Politica
«L’amministrazione comunale eviti che il calcio muoia»
La nota critica di Ruggiero Mennea (Pd). La gestione dello stadio una delle cause delle dimissioni del presidente Tatò
Barletta - lunedì 4 giugno 2012
Dopo le tante congetture sul perchè del tira-e-molla del presidente Roberto Tatò con il Barletta Calcio, arriva anche dalla politica locale un tentativo di sciogliere il nodo del contendere. "L'amministrazione comunale deve fare il possibile per scongiurare la fine del calcio a Barletta e fare in modo che il presidente Roberto Tatò, dimissionario, torni sui propri passi". A sostenerlo è Ruggiero Mennea, consigliere regionale del Partito Democratico. "Anche se il presidente non ha espresso le motivazioni che l'hanno indotto a lasciare", è la tesi di Mennea, "si possono comprendere le difficoltà e i problemi che ha dovuto affrontare in questi anni di questione. In primis la paradossale questione dello stadio. Tatò ha affrontato esosi costi di gestione per l'adeguamento dell'impianto e il rifacimento del manto erboso, sborsando di tasca propria cifre considerevoli che sarebbero dovute essere a carico del Comune, visto che parliamo di una struttura comunale. E, diciamolo francamente, di questi tempi trovare un imprenditore della propria città che investa con passione nel calcio è molto difficile, figuriamoci trovare un presidente che oltre a spendere denaro sonante per allestire una squadra ambiziosa e competitiva, si accolli anche le ingenti spese per la gestione ordinaria della stadio".
"Sia chiaro", sottolinea Mennea, "qui non stiamo parlando di finanziamenti pubblici alle società calcistiche. Nessuno pretende che l'amministrazione comunale debba far affluire denaro nelle case del Barletta Calcio, ma, questo sì, che almeno affronti le spese per dare ai barlettani uno stadio degno di tal nome, che non cada a pezzi e che consenta il regolare svolgimento delle partite casalinghe. Possibilmente evitando pantomime, con gare che prima vengono bandite e poi annullate, tira e molla, passi indietro e rinvii".
Mennea affida la sua chiosa con un pensiero al Primo Cittadino Maffei: "Il Sindaco dica qualche parola su questa vicenda, è il momento di assumersi le proprie responsabilità. Non possiamo consentire che la nostra squadra, che ci rappresenta con onore in tutta Italia, scompaia miseramente dalla geografia calcistica. Al presidente Roberto Tatò non posso che esprimere la mia solidarietà invitandolo a non mollare, a restare ai vertici del Barletta Calcio e a guidarla, come era suo intento quando ha preso in mano le redini della società, verso traguardi più ambiziosi".
"Sia chiaro", sottolinea Mennea, "qui non stiamo parlando di finanziamenti pubblici alle società calcistiche. Nessuno pretende che l'amministrazione comunale debba far affluire denaro nelle case del Barletta Calcio, ma, questo sì, che almeno affronti le spese per dare ai barlettani uno stadio degno di tal nome, che non cada a pezzi e che consenta il regolare svolgimento delle partite casalinghe. Possibilmente evitando pantomime, con gare che prima vengono bandite e poi annullate, tira e molla, passi indietro e rinvii".
Mennea affida la sua chiosa con un pensiero al Primo Cittadino Maffei: "Il Sindaco dica qualche parola su questa vicenda, è il momento di assumersi le proprie responsabilità. Non possiamo consentire che la nostra squadra, che ci rappresenta con onore in tutta Italia, scompaia miseramente dalla geografia calcistica. Al presidente Roberto Tatò non posso che esprimere la mia solidarietà invitandolo a non mollare, a restare ai vertici del Barletta Calcio e a guidarla, come era suo intento quando ha preso in mano le redini della società, verso traguardi più ambiziosi".