Associazioni
Iniziativa Arci: a Barletta una piattaforma per combattere il fascismo
La prima iniziativa pubblica si terrà il giorno 10 Giugno 2021 presso Piazza Aldo Moro
Barletta - lunedì 7 giugno 2021
17.14
"Il Coordinamento delle Organizzazioni Antifasciste nasce come rete di realtà organizzate e singoli della nostra Città che condividono l'Antifascismo quale valore fondamentale. A Barletta, oggi, questo significa molto più di un semplice aggettivo: è un progetto, un ideale, un passaggio obbligato per lo sviluppo non di una città ma di una comunità. Negli ultimi giorni Barletta è salita agli onori della cronaca nazionale a causa di dichiarazioni vergognose da parte di rappresentanti istituzionali, i quali ritengono che ci sia stato qualcosa di positivo nel regime fascista, qualcosa da salvare e da celebrare. Stiamo parlando di rappresentanti istituzionali di una Città insignita di Medaglia d'oro al Merito Civile e di Medaglia d'oro al Valor Militare per la Resistenza.
A fronte di queste dichiarazioni, che non sono altro che la manifestazione di un problema più profondo, il Coordinamento ha sentito la necessità di costruire una piattaforma attraverso cui diffondere tra cittadine, cittadini ed istituzioni democratiche un cambio di rotta e di visione, di scelte e di posizioni quotidiane, per una Città che possa davvero dirsi Antifascista.
Barletta, a pieno titolo può definirsi "città Antifascista": ce lo dice la sua Storia. La nostra città, infatti, vanta 214 partigiani e 5 partigiane che lottarono per la libertà, oltre che in Italia, anche nei vari fronti di guerra europei dalla Francia, alla Grecia, all'Albania, alla Jugoslavia a cui si aggiungono 44 partigiani caduti in combattimento o fucilati o impiccati dai nazifascisti; 602 militari che si rifiutarono di collaborare con i nazisti o con i fascisti della repubblica fantoccio di Salò e che, per questo furono deportati nei lager; 43 internati militari morti di stenti o di malattia o assassinati nei lager del Terzo Reich; 26 militari deceduti durante la deportazione verso i campi di prigionia tedeschi. Per non parlare dei garibaldini barlettani che combatterono in Spagna, contro i fascisti, nelle Brigate Internazionali assieme agli antifascisti di tutto il mondo o di Vittoria Titomanlio, una delle 21 madri costituenti. Barletta non deve dimenticare, poi, le 34 vittime civili e i 65 civili feriti nel settembre 1943 e i 37 militari morti e i 27 feriti nella difesa della città.La scelta da parte di rappresentanti istituzionali di non schierarsi, o di schierarsi dalla parte sbagliata della storia del nostro Paese è un grave sintomo di una visione distorta ed escludente della società. La nostra Costituzione ci dà una precisa indicazione sui fondamenti della nostra Repubblica: la Resistenza e l'Antifascismo sono alla base dell'esistenza della Repubblica stessa, che non sarebbe mai esistita altrimenti. Per questa ragione la scelta di trattare con tale incredibile leggerezza l'apologia del fascismo nella più alta assise democratica della nostra Città ha sollevato sgomento e rabbia nelle cittadine e nei cittadini che si riconoscono nella Costituzione e la considerano un punto fermo dell'organizzazione democratica. Questo episodio, e la visione distorta che l'ha reso possibile, non possono essere tollerati silenziosamente dalle istituzioni democratiche del nostro territorio.
Parlare di Antifascismo oggi significa anche riportare al centro del dibattito politico il tema della legalità. Il fascismo può sembrare un capitolo della storia ormai concluso nel secolo scorso, ma striscia ancora tra le pieghe della paura e del disgregamento delle comunità. Riteniamo necessaria un'analisi della realtà sociale ed economica della Città da parte delle Istituzioni che miri a risolvere le problematiche di un territorio in cui la criminalità organizzata guadagna terreno ogni giorno, soprattutto tra giovani e giovanissimi. Riteniamo che oggi più che mai, anche per affrontare queste problematiche siano necessarie delle politiche sociali inclusive, in quanto troppo spesso nel dibattito pubblico (anche a livello nazionale) il tema della legalità è stato declinato esclusivamente in senso securitario.
Il nazionalismo e la xenofobia, cavalli di battaglia dei populisti e dei movimenti di estrema destra, oggi giorno alimentano paura immotivata e odio nei confronti delle categorie sociali più deboli. Il "decoro urbano" e la "città vetrina" sono stati i pretesti per dichiarare guerra ai senza fissa dimora, agli indigenti, alle minoranze, contribuendo ad acuire disparità e conflitti sociali. Una visione d'insieme In quanto realtà antifasciste abbiamo il dovere di confrontarci e lavorare ad una società in grado di crescere attraverso l'antifascismo per quello che rappresenta nel 2021: una società che si prenda cura delle proprie ferite, che tenda la mano ai soggetti più fragili, che sappia farsi carico della propria storia antifascista e sia capace di rinnovarla ogni giorno. Per fare questo è necessario che ogni cittadina e ogni cittadino antifascista faccia parte di questo percorso, che scelga quotidianamente da che parte stare. Costruiamo una città in grado di dare risposte che siano di comunità, di solidarietà, che siano risposte antifasciste. Chiediamo a tutte e a tutti i cittadini barlettani, associazioni, sindacati, partiti politici, di sottoscrivere questa piattaforma per dimostrare che vi è una maggioranza di persone che conosce la storia della propria Città e si identifica nei principi della Costituzione nata dalla Resistenza. La prima iniziativa pubblica si terrà il giorno 10 Giugno 2021 presso Piazza Aldo Moro."
A fronte di queste dichiarazioni, che non sono altro che la manifestazione di un problema più profondo, il Coordinamento ha sentito la necessità di costruire una piattaforma attraverso cui diffondere tra cittadine, cittadini ed istituzioni democratiche un cambio di rotta e di visione, di scelte e di posizioni quotidiane, per una Città che possa davvero dirsi Antifascista.
Barletta, a pieno titolo può definirsi "città Antifascista": ce lo dice la sua Storia. La nostra città, infatti, vanta 214 partigiani e 5 partigiane che lottarono per la libertà, oltre che in Italia, anche nei vari fronti di guerra europei dalla Francia, alla Grecia, all'Albania, alla Jugoslavia a cui si aggiungono 44 partigiani caduti in combattimento o fucilati o impiccati dai nazifascisti; 602 militari che si rifiutarono di collaborare con i nazisti o con i fascisti della repubblica fantoccio di Salò e che, per questo furono deportati nei lager; 43 internati militari morti di stenti o di malattia o assassinati nei lager del Terzo Reich; 26 militari deceduti durante la deportazione verso i campi di prigionia tedeschi. Per non parlare dei garibaldini barlettani che combatterono in Spagna, contro i fascisti, nelle Brigate Internazionali assieme agli antifascisti di tutto il mondo o di Vittoria Titomanlio, una delle 21 madri costituenti. Barletta non deve dimenticare, poi, le 34 vittime civili e i 65 civili feriti nel settembre 1943 e i 37 militari morti e i 27 feriti nella difesa della città.La scelta da parte di rappresentanti istituzionali di non schierarsi, o di schierarsi dalla parte sbagliata della storia del nostro Paese è un grave sintomo di una visione distorta ed escludente della società. La nostra Costituzione ci dà una precisa indicazione sui fondamenti della nostra Repubblica: la Resistenza e l'Antifascismo sono alla base dell'esistenza della Repubblica stessa, che non sarebbe mai esistita altrimenti. Per questa ragione la scelta di trattare con tale incredibile leggerezza l'apologia del fascismo nella più alta assise democratica della nostra Città ha sollevato sgomento e rabbia nelle cittadine e nei cittadini che si riconoscono nella Costituzione e la considerano un punto fermo dell'organizzazione democratica. Questo episodio, e la visione distorta che l'ha reso possibile, non possono essere tollerati silenziosamente dalle istituzioni democratiche del nostro territorio.
Parlare di Antifascismo oggi significa anche riportare al centro del dibattito politico il tema della legalità. Il fascismo può sembrare un capitolo della storia ormai concluso nel secolo scorso, ma striscia ancora tra le pieghe della paura e del disgregamento delle comunità. Riteniamo necessaria un'analisi della realtà sociale ed economica della Città da parte delle Istituzioni che miri a risolvere le problematiche di un territorio in cui la criminalità organizzata guadagna terreno ogni giorno, soprattutto tra giovani e giovanissimi. Riteniamo che oggi più che mai, anche per affrontare queste problematiche siano necessarie delle politiche sociali inclusive, in quanto troppo spesso nel dibattito pubblico (anche a livello nazionale) il tema della legalità è stato declinato esclusivamente in senso securitario.
Il nazionalismo e la xenofobia, cavalli di battaglia dei populisti e dei movimenti di estrema destra, oggi giorno alimentano paura immotivata e odio nei confronti delle categorie sociali più deboli. Il "decoro urbano" e la "città vetrina" sono stati i pretesti per dichiarare guerra ai senza fissa dimora, agli indigenti, alle minoranze, contribuendo ad acuire disparità e conflitti sociali. Una visione d'insieme In quanto realtà antifasciste abbiamo il dovere di confrontarci e lavorare ad una società in grado di crescere attraverso l'antifascismo per quello che rappresenta nel 2021: una società che si prenda cura delle proprie ferite, che tenda la mano ai soggetti più fragili, che sappia farsi carico della propria storia antifascista e sia capace di rinnovarla ogni giorno. Per fare questo è necessario che ogni cittadina e ogni cittadino antifascista faccia parte di questo percorso, che scelga quotidianamente da che parte stare. Costruiamo una città in grado di dare risposte che siano di comunità, di solidarietà, che siano risposte antifasciste. Chiediamo a tutte e a tutti i cittadini barlettani, associazioni, sindacati, partiti politici, di sottoscrivere questa piattaforma per dimostrare che vi è una maggioranza di persone che conosce la storia della propria Città e si identifica nei principi della Costituzione nata dalla Resistenza. La prima iniziativa pubblica si terrà il giorno 10 Giugno 2021 presso Piazza Aldo Moro."