ns città stiano elaborando una contro-proposta al piano anti-crisi formulato settimane addietro dalla Cgil di Barletta, rovesciando radicalmente i ns auspici di sostegno alle situazioni più degradate della nostra comunità, destinando – invece – consistenti risorse finanziarie in direzione delle imprese e l'introduzione, come se ce ne fosse ancora bisogno, di tipologie di lavoro precario come il cd "lavoro occasionale di tipo accessorio", con il rischio reale di dare origine ad una "strana" contrapposizione/sovrapposizione con i lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione di edifici, strade, parchi e monumenti già ordinariamente effettuati dagli operatori di "BAR.S.A. S.p.A."; e nonostante il dichiarato parere contrario di tutti i Dirigenti comunali interessati! Solo poche e insignificanti le risorse da impiegare per lo "stato sociale" dei barlettani più indigenti che non sanno assolutamente come "sbarcare il lunario"! Eppure nella nostra proposta, tutta la partita dedicata allo sviluppo e all'occupazione faceva chiaro riferimento ai soggetti istituzionali che ne avevano titolarità in materia – come la provincia, la regione e il governo centrale – e assegnava al comune il ruolo di "grande protettore sociale" in favore di quei cittadini che, nelle condizioni in cui ci ritroviamo, hanno assoluto bisogno di sentire una vicinanza concreta e visibile della istituzione pubblica a loro più prossima; appunto, il Comune e i suoi amministratori locali, che anche gli ambienti della Chiesa, a più riprese, hanno tentato di "stimolare" criticamente.

Ribadiamo la più totale contrarietà della CGIL ad ogni tentativo pasticciato di affrontare questa grande crisi, che non è soltanto economico-occupazionale, ma investe aspetti etici della vita quotidiana che non possono essere in alcun modo sottovalutati, specie da chi riveste un ruolo di rappresentanza sociale e istituzionale. Procedere dal lato opposto a quello giusto rischia di vanificare tutto e disperdere risorse utili, invece, a sostenere interventi più immediati che ineriscono la sopravvivenza e la dignità delle persone! Insomma tutto ciò che attiene alla sfera meramente "sociale" va trattata con priorità assoluta e con tutte le più adeguate risorse economiche di cui dispone da subito il comune.

Abbiamo chiesto di prevedere nel bilancio 2012 una somma non inferiore ai 2 milioni di €uro e ci viene riferito che sarebbe stato reperito soltanto 1 milione di €uro, e che di questa disponibilità oltre l'80% andrebbe ad aiuti, diretti e indiretti, alle imprese e agli imprenditori locali che avrebbero bisogno di ben altri e consistenti finanziamenti da attingere da altri canali regionali, nazionali e comunitari! Non è così che si procede; non è il modo corretto di affrontare le difficoltà economiche e sociali di Barletta! Non sono queste le cifre e gli interventi che fanno risollevare le sorti della nostra comunità e il suo complicato sistema-lavoro! Sarebbe uno spreco inutile e un uso scellerato del danaro pubblico in danno di chi non ha un pasto di cui nutrirsi e un luogo sicuro ove dormire. Non è un comune né un amministratore comunale in grado di aggredire una invadente ed sconfinata crisi finanziaria internazionale, non avendo attribuzioni, né capacità, né mezzi adeguati per farlo!

Le imprese devono far riferimento a istituzioni e a risorse messe a disposizione in termini dedicati e in una logica di territorio più vasto e di una politica di sviluppo coerente e coordinata, come di recente fatto dalla Regione Puglia con l'attivazione di un bando da 10 milioni di €uro per contrastare la parcellizzazione delle micro-imprese manufatturiere, incentivandole a consorziarsi tra loro, a trasferirsi verso agglomerati industriali adeguatamente attrezzati e a norma, lavorando in modo sicuro e legale, con certificazioni ambientali e creando anche nuove imprese di segno cooperativistico. Come pure con la delibera di Giunta Regionale del 29.06.2012, n.1321 in ordine agli "Incentivi per l'assunzione di lavoratori svantaggiati nelle Regioni del Mezzogiorno" reperendo 10 milioni di €uro da mettere a disposizione delle imprese. In questo contesto, il comune dovrà solo mettere a disposizione una adeguata e snella struttura burocratico/amministrativa atta a far da raccordo tra imprenditori e ente regione per il disbrigo competente, puntuale e veloce di ogni adempimento previsto. In ogni caso, ad oggi, ferma restando una dichiarata complessiva condivisione della proposta CGIL da parte di Consiglieri Comunali di alcuni partiti di centro/sinistra e dei rappresentanti della Chiesa locale, manca la ufficializzazione di una qualsivoglia altra proposta anti-crisi da parte di qualunque altro soggetto, Amministrazione Comunale compresa.

Nei prossimi giorni la CGIL terrà una sua conferenza-stampa e ribadirà i contenuti della propria "Proposta di piano anti-crisi per Barletta" e, in assenza di una sollecita, chiara e convinta iniziativa dell'Amministrazione Comunale, chiamando direttamente a sostenerla tutti i soggetti sociali – organizzazioni sindacali e associazioni imprenditoriali - che riterranno di farlo, unitamente ai cittadini che saranno allertati a mobilitarsi contro chi si disinteressa della propria condizione o non ha il coraggio di fare scelte giuste e utili per la collettività.
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