Religioni
Il tempo di Avvento come un portale, che è Cristo stesso
«Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione»
Barletta - domenica 6 dicembre 2015
0.04
Dal Vangelo secondo Luca: «Nell'anno decimoquinto dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturea e della Traconitide, e Lisania tetrarca dell'Abilene, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Ed egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia:
"Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sia riempito,
ogni monte e ogni colle sia abbassato;
i passi tortuosi siano diritti;
i luoghi impervi spianati.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!"».
Il tempo di avvento può essere significativamente rappresentato con l'immagine di un portale, come quei magnifici portali che adornano le nostre cattedrali, i cui stipiti sono il profeta Isaia e Giovanni Battista e il cui architrave è la vergine Maria. La porta, come avremo modo di celebrare nei giorni prossimi, con l'inizio dell'anno Santo straordinario della Misericordia, è Cristo stesso. In questa seconda domenica di avvento la riflessione biblica si incentra sulla figura del Battista. Il racconto evangelico odierno si apre con toni ridondanti che descrivono il potere politico e religioso dell'epoca. Ma i sette personaggi che sono elencati, pur essendo quelli più in vista, possono ricevere la considerazione umana ma non quella divina. Si ritenevano essi stessi semi-divinità incapaci di accogliere il "nuovo" che la Parola di Dio stava riversando sull'umanita. Ed infatti Dio non sceglie I palazzi del potere né lo stesso tempio di Gerusalemme ma un luogo umanamente inaccogliente e una persona che lì non si doveva trovare, Giovanni Battista.
Che ci fa Giovanni battista nel deserto? Egli, figlio di sacerdote, avrebbe dovuto intraprendere il percorso sacerdotale ed invece, ricolmo di Spirito sin dal suo concepimento, preferisce la via degli antichi profeti, abitando nel deserto ed adoperando per la sua predicazione le parole di Isaia. "Preparate la via del Signore"! La via è sua, del Signore! È lui che deve venire, è lui che che colma gli spazi e le distanze, che noi abbiamo provocato, con la potenza della sua misericordia.
Il deserto: ciò che agli occhi degli uomini è improduttivo e vuoto, agli occhi di Dio è libero e viene reso fecondo col suo amore fedele! Giovanni predica un battesimo di conversione, non religiosa ma esistenziale, come cambiamento radicale di mentalità: è il passaggio dalla religione alla fede, da ciò che credo di poter fare con le mie forza a ciò che fa il Signore con la sua fedeltà. "Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!": Dio sa che l'umile, sul quale fa scendere la sua Parola, non la tiene per sé ma la dona gratuitamente così come l'ha ricevuta! E la gioia si moltiplica solo così, condividendola.
Buona domenica.
[don Vito]
"Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sia riempito,
ogni monte e ogni colle sia abbassato;
i passi tortuosi siano diritti;
i luoghi impervi spianati.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!"».
Il tempo di avvento può essere significativamente rappresentato con l'immagine di un portale, come quei magnifici portali che adornano le nostre cattedrali, i cui stipiti sono il profeta Isaia e Giovanni Battista e il cui architrave è la vergine Maria. La porta, come avremo modo di celebrare nei giorni prossimi, con l'inizio dell'anno Santo straordinario della Misericordia, è Cristo stesso. In questa seconda domenica di avvento la riflessione biblica si incentra sulla figura del Battista. Il racconto evangelico odierno si apre con toni ridondanti che descrivono il potere politico e religioso dell'epoca. Ma i sette personaggi che sono elencati, pur essendo quelli più in vista, possono ricevere la considerazione umana ma non quella divina. Si ritenevano essi stessi semi-divinità incapaci di accogliere il "nuovo" che la Parola di Dio stava riversando sull'umanita. Ed infatti Dio non sceglie I palazzi del potere né lo stesso tempio di Gerusalemme ma un luogo umanamente inaccogliente e una persona che lì non si doveva trovare, Giovanni Battista.
Che ci fa Giovanni battista nel deserto? Egli, figlio di sacerdote, avrebbe dovuto intraprendere il percorso sacerdotale ed invece, ricolmo di Spirito sin dal suo concepimento, preferisce la via degli antichi profeti, abitando nel deserto ed adoperando per la sua predicazione le parole di Isaia. "Preparate la via del Signore"! La via è sua, del Signore! È lui che deve venire, è lui che che colma gli spazi e le distanze, che noi abbiamo provocato, con la potenza della sua misericordia.
Il deserto: ciò che agli occhi degli uomini è improduttivo e vuoto, agli occhi di Dio è libero e viene reso fecondo col suo amore fedele! Giovanni predica un battesimo di conversione, non religiosa ma esistenziale, come cambiamento radicale di mentalità: è il passaggio dalla religione alla fede, da ciò che credo di poter fare con le mie forza a ciò che fa il Signore con la sua fedeltà. "Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!": Dio sa che l'umile, sul quale fa scendere la sua Parola, non la tiene per sé ma la dona gratuitamente così come l'ha ricevuta! E la gioia si moltiplica solo così, condividendola.
Buona domenica.
[don Vito]