Politica
«Il trasporto ferroviario in Puglia è un disastro»
Il consigliere Mennea interviene sul problema ormai atavico delle strade ferrate. «Andare da Barletta a Bari e viceversa è un martirio»
Barletta - mercoledì 11 aprile 2012
"Un disastro". Così il Consigliere regionale del PD, Ruggiero Mennea definisce la situazione del trasporto ferroviario in Puglia. "In un momento economico e sociale in cui le ferrovie potevano e dovevano aiutare i cittadini a far meno dell'automobile, il cui uso rappresenta ormai sempre più un lusso per un'ampia fascia della popolazione, considerando i costi assurdi della benzina, ci troviamo invece a prendere atto che la situazione del trasporto su rotaia peggiora sempre più. Non solo ci hanno isolato e hanno reso i viaggi verso il nord un vero e proprio calvario, ma ci costringono anche a viaggiare malissimo nella nostra stessa regione". Il riferimento di Mennea è in particolare ai treni regionali "sempre meno e sempre più affollati".
"In certi orari andare da Barletta a Bari e viceversa è un martirio. Ci sono ore in cui non c'è un treno e i pendolari, studenti e lavoratori, si concentrano, quindi, in poche corse, determinando un affollamento assurdo. I treni sono sempre pieni e già salendo a Trani e Bisceglie spesso si è costretti a viaggiare in piedi. Al ritorno lo stesso, c'è chi è costretto a fare tutto il viaggio in piedi". "La cosa inspiegabile - aggiunge Mennea - è che invece ci sono brevi tratte, come quella tra Bari e Molfetta, dove c'è un treno ogni mezz'ora. Che senso ha? Ma come ragionano a Trenitalia? Conoscono il territorio, sanno quanta gente vive nella Bat? Le lamentele sono all'ordine del giorno, la gente è esasperata, non ce la fa più".
"Ho apprezzato l'iniziativa del dossier, intrapresa dal presidente Vendola e dall'assessore Minervini – conclude Mennea - ma credo che non sia sufficiente. Anche il Governo Monti si sta dimostrando sordo. Servono iniziative forti, personalmente non mi rassegno all'idea di dover rinunciare al diritto di avere un trasporto ferroviario della stessa qualità di quello offerto ai cittadini del nord".
"In certi orari andare da Barletta a Bari e viceversa è un martirio. Ci sono ore in cui non c'è un treno e i pendolari, studenti e lavoratori, si concentrano, quindi, in poche corse, determinando un affollamento assurdo. I treni sono sempre pieni e già salendo a Trani e Bisceglie spesso si è costretti a viaggiare in piedi. Al ritorno lo stesso, c'è chi è costretto a fare tutto il viaggio in piedi". "La cosa inspiegabile - aggiunge Mennea - è che invece ci sono brevi tratte, come quella tra Bari e Molfetta, dove c'è un treno ogni mezz'ora. Che senso ha? Ma come ragionano a Trenitalia? Conoscono il territorio, sanno quanta gente vive nella Bat? Le lamentele sono all'ordine del giorno, la gente è esasperata, non ce la fa più".
"Ho apprezzato l'iniziativa del dossier, intrapresa dal presidente Vendola e dall'assessore Minervini – conclude Mennea - ma credo che non sia sufficiente. Anche il Governo Monti si sta dimostrando sordo. Servono iniziative forti, personalmente non mi rassegno all'idea di dover rinunciare al diritto di avere un trasporto ferroviario della stessa qualità di quello offerto ai cittadini del nord".