Associazioni
Il WWF per la tutela del fratino sulle coste barlettane
“Si rispetti l’ordinanza regionale per una specie protetta dalla CEE”
Barletta - mercoledì 9 luglio 2014
"Rispettiamo l'ordinanza regionale e tuteliamo la specie protetta del fratino" è sostanzialmente quello che dice Primula Carloni, presidente del WWF di Barletta. Il suo intervento vuole inserirsi nella fase di coinvolgimento di cittadini e associazioni per il redigendo Piano Comunale delle Coste.
"Il WWF Barletta, aderendo al Comitato Nazionale per la conservazione del fratino, ha partecipato quest'anno, dal 10 Maggio al 20 Maggio, al primo censimento nazionale sul Caradrius alexandrinus. Il piccolo caradride europeo è una specie migratoria e parzialmente svernante in tutto il bacino del Mediterraneo; il suo habitat è costituito da coste basse e sabbiose, da litorali ciottolosi, da distese di limo in prossimità dell'acqua. Lo si può vedere mentre corre instancabile tra la battigia e la zona dunale nel suo abito fortemente mimetico: la parte superiore del corpo grigio sabbia, il ventre bianco e un grazioso collarino bianco alla base del collo. Nidifica direttamente sulla sabbia e i piccoli, molto precoci, lasciano il nido subito dopo la nascita.
Un tempo molto diffuso sui litorali europei, oggi è in forte calo numerico a causa della pressione antropica sempre più pesante, soprattutto alle nostre latitudini. Il fratino è considerato specie ad alta priorità di conservazione ed è inserito in Allegato II della Direttiva 409/79 CEE. Per tutte le specie incluse nell'allegato sono previste misure speciali di conservazione per quanto riguarda l'habitat, al fine di garantirne la sopravvivenza e la riproduzione nella loro area di distribuzione. Il tratto di litorale barlettano censito dal WWF che va da Foce dell'Ofanto al Lido "Massawa" (5 km) per la Litoranea di Ponente e dal porto di Barletta a poco oltre lo stabilimento balneare "A.N.M.I." sulla Litoranea di Levante. Il censimento, condotto seguendo le linee guida CNCF, ha evidenziato la presenza di gruppi di individui singoli o in coppia, casi di riproduzione probabile per specifici comportamenti riproduttivi, e un caso di riproduzione accertata per la presenza di due pulli.
Le problematiche di conservazione riscontrate nei tratti di litorale monitorati, sono costituite dai cani vaganti, randagi e di proprietà senza guinzaglio, dall'erosione della costa e dalla presenza di bagnanti e turisti. In assoluto però, è risultata devastante per i nidi dei fratini, l'ARATURA pressoché giornaliera, che i mezzi meccanici effettuano sulla spiaggia, La movimentazione della sabbia è espressamente vietata dal capo C art.4 dell'Ordinanza Balneare Regionale 2013 che indica in cm.15 la profondità di scavo esclusivamente con mezzi manuali".
In seguito all'istanza presentata dal WWF Puglia e dall'associazione Or.Me. nell'ambito di un incontro presso la Regione Puglia, il dirigente del Servizio Demanio e Patrimonio Regione Puglia ha emanato la Determinazione Dirigenziale n. 526/ 2014 nella quale si riportano espressamente le prescrizioni in merito alla conservazione del fratino «astenersi dall'eseguire le operazioni - si legge nelle Determina - di preparazione, sistemazione e pulizia delle spiagge nel periodo dal 15 febbraio al 15 maggio oppure eseguire dette operazioni esclusivamente con attrezzature manuali che non compromettano la schiusa delle uova, evitando in ogni caso il calpestio dei nidi».
"Il WWF Barletta, aderendo al Comitato Nazionale per la conservazione del fratino, ha partecipato quest'anno, dal 10 Maggio al 20 Maggio, al primo censimento nazionale sul Caradrius alexandrinus. Il piccolo caradride europeo è una specie migratoria e parzialmente svernante in tutto il bacino del Mediterraneo; il suo habitat è costituito da coste basse e sabbiose, da litorali ciottolosi, da distese di limo in prossimità dell'acqua. Lo si può vedere mentre corre instancabile tra la battigia e la zona dunale nel suo abito fortemente mimetico: la parte superiore del corpo grigio sabbia, il ventre bianco e un grazioso collarino bianco alla base del collo. Nidifica direttamente sulla sabbia e i piccoli, molto precoci, lasciano il nido subito dopo la nascita.
Un tempo molto diffuso sui litorali europei, oggi è in forte calo numerico a causa della pressione antropica sempre più pesante, soprattutto alle nostre latitudini. Il fratino è considerato specie ad alta priorità di conservazione ed è inserito in Allegato II della Direttiva 409/79 CEE. Per tutte le specie incluse nell'allegato sono previste misure speciali di conservazione per quanto riguarda l'habitat, al fine di garantirne la sopravvivenza e la riproduzione nella loro area di distribuzione. Il tratto di litorale barlettano censito dal WWF che va da Foce dell'Ofanto al Lido "Massawa" (5 km) per la Litoranea di Ponente e dal porto di Barletta a poco oltre lo stabilimento balneare "A.N.M.I." sulla Litoranea di Levante. Il censimento, condotto seguendo le linee guida CNCF, ha evidenziato la presenza di gruppi di individui singoli o in coppia, casi di riproduzione probabile per specifici comportamenti riproduttivi, e un caso di riproduzione accertata per la presenza di due pulli.
Le problematiche di conservazione riscontrate nei tratti di litorale monitorati, sono costituite dai cani vaganti, randagi e di proprietà senza guinzaglio, dall'erosione della costa e dalla presenza di bagnanti e turisti. In assoluto però, è risultata devastante per i nidi dei fratini, l'ARATURA pressoché giornaliera, che i mezzi meccanici effettuano sulla spiaggia, La movimentazione della sabbia è espressamente vietata dal capo C art.4 dell'Ordinanza Balneare Regionale 2013 che indica in cm.15 la profondità di scavo esclusivamente con mezzi manuali".
In seguito all'istanza presentata dal WWF Puglia e dall'associazione Or.Me. nell'ambito di un incontro presso la Regione Puglia, il dirigente del Servizio Demanio e Patrimonio Regione Puglia ha emanato la Determinazione Dirigenziale n. 526/ 2014 nella quale si riportano espressamente le prescrizioni in merito alla conservazione del fratino «astenersi dall'eseguire le operazioni - si legge nelle Determina - di preparazione, sistemazione e pulizia delle spiagge nel periodo dal 15 febbraio al 15 maggio oppure eseguire dette operazioni esclusivamente con attrezzature manuali che non compromettano la schiusa delle uova, evitando in ogni caso il calpestio dei nidi».