Disfida di Barletta: rievocazione in mostra
Disfida di Barletta: rievocazione in mostra
Eventi

Inaugurata a Palazzo San Domenico un'esposizione sulla Disfida di Barletta

In mostra i costumi e le fotografie delle rievocazioni del passato

Con l'inaugurazione di ieri sera a Palazzo San Domenico, è partita la tre giorni di eventi, in occasione del 511° anniversario della Disfida di Barletta. Nella cornice dello storico ex convento, recuperato da pochi mesi al patrimonio immobiliare comunale, è stata allestita una mostra dei costumi originali e delle fotografie delle rievocazioni del Certame degli anni passati. L'allestimento è stato curato, per quanto riguarda gli abiti, dall'associazione "Artisticamente" e da studenti e insegnanti dell'IPSIA "Archimede", mentre per le testimonianze fotografiche, dal FIOF (Fondo Internazionale per la Fotografia). In una sala del palazzo sono inoltre esposti documenti bibliografici sulla Disfida, provenienti dalla Biblioteca comunale. L'esposizione rimarrà aperta fino a domenica 16 febbraio, con orario continuato, dalle 10 di mattina alle 22 di sera. Presenti ieri all'inaugurazione, oltre all'associazione "Artisticamente" e al FIOF, il sindaco Cascella, l'assessore alla Cultura Caroppo, e il prefetto Minerva.

«Dietro questa mostra c'è un lavoro immane delle mani pazienti e delle abilità delle sarte costumiste che hanno partecipato a questo evento - ha sottolineato Angela Maffeo, dell'associazione "Artisticamente" - Evento che è nato in pochi giorni, ma con l'impegno e l'entusiasmo siamo riusciti a raggiungere questo obiettivo. In seguito si spera che possa nascere un vero progetto per la sartoria teatrale qui a Barletta, perché ne siamo sprovvisti. Ho visto con i miei occhi in che stato erano gli abiti: era un vero dispiacere. Questi abiti andrebbero messi in una mostra permanente, come avviene in altre città. Abbiamo scelto i migliori, per poter essere nei tempi, ma ci sono molti altri abiti da restaurare». «Questi abiti sono stati fatti da una famosa sartoria di Firenze ("Antonietta"), che ha voluto realizzarli fedelmente all'epoca – ha aggiunto un altro membro dell'associazione, Maristella Capozza - Ogni epoca ha il suo modo di vestire. Nel '500, l'uomo è molto più vanitoso della donna, mentre la donna ha una forma militare. Sono vestiti molto belli, fatti con un velluto pregiato e con disegni ricercati. L'unica cosa è che questi tessuti se non vengono valorizzati, con lavaggio e cucito, muoiono. Hanno bisogno di vivere».

«Barletta ha la possibilità di riappropriarsi di un patrimonio prezioso, di cui molto spesso non si è neanche consapevoli - ha detto il sindaco Cascella - Non solo un patrimonio fisico, culturale, storico, come questo palazzo (palazzo San Domenico ndr), ma anche un patrimonio di energie. Abbiamo fatto questa rievocazione in poco tempo, andando a mettere insieme energie, disponibilità, volontà, che venivano fuori quasi man mano che passava la voce che facevamo questa iniziativa. Se avessimo dovuto affidare questo compito di restaurare questi vestiti ad una società specializzata, avremmo dovuto spendere non so quanti soldi e quanto tempo. Invece abbiamo trovato le donne di questa associazione, le insegnanti e gli studenti dell'IPSIA "Archimede", che si occupano di modelli, che sono stati fino all'ultimo alle prese con i preparativi della mostra. Abbiamo trovato studiosi che hanno preso libri, li hanno analizzati e portati qua, dalla biblioteca comunale, per offrire un materiale di riflessione storica impressionante. Abbiamo trovato queste associazioni che faranno questo corteo storico per la città. Abbiamo dovuto perfino dire dei no. Nelle ultime ore, un maneggio si era offerto per mettere a disposizione dei cavalli: abbiamo dovuto dire no, perché per farli sfilare avremmo dovuto fare un'assicurazione nel giro di poche ore, e sarebbe costato molto di più l'assicurazione che non tutto quello che abbiamo fatto. Per dire, che quando vuole la città sa ritrovarsi. Questo palazzo è stato a suo tempo recuperato e valorizzato, poi abbandonato a se stesso. Siamo riusciti a riappropriarcene e a restituirlo alla città: stiamo immaginando di poter fare qui una delle sedi della biblioteca comunale, pensiamo che possano venire qui alcune associazioni, oltre che un corso di restauro con una delle università. Per quest'ultimo, bisognerà aspettare la programmazione dei nuovi anni accademici e i passaggi burocratici che devono essere compiuti. Noi la nostra parte l'abbiamo fatta. Proviamo a restituire alla città qualcosa che possa unire il passato a questo difficile presente».

«Voglio sperare che tutto questo sia una sorta di prova generale di buon esempio di quello che potremmo fare di qui all'estate - ha aggiunto il sindaco - Abbiamo un progetto molto più corposo che abbiamo candidato ai bandi regionali, che riguarda la riscoperta delle identità del territorio. Non so se quel bando riuscirà ad andare avanti, se avrà i finanziamenti adeguati, e quanta parte di quei finanziamenti potremo utilizzare. Ma noi siamo pronti. La città di Barletta c'è, con il suo patrimonio, la sua storia, la sua cultura».
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