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Il sogno di una "bandiera blu" sul litorale di Barletta

L'auspicio e la riflessione del professor Dellisanti. «Conoscere la qualità dell'acqua non è una concessione, ma un diritto»

Si torna ad inizio anno a parlare di ambiente. Facendo un virtuale ponte con le parole scritte sulle nostre pagine qualche giorno fa dal professor Ruggiero Quarto, proponiamo oggi un intervento del professor Ruggiero Maria Dellisanti, che riprende l'argomento "schiuma bianca sulla spiaggia di Barletta" per una riflessione più approfondita. «L'accesso alle informazioni sulla qualità delle acque del mare - scrive Dellisanti - non deve rappresentare una concessione, fornita dall'Ente pubblico, ma la contrario esso rappresenta ai sensi degli artt. 11- 12, della direttiva CE 07/2006, (recepita con decreto legislativo del 30 maggio 2008 n. 116, G. U. del 24 maggio 2010), il diritto di informazione e partecipazione al pubblico sullo stato di salute delle acque prospiciente il litorale destinato alla balneazione. Avere informazioni sulla qualità delle acque, effettuata dall'ARPA, rappresenta un preciso diritto di noi cittadini comunitari sui quali i media dovrebbero operare da cassa di risonanza permettendo alla magistratura di predisporre, in modo tempestivo, i dovuti controlli. Il recente ripetersi della schiuma, lungo la fascia costiera, è sicuramente anomalo la cui spiegazione non può che essere ascrivibile a sostanze estranee di tipo chimico o di tipo microbico. L'evento già manifestatosi in passato (07/gennaio/2012), a stagione balneare chiusa ha destato l'interesse di una notizia da dimenticare il giorno dopo. È al contrario fondamentale che l'attenzione rimanga sempre desta in modo che si possa scoprire le cause di un fenomeno che se dovesse ripetersi in piena stagione balneare, avrebbe sicuramente un effetto mediatico di più ampia diffusione e impatto.

La salute del nostro litorale, credo, dovrebbe rappresentare uno tra i punti più qualificanti dei futuri programmi elettorali, indipendentemente dallo schieramento politico poiché la tutela dell'ambiente non può e non deve avere un "padrino". A tal proposito mi permetto di suggerire, ai futuri candidati Sindaco della città di inserire nei programmi elettorali la richiesta di dichiarare, ai sensi dell'art. 91 del D.lgs. 152-2006, il nostro litorale quale "area sensibile" e di inoltrare ai sensi dell'all. 6 del predetto D.lgs. formale richiesta alla Regione Puglia e al Ministero dell'Ambiente.

Il riconoscimento di "area sensibile" per il nostro litorale, possibilmente esteso anche all'intero tratto costiero della Provincia BAT, imporrebbe alle acque reflue dei depuratori prima che giungano in mare, di subire un ulteriore trattamento depurativo molto più spinto di quanto già non accade oggi, scongiurando in tal modo l'intera problematica collegata ad un mare sporco. Il sogno, un giorno, di vedere sventolare sul litorale una bandiera blu quale riconoscimento di un'attenta politica ambientale potrebbe presto concretizzarsi dando vigore ad una economia oggi asfittica.
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