Incontro sul Bilancio comunale
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Politica

Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi

I propositi degli assessori e lo spettro del bilancio comunale che aleggia sulla città. Maffei non risponde al Pd e ai cittadini sul caso Attolico

«Non posso darvi notizie. Non ho i numeri». Parole che suonano come la cartina di tornasole di questo incontro sul bilancio comunale, organizzato dal Pd di Barletta nella sala consiliare. Parole pronunciate dall'assessore Sabino Dicataldo, che ha la delega alle Risorse Economico-Finanziarie-Patrimoniali e Demanio, un settore che è un passaggio inevitabile per l'attuazione dei programmi in tutti gli altri settori. Un settore da cui passa anche la problematica questione Imu: «Non siamo in grado oggi di dire quali saranno le aliquote dell'Imu. Il comune deve decidere la strada da seguire - ha affermato Dicataldo – Si va comunque verso la protezione delle fasce più deboli e il rilancio economico». Quest'ultimo, visto lo stato dei fatti, più che un auspicio non può essere. Dicataldo ha ricordato come sono ripartite all'incirca le principali spese: 15 milioni di € per il personale, 18 milioni di € per la Bar.S.A., 8 milioni di € per i servizi sociali. La Bar.S.A. è un altro punto inevitabile: «Il progetto Bar.S.A. è fallito - ha detto Dicataldo - Anche la Bar.S.A. deve fare sacrifici. L'amministrazione e la coalizione di centro-sinistra devono assumersi la responsabilità, mantenere i posti di lavoro, rendere la Bar.S.A. più competitiva. Bisogna quindi tagliare». E ancora: «Basta ai contributi a pioggia». Un altro auspicio: «Bisogna aprire i cantieri in progetto per rilanciare l'economia e dare occupazione a chi è senza lavoro». Infine: «Ci sono immobili occupati da chi non paga il fitto, e da chi non ne ha diritto, oltre ad immobili vuoti. Bisogna ristabilire la legalità e dare un segnale forte. Bisogna fare la ricognizione del patrimonio».

All'incontro ha dato inizio il segretario cittadino del Pd Stefano Chiarello, mostrando un grafico relativo alla Spesa corrente facoltativa del Bilancio Assestato 2011, visibile nelle foto presenti alla fine di questo articolo, da cui emergono i seguenti dati:
• 34,3% per il settore Cultura (pari a € 1.127.077);
• 30,3% per il settore Staff del sindaco (pari a € 996.989);
• 14,4% per il settore Servizi Sociali (pari a € 474.927);
• 5,2% per il settore Attività Produttive (pari a € 169.696);
• 4,5% per il settore Manutenzioni (pari a € 149.000);
• 4,5% per il settore Affari Istituzionali (pari a € 147.641);
Seguono: Ambiente (€ 65.222); Avvocatura (€ 55.000); Edilizia (€ 40.434); Polizia Municipale (€ 24.320); Personale (€ 22.000); Ragioneria (€ 11.500); ultimo il settore Lavori Pubblici con € 6.296.

La presenza di Chiarello e quella del sindaco Maffei (seppur tardiva, a causa del rientro da Roma per motivi istituzionali), unite al tema del bilancio, e al fatto di essere in un incontro pubblico, aperto alla cittadinanza (anche se purtroppo ben poco presente), erano l'occasione per poter chiarire pubblicamente la questione della determina riguardante il dirigente dello Staff del sindaco Attolico. «In merito alle polemiche susseguitesi sulla determina che autorizza il dirigente staff del Sindaco a frequentare un corso presso l'Università Bocconi, con relativo impegno di spesa, (…) la segreteria (del Pd ndr) ha esaminato la questione, che va depurata da ogni strumentalizzazione e ricondotta al nocciolo e al punto critico della stessa, ovvero la spesa - così era intervenuto il segretario Chiarello in un comunicato di inizio Giugno - L'orientamento del Pd è che debbano limitarsi al massimo le spese non indispensabili, razionalizzarsi le risorse impiegandole in modo produttivo e, in definitiva, convogliarle verso le fasce più deboli e i soggetti in difficoltà e verso progetti che creino nuova occupazione. Tali principi dovranno ispirare ogni scelta della nostra amministrazione e, in merito alla predetta determina, benché non si parli di somme ingenti, si auspica indurranno il Sindaco e la dirigenza competente a fare, opportunamente, un passo indietro dalle scelte intraprese». Un passo indietro, chiesto dal segretario Pd oltre che dalla commissione Controllo e Garanzia, sulla determina in questione, che il sindaco e la dirigenza al momento non avrebbero però ancora ritirato. L'intervento del segretario Pd, visti i contenuti, meritava risposta dal sindaco Maffei, magari in occasione di questo importante incontro pubblico. Risposta che però non ci è stata, né nei confronti del suo partito, né nei confronti della cittadinanza.

Il tutto in un incontro, in cui si è citata anche la questione dirigenti, con il breve intervento dell'assessore Luigi Terrone, con delega alle Risorse Umane, Legalità ed Efficienza Amministrativa, che ha ricordato del taglio dei settori di dirigenza da 14 più il settore staff del sindaco, a 7 più il settore Staff del sindaco, approvato con delibera n°28 della giunta comunale del 5 Marzo scorso, oltre che al prossimo termine di scadenza, il 12 Giugno, per i contratti dei dirigenti.

L'assessore Luigi Fruscio, con delega alle Politiche del Lavoro, Attività Produttive, Turismo e Politiche Giovanili, dopo aver riferito della sei giorni di incontri con le associazioni di categoria dove «è emersa la voglia di discutere con l'amministrazione», e aver ribadito che «l'imprenditoria non è morta», vista la presenza del settore calzaturiero antinfortunistica che rappresenta quasi il 25% della produzione europea del settore, e aver ricordato l'importanza del recente bando regionale per le PMI, è passato ad elencare i suoi propositi. Impresa: progetto del microcredito, come garanzia per le fasce più deboli che vogliono fare impresa, ma non hanno garanzie patrimoniali da offrire; progetto per portare soggetti in cassa integrazione in deroga o in mobilità a prestare lavoro per il comune. Agricoltura: promuovere solo prodotti della nostra terra; dare terreni inutilizzati agli agricoltori. Pesca: trovare luogo per il commercio ittico, visto che l'ex Mercato Ittico è stato concesso alla Capitaneria di Porto. Turismo: fare «economia della cultura e non cultura». Giovani: dare visibilità alle associazioni giovanili e dotarle di un luogo d'incontro.

Anche l'assessora Lucia Ricatti, con delega alle Politiche Sociali, Sport e Pubblica Istruzione, ha elencato i suoi propositi: necessità di aumentare le utenze per la Mensa Sociale, creando doppi turni e dando un contributo alla Caritas che la gestisce; necessità di ricoveri per minori in difficoltà; aiuti alle famiglie con più di quattro figli; aumento posti asili nido; abbattimento barriere architettoniche; aiuti ai disabili, le cui associazioni hanno chiesto di creare una consulta; aiuti agli anziani per trasporto e assistenza; creare un albo delle associazioni sportive dilettantistiche. «Le tariffe di questi servizi devono rimanere tali. Vanno bene i servizi che ci sono, bisogna aumentare l'utenza. Non si possono stravolgere, ma intensificarli». Così ha detto Ricatti. Così ha risposto Dicataldo: «Le tariffe sono ferme da almeno dieci anni. Bisogna rimodulare le tariffe nel segno dell'equità sociale. Non è giusto che il costo di un pranzo alla Mensa Sociale sia lo stesso per il figlio dell'operaio e per quello dell'imprenditore».

«Si inaugura una nuova maniera di fare politica per il Pd - ha detto il sindaco Nicola Maffei – Istituiremo su mia nomina, seguendo l'esempio del dott. Bondi, un responsabile della "Spending Review". Abbiamo forti investimenti nei lavori pubblici, su cui però grava il patto di stabilità, che obbliga ad operare delle priorità. Faremo investimenti sul controllo ambientale a 360 gradi». Sui dirigenti: «Il taglio molti non lo digeriscono ancora, sia tra i dirigenti che tra i politici». Sulla cultura: «Tornare a una politica culturale di qualità, con oculatezza degli investimenti, può portare il ritorno di questi investimenti». Infine: «Il bilancio non è rigido, ma possono essere fatti dei correttivi».

I cittadini presenti hanno avuto la possibilità di annotare su un foglio, per poi inserirlo in un urna, le loro proposte per il bilancio comunale. Questo, insieme alla mail pd.bilanciocomunale@libero.it, i canali per tali proposte. Dei presenti intervenuti, molti erano di estrazione politica. Oltre a Nino Vinella, che ha chiesto l'istituzione di un capitolo di bilancio per Canne della Battaglia, e un esponente di Legambiente che ha suggerito l'utilizzo dei tetti degli immobili pubblici per l'installazione di pannelli fotovoltaici, come fonte di ricavo economico, sono intervenuti tra gli altri Franco Fucci, il consigliere Pd Filippo Caracciolo, Sabrina Salerno, e l'ex assessore Pd Lattanzio, che ha sostenuto l'importanza di investire in spese produttive che rimangano nel tempo. Così Caracciolo: «Va bene interessarsi delle questioni societarie della Bar.S.A., ma ci sono altre cose che meritano più particolare attenzione, come la riduzione dei dirigenti,e il recente bando per le PMI nel quale la regione ha messo a disposizione 10 milioni di euro. Voglio vedere come il comune sarà in grado di agire su questo - e ancora – Invito ad avere più coraggio. Non penso ci siano sprechi nell'amministrazione, ma penso vada oculata la spesa». Così Salerno: «Bisogna prevedere un bilancio partecipato, finanziando gli istituti di partecipazione come referendum, sondaggi deliberativi e incontri di quartiere, e far capire alla gente cos'è il bilancio, attraverso dei mini-corsi. Bisogna approvare il bilancio in tempi ragionevoli e attuare una gestione partecipata della Bar.S.A.». Così Fucci: «Per la Bar.S.A. serve un amministratore unico - e poi, sul senso di questo incontro – Oggi c'è stata una presentazione non inerente al bilancio, ma alle volontà degli assessori».

Proprio così. Tante intenzioni, nessuna certezza. Tante belle parole, non accompagnate da numeri, che non troveranno senso compiuto fino a quando la nostra amministrazione non arriverà all'approvazione di quello che ormai sembra, agli occhi dei cittadini, come una missione impossibile: il bilancio di previsione 2012-2014. Emblematici sono dunque gli ultimi interventi di Salerno e Fucci. A Barletta serve sì un bilancio partecipato, ma, ora come ora, serve, purtroppo ancora e innanzitutto, un bilancio. Ad maiora! Anche perché più in basso di così non si può andare.
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