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«In natura nulla si crea, nulla si distrugge. Tutto si trasforma»

La nota del professor Ruggiero Quarto. «Di strategia "Rifiuti Zero" non c'è nulla»

«Nelle nostre attività umane, dalle più semplici (cibarsi), alle più complesse (industrie), non facciamo altro che trasformare certi elementi in altri elementi. Se gli elementi di partenza sono risorse prime (per es. idrocarburi) e i prodotti di trasformazione (per es. plastiche) sono gettati, è inevitabile un crac planetario che prima o poi si abbatterà sulle future (ma non troppo!) generazioni». Un'ulteriore nota di preoccupazione rinviene dalla penna sempre affilata e saggia del docente universitario Ruggiero Quarto, che interviene nuovamente sul tema del Rifiuti Zero di cui si dibatterà oggi in consiglio comunale.

«La Terra sarà privata di risorse e riempita di discariche e veleni. Invivibile. Da qui la necessità di utilizzare materie seconde estratte dai rifiuti. Riduzione, Raccolta, Riuso e Riciclo (le 4 magiche R dei rifiuti) sono improcrastinabili. È in gioco la nostra sopravvivenza.

È tempo di scrollarci di dosso l'assurdo egoismo che ci impedisce di guardare oltre il nostro naso.
È tempo di rimediare alla pazzesca ignoranza sull'importanza merceologica dei rifiuti.
È tempo di sostenere solo le politiche attente al problema.

I rifiuti sono la più utile ed economica miniera! Il loro riutilizzo ci permetterà di abitare per sempre questo pianeta e ci arricchisce. Riutilizzare non deve significare "termovalorizzare" (meglio dire bruciare!). Una bottiglia di plastica bruciata, al di là dei veleni prodotti dall'incenerimento, fornisce una piccola frazione (4%) di energia rispetto a quella recuperata con il suo riciclo! È come bruciare banconote per scaldarsi le mani! Non solo. Utilizzare la ricca, economica ed inesauribile miniera "rifiuti" richiede più forza lavoro delle costose, inquinanti ed esauribili miniere di materie prime. Follia pura!

Con tali inconfutabili consapevolezze, produrre ancora rifiuti indifferenziati è un errore gigantesco. È un"suicidio" collettivo. La soluzione è nelle nostre mani e si chiama "Rifiuti Zero". Si è costituita una rete internazionale (Zero Waste) che propone di non gettare più niente entro il 2020, con 10 azioni: 1) separazione alla fonte; 2) raccolta porta a porta; 3) compostaggio; 4) riciclaggio; 5) riduzione dei rifiuti; 6) riuso e riparazione; 7) tariffazione puntuale; 8) recupero dei rifiuti; 9) centro di ricerca e riprogettazione; 10) azzeramento rifiuti. La strategia Rifiuti Zero si situa, quindi, oltre il riciclaggio. In questo modo Rifiuti Zero, innescato dal "trampolino" del porta a porta, diviene a sua volta "trampolino" per un vasto percorso di sostenibilità, che in modo concreto ci permette di fare scelte a difesa del pianeta. Molti comuni italiani hanno aderito a tale strategia, per la quale esiste una delibera già confezionata, proposta anche a Barletta.

La risposta non si è fatta attendere (sic!). "Rifiuti Zero" arriva in discussione in Consiglio Comunale: . Peccato che ci sia un paradossale malinteso. Di strategia "Rifiuti Zero" non c'è nulla, o peggio solo qualche vago richiamo strumentale. La vera sostanza è un biostabilizzatore di rifiuti urbani da costruire. Un tale impianto serve sostanzialmente a ridurre in volume e peso i rifiuti da conferire in discarica e a produrre CDR, Combustibile Derivato da Rifiuti (da bruciare?). Un biostabilizzatore è antitetico alla strategia "Rifiuti Zero". Infatti, per funzionare ha bisogno di rifiuti indifferenziati. Allunga solo l'agonia della Terra, ma non guarisce! Soldi buttati se imparassimo a differenziare!

Soldi buttati saranno anche quelli che sborseremo dal primo Gennaio 2013, se non raggiungeremo entro il 2012 una significativa raccolta differenziata, improponibile dato lo striminzito 23% raggiunto nel 2011 e l'assenza di volontà nell'attuare la vera strategia "Rifiuti Zero". L'ecotassa imposta dal Bilancio di previsione della Regione Puglia sarà massima (26 Euro/Ton di rifiuti conferiti in discarica) se rimarremo al di sotto del 30%. Tale tributo ci costerà circa un milione di euro! Nel caso si raggiungesse il 60%, obiettivo di "Rifiuti Zero" per il 2012, il tributo ci costerebbe appena centomila euro (dieci volte meno!). A ciò occorre aggiungere il risparmio per il mancato conferimento in discarica dei rifiuti indifferenziati (altri 2 milioni di Euro). Un biostabilizzatore servirebbe solo a truccare il problema. Ridurrebbe il conferimento in discarica di una quota del 30%, aumentando il dato relativo di raccolta differenziata. Ciò comporterà un risparmio (comunque a fronte di un rilevante investimento con poche unità lavorative), ma in assoluto lascerebbe invariata sia la raccolta differenziata e sia l'indifferenziato.

Lunedì, in Consiglio Comunale, invece di discutere di "tarocchi", si adotti la delibera "Rifiuti Zero". Poi, subito dopo, si pensi alle infrastrutture necessarie per l'obiettivo. Ogni giorno perso equivale a 140 Ton da nascondere o bruciare e da pagare! Siete i nostri eletti e avete il dovere di ascoltarci e di operare per il nostro bene!
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