La città
Interrato dopo vent’anni l’elettrodotto deciso in due giorni
Obiettivo raggiunto a più mani
Barletta - mercoledì 17 dicembre 2014
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"Buon esempio" di una politica che ci piace: raggiungere degli obiettivi condivisi da tanti, dove non emerge la distanza fra destra e sinistra, ma piuttosto la giusta conclusione che dimostra che la Politica, unita alla partecipazione dei cittadini, può tagliare traguardi che vent'anni fa – ahinoi! – apparivano quasi impossibili da raggiungere. Naturalmente il riferimento è all'eliminazione dell'elettrodotto dalla zona urbana della città.
Pochi giorni fa è stato finalmente dato l'addio all'ultimo traliccio in via dei salici, con una cerimonia presenziata da Cascella che è stato, con la sua Amministrazione, l'ultimo dei protagonisti di un percorso fatto di lungaggini burocratiche, forse dovuta anche alla mancanza di una diffusa sensibilità, soprattutto all'inizio, a un problema 'nuovo'. Da pochi anni la comunità internazionale si occupava di esso e il problema non era avvertito con il suo giusto peso. A Barletta la questione fu sollevata da quel comitato ricordato qualche giorno fa da Ruggiero Quarto, ambientalista della prima ora, come altri del Comitato.
Lunedì sera, presso l'auditorium della parrocchia S. Paolo Apostolo, che sorge proprio in una zona in cui fino a poco tempo fa sorgevano quegli orribili e dannosissimi cavi dell'alta tensione, si è svolto un incontro per ripercorrere insieme ai cittadini del quartiere il lungo iter amministrativo che ha portato in questi giorni all'interramento degli ultimi cavi dell'alta tensione della rete RfI, mentre sono già interrati i cavi della seconda rete di proprietà della società Terna, ricordando con commozione le vittime dei mali, come tumori e leucemie, cadute a causa di quel sottovalutato inquinamento. Il "Buon esempio" che deve essere assunto dalla politica anche per risolvere altre questioni, è stato ribadito dal sindaco Pasquale Cascella, in una serata voluta per dividere i meriti fra chi negli anni, troppi, si è speso per quella causa, come ha ricordato il parroco don Mauro Dibenedetto. Il consigliere comunale Dario Damiani ha ricordato «Una battaglia che sembrava persa in partenza, poiché contro i giganti come Ferrovie ed Enel», intrapresa da giovane consigliere di circoscrizione e poi in C.C,, residente a pochi metri dai tralicci, come tanti.
Solo nel 2006 la prima Giunta Maffei, appena insediatasi, sigla il protocollo d'intesa con le società interessate per procedere all'interramento dei cavi dell'alta tensione, rendendo effettivi gli accordi assunti durante la seconda Amministrazione Salerno. Proprio l'ex sindaco Nicola Maffei, intervenendo all'incontro, ha ribadito l'ottusa assurdità delle lungaggini burocratiche, ricordando che la costruzione dell'elettrodotto fu decretata in due giorni nel 1952, e ci sono voluti oltre vent'anni per eliminarli. Nel 2009 il Consiglio comunale si esprime con favore sull'interramento, con l'ulteriore appoggio della nuova Provincia Bat, rappresentata lunedì dall'ex Presidente Francesco Ventola, assumendo le competenze che fino ad allora erano di Bari. L'incontro è stato moderato dalla giornalista Floriana Tolve.
Difficoltà nel reperire soluzioni tecniche e anche nel rintracciare i finanziamenti, non da poco, necessari. Gli anni sono passati fra una crescente sensibilità al problema e tappe raggiunte non senza difficoltà e incomprensioni, con tempi non brevi che oggi ci spinge ad un orgoglio frammisto a gratitudine per un passato non trascorso invano.
Pochi giorni fa è stato finalmente dato l'addio all'ultimo traliccio in via dei salici, con una cerimonia presenziata da Cascella che è stato, con la sua Amministrazione, l'ultimo dei protagonisti di un percorso fatto di lungaggini burocratiche, forse dovuta anche alla mancanza di una diffusa sensibilità, soprattutto all'inizio, a un problema 'nuovo'. Da pochi anni la comunità internazionale si occupava di esso e il problema non era avvertito con il suo giusto peso. A Barletta la questione fu sollevata da quel comitato ricordato qualche giorno fa da Ruggiero Quarto, ambientalista della prima ora, come altri del Comitato.
Lunedì sera, presso l'auditorium della parrocchia S. Paolo Apostolo, che sorge proprio in una zona in cui fino a poco tempo fa sorgevano quegli orribili e dannosissimi cavi dell'alta tensione, si è svolto un incontro per ripercorrere insieme ai cittadini del quartiere il lungo iter amministrativo che ha portato in questi giorni all'interramento degli ultimi cavi dell'alta tensione della rete RfI, mentre sono già interrati i cavi della seconda rete di proprietà della società Terna, ricordando con commozione le vittime dei mali, come tumori e leucemie, cadute a causa di quel sottovalutato inquinamento. Il "Buon esempio" che deve essere assunto dalla politica anche per risolvere altre questioni, è stato ribadito dal sindaco Pasquale Cascella, in una serata voluta per dividere i meriti fra chi negli anni, troppi, si è speso per quella causa, come ha ricordato il parroco don Mauro Dibenedetto. Il consigliere comunale Dario Damiani ha ricordato «Una battaglia che sembrava persa in partenza, poiché contro i giganti come Ferrovie ed Enel», intrapresa da giovane consigliere di circoscrizione e poi in C.C,, residente a pochi metri dai tralicci, come tanti.
Solo nel 2006 la prima Giunta Maffei, appena insediatasi, sigla il protocollo d'intesa con le società interessate per procedere all'interramento dei cavi dell'alta tensione, rendendo effettivi gli accordi assunti durante la seconda Amministrazione Salerno. Proprio l'ex sindaco Nicola Maffei, intervenendo all'incontro, ha ribadito l'ottusa assurdità delle lungaggini burocratiche, ricordando che la costruzione dell'elettrodotto fu decretata in due giorni nel 1952, e ci sono voluti oltre vent'anni per eliminarli. Nel 2009 il Consiglio comunale si esprime con favore sull'interramento, con l'ulteriore appoggio della nuova Provincia Bat, rappresentata lunedì dall'ex Presidente Francesco Ventola, assumendo le competenze che fino ad allora erano di Bari. L'incontro è stato moderato dalla giornalista Floriana Tolve.
Difficoltà nel reperire soluzioni tecniche e anche nel rintracciare i finanziamenti, non da poco, necessari. Gli anni sono passati fra una crescente sensibilità al problema e tappe raggiunte non senza difficoltà e incomprensioni, con tempi non brevi che oggi ci spinge ad un orgoglio frammisto a gratitudine per un passato non trascorso invano.