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L’ecotassa per Barletta vale 90.000 Euro

Una bassa raccolta differenziata vuol dire costi più alti. Una stima di 6000 tonnellate di rifiuti finiti in discarica, nel 2012

Anche quest'anno pagheremo l'ecotassa sui rifiuti conferiti in discarica, al suo livello massimo. Una determina ci ricorda quale sia il peso finanziario che grava su Barletta, per il mancato raggiungimento dei livelli previsti di raccolta differenziata dei rifiuti. 90.000 € è la somma presumibile per l'ecotassa di quest'anno, impegnata nel bilancio di previsione 2012, in favore dell'Amiu di Trani (nella cui discarica vengono conferiti i nostri rifiuti), che a sua volta dovrà corrisponderla alla regione Puglia. L'entità della tassa sui rifiuti è stata, negli scorsi anni, di 11 € per tonnellata, per i comuni aderenti agli Ato. "Nell'anno 2010 - lo ricorda la stessa determina - l'entità del tributo ha subito un incremento a 15 € per tonnellata, in virtù della Legge regionale n. 25 del 2007, che determina l'importo sulla base dei risultati di raccolta differenziata conseguiti nel territorio dell'Ato competente". Da queste cifre, possiamo quindi dedurre, per il 2012, una stima di 6000 tonnellate di rifiuti di Barletta, conferiti nella discarica Amiu di Trani.

Infatti, "al fine di favorire la minore produzione di rifiuti e il recupero dagli stessi di materia prima e di energia - come riporta il terzo comma dell'art. 9 della citata Legge regionale n. 25 del 2007 - a decorrere dal 1° gennaio 2009 - termine prorogato dapprima al 1° maggio 2009 e poi al 1° luglio 2009 - l'ammontare del tributo speciale per il deposito in discarica di ogni tonnellata di rifiuti solidi urbani (..) è determinato secondo tabella (..), a partire dal tributo massimo di 15 € a tonnellata, sulla base dei seguenti due criteri di premialità: a) rispetto degli obiettivi di piano regionale e normativi di raccolta differenziata; b) chiusura del ciclo di trattamento dei rifiuti indifferenziati e organizzazione dei servizi unitari di raccolta e trasporto". La tabella rileva le variazioni che la tassa sui rifiuti subisce, in relazione ai livelli di raccolta differenziata. Da un massimo di 15 €/t con un livello di differenziata inferiore al 50%, ad un minimo di 3,75 €/t con una differenziata maggiore del 90%, passando per 11,25 €/t con una differenziata compresa tra il 50% e il 75 %, e per 7,5 €/t con una differenziata tra il 75% e il 90%. Ad aggiungersi sono poi gli obiettivi previsti dal piano regionale, secondo il quale, nel 2012, il livello di raccolta differenziata avrebbe dovuto attestarsi al 57%.

Ma Barletta è assolutamente lontana da queste cifre. La raccolta differenziata è ancora intorno al 23%. Ad oggi non si hanno notizie sull'annunciato progetto-pilota di raccolta intensiva porta a porta nel centro storico. Sarà forse naufragato assieme alla maggioranza politica entrata in crisi? Intanto rimane nella nostra città, oltre alla raccolta della carta e della plastica, solo una limitata raccolta della frazione umida, limitata al centro città (individuato inizialmente come zona pilota). Nel frattempo, in questi mesi, abbiamo assistito a grandi cambiamenti nei comuni più vicini, come Andria e Canosa di Puglia, dove è stato adottato un sistema di raccolta differenziata basato sul porta a porta, che li ha portati, partendo da percentuali bassissime (ben inferiori al nostro livello attuale), a compiere un grande balzo in avanti, che li vede oggi attestarsi intorno al 70% di raccolta differenziata. Barletta invece continua, almeno per quest'anno, a dover pagare un'"ecotassa" al suo massimo livello. Un segno che attesta il grave ed ingiustificato ritardo della nostra città in tema di rifiuti. Ritardo che ormai non possiamo permetterci di far perdurare più a lungo.
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