La città
«La bara di mia madre in un deposito», la segnalazione dal cimitero di Barletta
Lo denuncia un cittadino barlettano: «Una stanza che definire una bottega degli orrori è dir poco»
Barletta - venerdì 8 aprile 2022
10.08
"La morte sai cos'è? ...è una livella", recitava Totò in dialetto napoletano. Ma anche la morte talvolta può essere meno degna per alcuni. La segnalazione arriva da un cittadino barlettano, figlio di una signora deceduta lo scorso 1 aprile presso il nosocomio cittadino "Raffaele Dimiccoli".
«Mia madre, deceduta per un male incurabile, è stata "classificata" come vittima SARS-CoV-2» spiega Roberto. Ma la denuncia riguarda la stanzetta del cimitero dove la bara della mamma è stata posizionata. «Le bare vengono allocate in una stanza del cimitero, che funge da camera mortuaria. Una stanza che definire una bottega degli orrori è dir poco» scrive Roberto.
«All'interno vi sono ferraglie, una vecchia bicicletta abbandonata, una ruota di camion, stracci, vecchi faldoni e via dicendo», come si vede nelle foto inviate. «Mi chiedo, se in un comune importante del Sud, e più in generale se in una città come la nostra, possa avvenire una cosa del genere».
«Spero che, nel caso vogliate occuparvene, a chi avrà la sfortuna di lasciare questo mondo per l'altro, il vostro interesse possa fare sì che venga loro restituita dignità. Una dignità negata alla mia amata mamma» conclude Roberto.
«Mia madre, deceduta per un male incurabile, è stata "classificata" come vittima SARS-CoV-2» spiega Roberto. Ma la denuncia riguarda la stanzetta del cimitero dove la bara della mamma è stata posizionata. «Le bare vengono allocate in una stanza del cimitero, che funge da camera mortuaria. Una stanza che definire una bottega degli orrori è dir poco» scrive Roberto.
«All'interno vi sono ferraglie, una vecchia bicicletta abbandonata, una ruota di camion, stracci, vecchi faldoni e via dicendo», come si vede nelle foto inviate. «Mi chiedo, se in un comune importante del Sud, e più in generale se in una città come la nostra, possa avvenire una cosa del genere».
«Spero che, nel caso vogliate occuparvene, a chi avrà la sfortuna di lasciare questo mondo per l'altro, il vostro interesse possa fare sì che venga loro restituita dignità. Una dignità negata alla mia amata mamma» conclude Roberto.