Cronaca
In ginocchio la nuova mala del nord barese. Anche un barlettano nella rete
Prese 66 persone. Serie infinita di reati. Decisive le intercettazioni
Barletta - lunedì 19 aprile 2010
Duro colpo alla malavita emergente del nord barese. Alle prime luci dell'alba oltre 300 Carabinieri del comando provinciale di Bari, supportati da un elicottero e da unità cinofile, hanno portato a termine un'importante operazione di polizia che ha consentito di disarticolare un'organizzazione criminale che operava a Bisceglie e dintorni. Per il procuratore capo del tribunale di Trani, Carlo Maria Capristo, quanto fatto rievoca per molti aspetti l'operazione Dolmen, conclusasi nel 2008 con la completa disarticolazione del clan di Salvatore Annacondia, storico boss tranese, reggente della mafia del nord barese.
L'organizzazione sgominata era dedita alle rapine ad esercizi pubblici (ben 18 fra Bisceglie, Corato e Molfetta), agguati e regolamenti di conti, spaccio di stupefacenti ed estorsioni. Il blitz dei Carabinieri si è concluso con 66 ordinanze di custodia cautelare emesse al gip del tribunale di Trani, Roberto Olivieri del Castillo: 55 persone dovranno rispondere a vario titolo di tentato omicidio, rapina, detenzione e porto abusivo di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, furto e incendio. Nell'elenco figura un barlettano (residente a Bisceglie) e sei donne.
L'operazione (denominata Ultima soluzione) conclude una complessa e articolata attività avviata dai Carabinieri della compagnia di Trani, coordinata dal sostituto procuratore Ettore Cardinali, che ha avuto inizio nel mese di gennaio del 2007 a seguito del tentato omicidio di un 48enne di Bisceglie, Giovanni Leuci, nei pressi del mercato ittico di Bisceglie. Le indagini, sviluppate con intercettazioni telefoniche ed ambientali oltre a numerosi servizi di osservazione e pedinamenti, hanno consentito di delineare i contorni del
sodalizio e di portare alla luce l'esistenza di un substrato criminale complesso e variegato in cui a farne le spese erano soprattutto piccoli commercianti ed inermi cittadini.
Il filone investigativo ha consentito di documentare come il business dell'organizzazione comprendesse i più disparati settori: traffico e spaccio di sostanze stupefacenti (in particolare cocaina), furti di auto, rapine ed estorsioni che hanno seminato il terrore soprattutto a Bisceglie, centro nevralgico delle operazioni criminali. Crimini non occasionali, ma ben studiati, preparati e realizzati con spregiudicatezza e determinazione grazie anche alla disponibilità di armi (pistole, mitra e fucili a pompe).
Tre i tentati omicidi (tutti a Bisceglie) e 18 le rapine scoperte, finalizzate all'approvvigionamento di risorse da destinare principalmente all'acquisto e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Alla conferenza stampa ha partecipato il prefetto di Bari, Carlo Schiraldi, a sottolineare la presenza delle Istituzioni in un momento così particolare. Il procuratore Capristo ha anche ricevuto i complimenti del sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, che ha preannunciato la volontà dell'amministrazione biscegliese di costituirsi in giudizio nei confronti dei criminali.
L'organizzazione sgominata era dedita alle rapine ad esercizi pubblici (ben 18 fra Bisceglie, Corato e Molfetta), agguati e regolamenti di conti, spaccio di stupefacenti ed estorsioni. Il blitz dei Carabinieri si è concluso con 66 ordinanze di custodia cautelare emesse al gip del tribunale di Trani, Roberto Olivieri del Castillo: 55 persone dovranno rispondere a vario titolo di tentato omicidio, rapina, detenzione e porto abusivo di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, furto e incendio. Nell'elenco figura un barlettano (residente a Bisceglie) e sei donne.
L'operazione (denominata Ultima soluzione) conclude una complessa e articolata attività avviata dai Carabinieri della compagnia di Trani, coordinata dal sostituto procuratore Ettore Cardinali, che ha avuto inizio nel mese di gennaio del 2007 a seguito del tentato omicidio di un 48enne di Bisceglie, Giovanni Leuci, nei pressi del mercato ittico di Bisceglie. Le indagini, sviluppate con intercettazioni telefoniche ed ambientali oltre a numerosi servizi di osservazione e pedinamenti, hanno consentito di delineare i contorni del
sodalizio e di portare alla luce l'esistenza di un substrato criminale complesso e variegato in cui a farne le spese erano soprattutto piccoli commercianti ed inermi cittadini.
Il filone investigativo ha consentito di documentare come il business dell'organizzazione comprendesse i più disparati settori: traffico e spaccio di sostanze stupefacenti (in particolare cocaina), furti di auto, rapine ed estorsioni che hanno seminato il terrore soprattutto a Bisceglie, centro nevralgico delle operazioni criminali. Crimini non occasionali, ma ben studiati, preparati e realizzati con spregiudicatezza e determinazione grazie anche alla disponibilità di armi (pistole, mitra e fucili a pompe).
Tre i tentati omicidi (tutti a Bisceglie) e 18 le rapine scoperte, finalizzate all'approvvigionamento di risorse da destinare principalmente all'acquisto e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Alla conferenza stampa ha partecipato il prefetto di Bari, Carlo Schiraldi, a sottolineare la presenza delle Istituzioni in un momento così particolare. Il procuratore Capristo ha anche ricevuto i complimenti del sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, che ha preannunciato la volontà dell'amministrazione biscegliese di costituirsi in giudizio nei confronti dei criminali.