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Servizi sociali

La buona salute passa (anche) dai banchi di scuola

Iniziativa della Regione Puglia con l’assessorato al Welfare e l’Ufficio scolastico regionale

La promozione della salute passa dai banchi di scuola. Accade in Puglia, unica regione in Italia che da cinque anni sperimenta e attua la promozione della salute nelle scuola (coinvolgendo una fascia di età di ragazzi compresa tra i 6 e i 18 anni) attraverso progetti dedicati a otto aree tematiche: nutrizione e attività motoria, contrasto alle dipendenze, salute e ambiente, sicurezza in casa e al lavoro, comportamenti a rischio, benessere mentale, corpo in salute e affettività e sessualità.

La Regione Puglia, coinvolgendo l'assessorato al Welfare e l'Ufficio scolastico regionale, ha dunque investito e creduto nel progetto "Piano Strategico Regionale per la Promozione della Salute nelle Scuole" e ha continuato a sostenere e a realizzare il Catalogo scolastico, un vero e proprio catalogo di attività possibili rivolte alla scuola e agli studenti, uno strumento di lavoro per il mondo scolastico e quello sanitario, uno strumento di pianificazione ed attuazione delle azioni di Promozione alla Salute nelle giovani popolazioni studentesche della Regione Puglia.

Il Catalogo scolastico 2016/2017 è stato presentato nei giorni scorsi in conferenza stampa dall'assessore alla Formazione e Lavoro della Regione Puglia Sebastiano Leo, dal commissario dell'Aress Giovanni Gorgoni e dal direttore Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, Anna Cammalleri.

Sono stati illustrati anche i numeri dell'anno scolastico 2015-2016: 641 adesioni da parte degli istituti scolastici ad almeno un programma (regionale o provinciale) di educazione alla salute, con conferma del trend in crescita con un coinvolgimento di 3.900 classi e complessivamente di 83mila ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 18 anni.

«Occorre sensibilizzare i ragazzi - ha detto l'assessore Leo - su questi temi importanti. Penso che la Regione Puglia stia facendo davvero tanto, in connessione fondamentale con il territorio. Io credo che solo investendo nel mondo della scuola, si riuscirà, nel giro di qualche anno, ad arrivare ad obiettivi apprezzabili. Per poter dialogare con i ragazzi è necessario però essere sempre in connessione con loro. Occorre saper interagire con loro e con i loro strumenti. Noi continueremo a giocare di attacco – ha concluso Leo - cercando di comprendere chi abbiamo di fronte e cercando di coinvolgere la totalità delle scuole. Si è arrivati oggi a numeri importanti. Coinvolgere quasi 4mila scuole e 83mila ragazzi ci dimostra che stiamo viaggiando sulla strada giusta».

«In Puglia, realtà unica a livello nazionale – ha sottolineato Gorgoni - i nostri ragazzi si occupano, attraverso piani innovativi e creativi, di progetti contro l'abuso, contro le dipendenze, contro le ludopatie. I ragazzi si mettono in gioco e creano attività, non sono più solo dei contenitori».

Per Gorgoni «il ritorno, a livello culturale e di stili di vita, di questo progetto, lo vedremo tra qualche anno».

«È un investimento a lungo termine – ha concluso Gorgoni - sulle tematiche della salute più critiche a livello di comportamenti scorretti. La cosa più interessante è la sinergia che si è creata con il mondo della scuola, attraverso l'Ufficio scolastico regionale, laddove nell'insegnamento abbiamo introdotto temi anche di cultura della salute al pari di latino greco e geografia».

Il catalogo scolastico 2016/2017 è già a disposizione di tutte le scuole della regione, che, in parte, hanno già fatto le domande per indicare a quale progetto intendono aderire. Le domande possono essere inviate fino al 12 dicembre prossimo.

«Noi vogliamo offrire alle scuole, nell'ambito della loro programmazione annuale e anche triennale - ha detto il direttore Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, Anna Cammalleri - un set di iniziative che possono essere utilizzate, consapevoli di avere accanto, come supporto, le Asl territoriali ed un team di esperti per facilitare la formazione ma anche per migliorare la consapevolezza di docenti e studenti su queste grandi tematiche».
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