Turismo
La Bat riscopre i tesori sotterranei degli ipogei
"Notte degli Ipogei", seconda edizione a Canosa di Puglia. L'evento si svolgerà martedì 24 agosto
Barletta - sabato 21 agosto 2010
Novità e sorprese per questa seconda edizione 2010 della "Notte degli Ipogei" che si svolgerà martedì 24 agosto a Canosa.
Canosa possiede un vero e proprio tesoro sotterraneo, costituito dagli ipogei (molti probabilmente ancora celati). Usati dapprima dai Dauni come catacombe pagane, al loro interno venivano celebrati anche culti funerari, manifestanti una civiltà avanzata per la vastissima epoca (dal 6000 a.C. al II secolo d.C.).
Gli ipogei, imponenti tombe a camera, sono dimore ultraterrene della classe aristocratica appartenente al popolo dei Dauni, popolo di origine Illirica che si insediò durante l'Età del Ferro nella Puglia settentrionale. Le sepolture negli ipogei (con qualche variazione; dalle rozze tombe a fossa allo stile a grotticella) sono perdurate fino all'epoca romana.
Sono composti da una dromos conducente a una o più stanze funerarie. Contenevano, oltre al defunto (spesso ritrovato in posizione fetale), anche oggetti personali di questo, ritrovabili in urne o deposti in nicchie. Nel corso degli anni, però, molti di questi manufatti (tra cui preziosi monili in oro e bronzo, vasellame in terracotta a figure rosse e askos) sono andati perduti (o in mano a privati) anche a causa dell'opera dei cosiddetti tombaroli.
Non è difficile trovarvi apprezzabili affreschi allegorici del passaggio del defunto alla vita ultraterrena.
Per garantire l'accesso ai siti, l'orario d'apertura sarà prolungato (accesso dalle 21.00 all'01.30). Inoltre, nel circuito di visita sarà inserito per la prima volta l'Ipogeo di Vico San Martino, recentemente recuperato e valorizzato dalla Fac, con accesso consentito per motivi tecnici sino alle 23,45. Qui sarà possibile, oltre alla consueta visita guidata, ammirare in video-proiezione la restituzione virtuale in 3D dell'ipogeo.
Una lunga nottata per percorrere un viaggio alla scoperta del sottosuolo della città tra ipogei e corredi funerari.
Lo scorso anno, per la prima edizione, migliaia di visitatori hanno apprezzato la bellezza della necropoli daunio-ellenistica (IV-III sec. a.C.) dell'antica Canusium.
Canosa possiede un vero e proprio tesoro sotterraneo, costituito dagli ipogei (molti probabilmente ancora celati). Usati dapprima dai Dauni come catacombe pagane, al loro interno venivano celebrati anche culti funerari, manifestanti una civiltà avanzata per la vastissima epoca (dal 6000 a.C. al II secolo d.C.).
Gli ipogei, imponenti tombe a camera, sono dimore ultraterrene della classe aristocratica appartenente al popolo dei Dauni, popolo di origine Illirica che si insediò durante l'Età del Ferro nella Puglia settentrionale. Le sepolture negli ipogei (con qualche variazione; dalle rozze tombe a fossa allo stile a grotticella) sono perdurate fino all'epoca romana.
Sono composti da una dromos conducente a una o più stanze funerarie. Contenevano, oltre al defunto (spesso ritrovato in posizione fetale), anche oggetti personali di questo, ritrovabili in urne o deposti in nicchie. Nel corso degli anni, però, molti di questi manufatti (tra cui preziosi monili in oro e bronzo, vasellame in terracotta a figure rosse e askos) sono andati perduti (o in mano a privati) anche a causa dell'opera dei cosiddetti tombaroli.
Non è difficile trovarvi apprezzabili affreschi allegorici del passaggio del defunto alla vita ultraterrena.
Per garantire l'accesso ai siti, l'orario d'apertura sarà prolungato (accesso dalle 21.00 all'01.30). Inoltre, nel circuito di visita sarà inserito per la prima volta l'Ipogeo di Vico San Martino, recentemente recuperato e valorizzato dalla Fac, con accesso consentito per motivi tecnici sino alle 23,45. Qui sarà possibile, oltre alla consueta visita guidata, ammirare in video-proiezione la restituzione virtuale in 3D dell'ipogeo.
Una lunga nottata per percorrere un viaggio alla scoperta del sottosuolo della città tra ipogei e corredi funerari.
Lo scorso anno, per la prima edizione, migliaia di visitatori hanno apprezzato la bellezza della necropoli daunio-ellenistica (IV-III sec. a.C.) dell'antica Canusium.