Politica
L’odore della luce e i barlettani senza euro
I benefici della vernice fra Bari e il Nord. Torna la dottoressa Angiuli in cerca della “Signora Napoletana”
Barletta - martedì 24 aprile 2012
Con Determina Dirigenziale del Settore Beni e Servizi Culturali n.565 del 06.04.2012 è stata impegnata la somma di € 102.619,73 per l'allestimento della mostra di dipinti che si terrà a Palazzo della Marra intitolata: "L'odore della luce. Il mondo femminile nella pittura dell'ottocento e del primo novecento". La mostra, salvo ulteriori variazioni, dovrebbe tenersi dal 5 maggio al 19 agosto 2012.
Una mostra già approvata con precedente deliberazione di Giunta Comunale n.254 del 07.12.2011 il cui titolo invece era: "Il mondo degli affetti. Dai Macchiaioli a Giuseppe Pellizza da Volpedo", frutto di "un approfondito studio e di ricerca" condotto dalla Dr.ssa Angiuli, così come riportato nella citata delibera. Evidentemente i titoli delle mostre, per chi privilegia il "governo del fare", sono un dettaglio di poco conto, tutto molto in sintonia con certa cultura di stampo borbonico-napoletano del "facimme ammuina". Quel "fare" che descrive in modo plastico, come meglio non si potrebbe, il senso di un'azione convulsa, caotica e approssimativa, diretta appunto a dare la sensazione che tutto si muova e qualcosa accada, mentre invece accade poco o nulla (di buono).
La stessa matrice fatta di mediocrità e approssimazione che provocò qualche anno fa la mesta e scellerata vicenda, ora messa nel dimenticatoio, della "Signora Napoletana", altro mirabile esempio di arte al femminile, che ci rimanda direttamente al tema della prossima mostra. Un clamoroso "bluff", una triste e beffarda commedia alla "Totò", ma soprattutto una profonda ferita morale e culturale per la Città che fu di Giuseppe De Nittis. Ma la cultura, questo tipo di cultura, lo si capisce anche dalla schermaglie politiche di questi giorni, è argomento "strategico" e al tempo stesso sensibile per il Sindaco Maffei e per la maggioranza di centrosinistra, tant'è che la delega assessorile, per lungo tempo detenuta dal Sindaco, pare sia entrata a far parte del pacchetto di opzioni oggetto della "trattativa politica" per tentare di risolvere la crisi in atto nel Comune di Barletta.
Ma tornando al progetto della mostra non possono non rilevarsi alcune oggettive anomalie e criticità, a partire dalla solita programmazione a dir poco pessima. Un modo di operare che pregiudica l'elemento chiave di ogni evento spettacolare o culturale, ossia la campagna di comunicazione. Giusto per fare un esempio, mi è capitato a metà Aprile di essere in Veneto per lavoro e di vedere già in atto la comunicazione per un evento che si terrà il 23 Luglio (Roberto Bolle – Arena di Verona). Non si capisce pertanto, anche alla luce di questi modesti dettagli, se effettivamente si vogliono portare i turisti a Barletta o se invece, come spesso accade, "ce la suoniamo e ce la cantiamo" tra pochi intimi del circondario. Ma è noto che spesso le procedure amministrative diventano una specie di gara ad ostacoli. Sarà stato perchè nel frattempo bisognava affidare, anche questa volta, l'incarico per l'allestimento della mostra (contratto n.860 del 27.03.2012) alle sapienti mani della Dr.ssa Angiuli?
Non meno rilevanti, tuttavia, appaiono i contenuti delle diverse voci di spesa, tutt'altro. I costi specifici infatti spaziano dai 23.000 euro per la progettazione e la realizzazione del Progetto Grafico in favore del solito studio barese (Studio Pagina – Soc. Cooperativa di Bari) per "meriti precedentemente acquisti", agli 8.000 euro per l'Ufficio Stampa dello Studio Esseci - sas di Padova. A questi si aggiungono 17.360 euro per contratti assicurativi riconducibili a varie Società del nord; oltre ai 9.000 euro per il restauro delle cornici di alcuni dipinti dei soggetti-prestatori (Musei e Privati), per i quali il Comune si è fatto carico della relativa spesa (cosa a dir poco singolare). Si arriva infine agli onerosi costi di trasporto delle opere, per € 75.800, in favore di alcuni vettori italiani e stranieri (Firenze, Napoli e Kloten-Svizzera). In relazione a quest'ultima voce di costo si osserva la Determina Dirigenziale copre solo una quota parte della spesa per € 44.103, con rinvio ad altro atto successivo per la copertura della rimanente quota di € 31.700. Quindi, il totale effettivo dei costi a carico del Comune di Barletta passerebbe da € 102.619,73 (importo totale indicato in Determina) a € 134.316,73; fatti salvi ovviamente i possibili e imprevedibili costi aggiuntivi. Il tutto a carico dell'ormai famigerato "redigendo" Bilancio 2012, tuttora in alto mare.
In tanti, pur correndo il rischio di essere tacciati di spicciolo provincialismo, potrebbero chiedersi: qual è il coinvolgimento degli operatori economici e culturali del territorio? Purtroppo, solo briciole: l'unica azienda di Barletta che è rientrata nel progetto è lo "Studio 2" di Rizzi Salvatore, che è riuscita ad aggiudicarsi, pensate, la realizzazione dei "banner" (striscioni pubblicitari) per la stratosferica cifra di € 2.500 (iva inclusa), meno del 2% dell'investimento complessivo fatto dal Comune di Barletta. Evidentemente le competenze professionali e la capacità competitiva degli imprenditori e operatori culturali barlettani (da valutarsi ovviamente nel rispetto delle procedure di evidenza pubblica) mal si conciliano con talune raffinate progettualità pseudo-culturali. E pensare che nella Delibera di Giunta, richiamando le linee programmatiche, si dice: "…esse mirano a sviluppare il nesso inseparabile esistente tra cultura e turismo, affinchè si crei un circolo virtuoso tra produzione di eventi culturali di spessore nazionale e internazionale e sviluppo di una economia locale basata sul potenziamento dei servizi…". Ora qualcuno (Sindaco o qualche Dirigente illuminato), a maggior ragione per il contesto critico in cui viviamo, spieghi alla Città se tutto ciò e coerente con: le linee programmatiche, con le buone pratiche amministrative, e soprattutto se questo può dirsi corretto ed efficiente utilizzo delle risorse pubbliche.
La cultura, quella vera, sta a cuore a tanti cittadini e operatori culturali ed economici di questa Città. Purtroppo le modalità di attuazione di molte iniziative intraprese dall'Amministrazione anche in questo specifico ambito provocano a dir poco disappunto e amarezza.
Una mostra già approvata con precedente deliberazione di Giunta Comunale n.254 del 07.12.2011 il cui titolo invece era: "Il mondo degli affetti. Dai Macchiaioli a Giuseppe Pellizza da Volpedo", frutto di "un approfondito studio e di ricerca" condotto dalla Dr.ssa Angiuli, così come riportato nella citata delibera. Evidentemente i titoli delle mostre, per chi privilegia il "governo del fare", sono un dettaglio di poco conto, tutto molto in sintonia con certa cultura di stampo borbonico-napoletano del "facimme ammuina". Quel "fare" che descrive in modo plastico, come meglio non si potrebbe, il senso di un'azione convulsa, caotica e approssimativa, diretta appunto a dare la sensazione che tutto si muova e qualcosa accada, mentre invece accade poco o nulla (di buono).
La stessa matrice fatta di mediocrità e approssimazione che provocò qualche anno fa la mesta e scellerata vicenda, ora messa nel dimenticatoio, della "Signora Napoletana", altro mirabile esempio di arte al femminile, che ci rimanda direttamente al tema della prossima mostra. Un clamoroso "bluff", una triste e beffarda commedia alla "Totò", ma soprattutto una profonda ferita morale e culturale per la Città che fu di Giuseppe De Nittis. Ma la cultura, questo tipo di cultura, lo si capisce anche dalla schermaglie politiche di questi giorni, è argomento "strategico" e al tempo stesso sensibile per il Sindaco Maffei e per la maggioranza di centrosinistra, tant'è che la delega assessorile, per lungo tempo detenuta dal Sindaco, pare sia entrata a far parte del pacchetto di opzioni oggetto della "trattativa politica" per tentare di risolvere la crisi in atto nel Comune di Barletta.
Ma tornando al progetto della mostra non possono non rilevarsi alcune oggettive anomalie e criticità, a partire dalla solita programmazione a dir poco pessima. Un modo di operare che pregiudica l'elemento chiave di ogni evento spettacolare o culturale, ossia la campagna di comunicazione. Giusto per fare un esempio, mi è capitato a metà Aprile di essere in Veneto per lavoro e di vedere già in atto la comunicazione per un evento che si terrà il 23 Luglio (Roberto Bolle – Arena di Verona). Non si capisce pertanto, anche alla luce di questi modesti dettagli, se effettivamente si vogliono portare i turisti a Barletta o se invece, come spesso accade, "ce la suoniamo e ce la cantiamo" tra pochi intimi del circondario. Ma è noto che spesso le procedure amministrative diventano una specie di gara ad ostacoli. Sarà stato perchè nel frattempo bisognava affidare, anche questa volta, l'incarico per l'allestimento della mostra (contratto n.860 del 27.03.2012) alle sapienti mani della Dr.ssa Angiuli?
Non meno rilevanti, tuttavia, appaiono i contenuti delle diverse voci di spesa, tutt'altro. I costi specifici infatti spaziano dai 23.000 euro per la progettazione e la realizzazione del Progetto Grafico in favore del solito studio barese (Studio Pagina – Soc. Cooperativa di Bari) per "meriti precedentemente acquisti", agli 8.000 euro per l'Ufficio Stampa dello Studio Esseci - sas di Padova. A questi si aggiungono 17.360 euro per contratti assicurativi riconducibili a varie Società del nord; oltre ai 9.000 euro per il restauro delle cornici di alcuni dipinti dei soggetti-prestatori (Musei e Privati), per i quali il Comune si è fatto carico della relativa spesa (cosa a dir poco singolare). Si arriva infine agli onerosi costi di trasporto delle opere, per € 75.800, in favore di alcuni vettori italiani e stranieri (Firenze, Napoli e Kloten-Svizzera). In relazione a quest'ultima voce di costo si osserva la Determina Dirigenziale copre solo una quota parte della spesa per € 44.103, con rinvio ad altro atto successivo per la copertura della rimanente quota di € 31.700. Quindi, il totale effettivo dei costi a carico del Comune di Barletta passerebbe da € 102.619,73 (importo totale indicato in Determina) a € 134.316,73; fatti salvi ovviamente i possibili e imprevedibili costi aggiuntivi. Il tutto a carico dell'ormai famigerato "redigendo" Bilancio 2012, tuttora in alto mare.
In tanti, pur correndo il rischio di essere tacciati di spicciolo provincialismo, potrebbero chiedersi: qual è il coinvolgimento degli operatori economici e culturali del territorio? Purtroppo, solo briciole: l'unica azienda di Barletta che è rientrata nel progetto è lo "Studio 2" di Rizzi Salvatore, che è riuscita ad aggiudicarsi, pensate, la realizzazione dei "banner" (striscioni pubblicitari) per la stratosferica cifra di € 2.500 (iva inclusa), meno del 2% dell'investimento complessivo fatto dal Comune di Barletta. Evidentemente le competenze professionali e la capacità competitiva degli imprenditori e operatori culturali barlettani (da valutarsi ovviamente nel rispetto delle procedure di evidenza pubblica) mal si conciliano con talune raffinate progettualità pseudo-culturali. E pensare che nella Delibera di Giunta, richiamando le linee programmatiche, si dice: "…esse mirano a sviluppare il nesso inseparabile esistente tra cultura e turismo, affinchè si crei un circolo virtuoso tra produzione di eventi culturali di spessore nazionale e internazionale e sviluppo di una economia locale basata sul potenziamento dei servizi…". Ora qualcuno (Sindaco o qualche Dirigente illuminato), a maggior ragione per il contesto critico in cui viviamo, spieghi alla Città se tutto ciò e coerente con: le linee programmatiche, con le buone pratiche amministrative, e soprattutto se questo può dirsi corretto ed efficiente utilizzo delle risorse pubbliche.
La cultura, quella vera, sta a cuore a tanti cittadini e operatori culturali ed economici di questa Città. Purtroppo le modalità di attuazione di molte iniziative intraprese dall'Amministrazione anche in questo specifico ambito provocano a dir poco disappunto e amarezza.