
Cronaca
Inquinamento, udienza rinviata a causa di un vizio procedurale
Il Comitato Aria Pulita Bat si costituità parte civile
Barletta - sabato 28 gennaio 2017
La mancata notifica dell'avviso della fissazione dell'udienza preliminare a Regione e Ministero dell'Ambiente ha determinato il rinvio dell'udienza preliminare sui supposti illeciti nel funzionamento e nelle immissioni inquinanti della Cementeria Buzzi Unicem di Via Trani.
Ravvisato il vizio procedurale, il gup del Tribunale di Trani Francesco Messina ha rinviato l'udienza preliminare alle ore 15 del 15 Febbraio. Udienza in cui sono previste le costituzioni di parti civili delle persone offese (tra cui il Comitato Aria Pulita Bat, rappresentato dall'avv. Michele Cianci) e la probabile richiesta di rito abbreviato da parte dei difensori di alcuni imputati.
Diciassette in tutto tra amministratori di società, tecnici e pubblici ufficiali: Silvio Picca e Pietro Buzzi, quali legali rappresentanti (succedutisi) della Buzzi Unicem spa; Giuseppe Angelo Dalena legale rappresentante della srl Dalena Ecologia che ha stabilimento a Barletta e sede legale a Putignano; Ruggiero Rosario Bruno, legale rappresentante della barlettana TRA.SMA.R. Sas; l'architetto Pasquale Antonio Casieri, l'ingegner Giancarlo Chiaia, Francesco Contento, il geologo Andrea Salvemini, la dr.ssa Francesca Seccia, l'avvocato Giampaolo Sechi membri del Comitato Tecnico provinciale BAT del 22.06.2011 che hanno istruito la pratica ed espresso parere favorevole per la concessione dell'autorizzazione di valutazione d'impatto ambientale (VIA) alla gestione dei rifiuti; gli ingegneri Giuseppe Tedeschi e Paolo Francesco Garofoli, rispettivamente dirigente del Servizio Rischio Industriale della Regione Puglia e funzionario "alta professionalità AIA"; i dipendenti dell'A.R.P.A. Puglia l'ingegner Giuseppe Gravina, il dr. Roberto Giua, Salvatore Ficocelli, Massimiliano Antonio Maurelli, Carmelo Capoccia, interessatisi al campionamento fumi del 25 Marzo 2011, quando secondo l'accusa non avrebbero eseguito prelievi da entrambi i camini della Cementeria, facendo così risultare "una situazione non inquinante delle emissioni". La Buzzi Unicem avrebbe gestito "illecitamente di fatto un impianto d'incenerimento rifiuti speciali forniti dalle imprese Dalena Ecologia e Trasmar grazie all'autorizzazione o al falso parere favorevole all'esercizio di quest'attività, fornito dai funzionari regionali e dai dipendenti dell'ARPA.
Ci sarebbero state "emissioni inquinanti rivenienti dalla combustione di rifiuti superiori al limite di legge prevista nell'ambito della tipologia dei rifiuti, trattandosi di un impianto ubicato nei 200 metri da insediamenti residenziali. L'ulteriore nuova attività d'incenerimento di rifiuti, ritenuta illecita sul falso presupposto di un'altra autorizzazione, secondo l'accusa ha esposto la popolazione al rischio d'inalazione di fattori inquinanti dannosi alla salute; con l'intenzionale agevolazione dei pubblici funzionari".
A vari titolo e a seconda delle rispettive presunte responsabilità, il sostituto procuratore della Repubblica Antonio Savasta ha mosso le accuse di "delitto colposo di danno, delitti colposi contro l'ambiente, falso ideologico, abuso d'ufficio e violazione della normativa in tema ambientale sancita dal Decreto Legislativo n.152/2006. I fatti contestati vanno dal 18 febbraio 2012 in poi.
Ravvisato il vizio procedurale, il gup del Tribunale di Trani Francesco Messina ha rinviato l'udienza preliminare alle ore 15 del 15 Febbraio. Udienza in cui sono previste le costituzioni di parti civili delle persone offese (tra cui il Comitato Aria Pulita Bat, rappresentato dall'avv. Michele Cianci) e la probabile richiesta di rito abbreviato da parte dei difensori di alcuni imputati.
Diciassette in tutto tra amministratori di società, tecnici e pubblici ufficiali: Silvio Picca e Pietro Buzzi, quali legali rappresentanti (succedutisi) della Buzzi Unicem spa; Giuseppe Angelo Dalena legale rappresentante della srl Dalena Ecologia che ha stabilimento a Barletta e sede legale a Putignano; Ruggiero Rosario Bruno, legale rappresentante della barlettana TRA.SMA.R. Sas; l'architetto Pasquale Antonio Casieri, l'ingegner Giancarlo Chiaia, Francesco Contento, il geologo Andrea Salvemini, la dr.ssa Francesca Seccia, l'avvocato Giampaolo Sechi membri del Comitato Tecnico provinciale BAT del 22.06.2011 che hanno istruito la pratica ed espresso parere favorevole per la concessione dell'autorizzazione di valutazione d'impatto ambientale (VIA) alla gestione dei rifiuti; gli ingegneri Giuseppe Tedeschi e Paolo Francesco Garofoli, rispettivamente dirigente del Servizio Rischio Industriale della Regione Puglia e funzionario "alta professionalità AIA"; i dipendenti dell'A.R.P.A. Puglia l'ingegner Giuseppe Gravina, il dr. Roberto Giua, Salvatore Ficocelli, Massimiliano Antonio Maurelli, Carmelo Capoccia, interessatisi al campionamento fumi del 25 Marzo 2011, quando secondo l'accusa non avrebbero eseguito prelievi da entrambi i camini della Cementeria, facendo così risultare "una situazione non inquinante delle emissioni". La Buzzi Unicem avrebbe gestito "illecitamente di fatto un impianto d'incenerimento rifiuti speciali forniti dalle imprese Dalena Ecologia e Trasmar grazie all'autorizzazione o al falso parere favorevole all'esercizio di quest'attività, fornito dai funzionari regionali e dai dipendenti dell'ARPA.
Ci sarebbero state "emissioni inquinanti rivenienti dalla combustione di rifiuti superiori al limite di legge prevista nell'ambito della tipologia dei rifiuti, trattandosi di un impianto ubicato nei 200 metri da insediamenti residenziali. L'ulteriore nuova attività d'incenerimento di rifiuti, ritenuta illecita sul falso presupposto di un'altra autorizzazione, secondo l'accusa ha esposto la popolazione al rischio d'inalazione di fattori inquinanti dannosi alla salute; con l'intenzionale agevolazione dei pubblici funzionari".
A vari titolo e a seconda delle rispettive presunte responsabilità, il sostituto procuratore della Repubblica Antonio Savasta ha mosso le accuse di "delitto colposo di danno, delitti colposi contro l'ambiente, falso ideologico, abuso d'ufficio e violazione della normativa in tema ambientale sancita dal Decreto Legislativo n.152/2006. I fatti contestati vanno dal 18 febbraio 2012 in poi.
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