Associazioni
Imprese Balneari, Confesercenti chiede certezze anche per Barletta
Ieri a Roma un incontro per sottoporre proposte e chiedere soluzioni
Barletta - mercoledì 14 novembre 2018
Comunicato Stampa
Si è svolta ieri a Roma l'Assemblea Elettiva della Federazione Imprese Balneari di Confesercenti. In questa occasione è stato sottolineato che le Imprese Balneari si trovano in uno stato di profondo malessere per la mancata soluzione di problemi vecchi e nuovi.
«L'attuale assetto normativo va profondamente riformato eliminando la condizione di precarietà e provvisorietà che oggi caratterizza le imprese che operano sul demanio marittimo; tale situazione ha provocato un blocco totale di nuovi investimenti con conseguenze rilevanti nell'indotto e nelle aziende produttrici di attrezzature balneari». È quanto scrivono il direttore di Confesercenti Bat Raffaele Landriscina e il presidente di FIBA Confesercenti Bat Palmino Canfora.
«La scadenza del 2020 (Direttiva Bolkenstein) è dietro l'angolo, non c'è più molto tempo da perdere in tavoli più o meno tecnici per redigere documenti da presentare alla Comunità Europea; si deve subito mettere mano a un poderoso intervento legislativo che riordini organicamente l'intera materia, così come più volte sollecitato dalla Conferenza delle Regioni, da ANCI, UPI e da tutte le Organizzazioni di Categoria. Serve subito una norma precisa e solida che metta innanzitutto in sicurezza le imprese attualmente operanti. Deve essere prioritario affermare legislativamente la certezza del diritto e della buona fede di chi ha confidato nell'assetto normativo e amministrativo previgente, nel rinnovo automatico e nel diritto di insistenza. Nello stesso tempo va garantito il diritto alla proprietà della propria azienda da parte degli attuali concessionari, così come costituzionalmente previsto; infatti la concessione demaniale costituisce un elemento essenziale per la esistenza dell'azienda, così che la perdita della concessione comporterebbe il venir meno dell'azienda.
A tal fine F.I.B.A. - Confesercenti propone:
«L'attuale assetto normativo va profondamente riformato eliminando la condizione di precarietà e provvisorietà che oggi caratterizza le imprese che operano sul demanio marittimo; tale situazione ha provocato un blocco totale di nuovi investimenti con conseguenze rilevanti nell'indotto e nelle aziende produttrici di attrezzature balneari». È quanto scrivono il direttore di Confesercenti Bat Raffaele Landriscina e il presidente di FIBA Confesercenti Bat Palmino Canfora.
«La scadenza del 2020 (Direttiva Bolkenstein) è dietro l'angolo, non c'è più molto tempo da perdere in tavoli più o meno tecnici per redigere documenti da presentare alla Comunità Europea; si deve subito mettere mano a un poderoso intervento legislativo che riordini organicamente l'intera materia, così come più volte sollecitato dalla Conferenza delle Regioni, da ANCI, UPI e da tutte le Organizzazioni di Categoria. Serve subito una norma precisa e solida che metta innanzitutto in sicurezza le imprese attualmente operanti. Deve essere prioritario affermare legislativamente la certezza del diritto e della buona fede di chi ha confidato nell'assetto normativo e amministrativo previgente, nel rinnovo automatico e nel diritto di insistenza. Nello stesso tempo va garantito il diritto alla proprietà della propria azienda da parte degli attuali concessionari, così come costituzionalmente previsto; infatti la concessione demaniale costituisce un elemento essenziale per la esistenza dell'azienda, così che la perdita della concessione comporterebbe il venir meno dell'azienda.
A tal fine F.I.B.A. - Confesercenti propone:
- una durata minima delle concessioni demaniali marittime di 30 anni da riconoscere ed assicurare anche alle imprese attualmente operanti;
- il riconoscimento del valore commerciale dell'azienda da trasformarsi in ristoro a favore del concessionario alla scadenza della concessione;
- la sdemanializzazione delle aree che hanno perso le caratteristiche della demanialità e la loro cessione con diritto di opzione al concessionario;
- l'applicazione dell'aliquota IVA al 10%;
- una interpretazione definitiva del concetto di facile e difficile rimozione valevole per tutto il territorio nazionale;
- il superamento della stagionalità nel mantenimento delle opere e delle attrezzature balneari;
- la soluzione definitiva delle questioni in essere relative ai canoni pertinenziali.