Religioni
Il Risorto si affida alla nostra povera capacità di amare
Il vangelo spiegato da don Vito Carpentiere
Barletta - domenica 10 aprile 2016
11.24
Dal vangelo secondo Giovanni: "In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti. Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
La manifestazione di Gesù Risorto riportata nel brano di quest'oggi è l'ultima narrata dai vangeli e resta il modello per lasciarsi incontrare dal Signore e raggiungere dal suo amore, disposto ad andare in capo al mondo per ritrovarci e donarci la gioia di restare con noi per sempre. Solo domenica scorsa, nel brano precedente quello odierno, Gesù aveva detto ai suoi : "Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi". Ed oggi dove ritroviamo gli apostoli? Non in giro ad annunciare il mistero pasquale ma li notiamo in una battuta d'arresto. Anzi! Li troviamo indietro di alcuni anni, sul mare di Tiberiade a pescare, lì dove Gesù passando li aveva chiamati la prima volta, alcuni anni prima. Che ne è stato degli anni vissuti con Gesù? E di tutte le parole ascoltate direttamente dalla viva bocca del maestro? E i segni prodigiosi dei quali erano stati testimoni? E dei fatti pasquali? Tutto sembra svanito nel nulla, annebbiato dalla paura che non li rende capaci di riconoscere Gesù quando si presenta sulle rive del mare. E se non sono stati capaci di riconoscerlo loro, figuriamoci noi, che senza averlo visto diciamo di credere! Da una parte Gesù chiede il companatico, visto che nel vangelo di Giovanni il pane di vita è lui stesso; dall'altra quando, con la barca carica di pesci, approdano a riva, lo troveranno pronto a servirli nel prendere il pane e il pesce e darlo loro: è l'Eucarestia che entra nella vita!
E poi quella scena finale, con la triplice richiesta di amore rivolta a Pietro. Perché Gesù gli chiede "mi ami?" ed egli risponde "ti voglio bene"? Perché ora Pietro finalmente conosce se stesso, lui che aveva preteso di conoscere il Signore. Come dice sant'Agostino: "Tre volte Gesù ha chiesto a Pietro la professione di amore per rimuovere completamente il timore del triplice rinnegamento. Poiché egli negò da infermo, amò da sano". E infine gli dice "seguimi", nel senso "ora che sei libero dalla paura di avermi rinnegato tre volte puoi seguirmi". Penso che il brano odierno rappresenti un po' la parabola della nostra vita, in cui siamo chiamati a riconoscere il Signore Gesù quando sperimentiamo il fallimento e la sconfitta. Lui è lì e mi intima di fidarmi di Lui ancora una volta. La pesca sarà abbondante, ma ancor più conosceremo il Signore che. mettendoci a nudo dalle nostre paure, ancora una volta abbassandosi alla nostra povera capacità di amare, ci chiederà ancora una volta: "seguimi"!
Buona domenica!
[don Vito]
La manifestazione di Gesù Risorto riportata nel brano di quest'oggi è l'ultima narrata dai vangeli e resta il modello per lasciarsi incontrare dal Signore e raggiungere dal suo amore, disposto ad andare in capo al mondo per ritrovarci e donarci la gioia di restare con noi per sempre. Solo domenica scorsa, nel brano precedente quello odierno, Gesù aveva detto ai suoi : "Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi". Ed oggi dove ritroviamo gli apostoli? Non in giro ad annunciare il mistero pasquale ma li notiamo in una battuta d'arresto. Anzi! Li troviamo indietro di alcuni anni, sul mare di Tiberiade a pescare, lì dove Gesù passando li aveva chiamati la prima volta, alcuni anni prima. Che ne è stato degli anni vissuti con Gesù? E di tutte le parole ascoltate direttamente dalla viva bocca del maestro? E i segni prodigiosi dei quali erano stati testimoni? E dei fatti pasquali? Tutto sembra svanito nel nulla, annebbiato dalla paura che non li rende capaci di riconoscere Gesù quando si presenta sulle rive del mare. E se non sono stati capaci di riconoscerlo loro, figuriamoci noi, che senza averlo visto diciamo di credere! Da una parte Gesù chiede il companatico, visto che nel vangelo di Giovanni il pane di vita è lui stesso; dall'altra quando, con la barca carica di pesci, approdano a riva, lo troveranno pronto a servirli nel prendere il pane e il pesce e darlo loro: è l'Eucarestia che entra nella vita!
E poi quella scena finale, con la triplice richiesta di amore rivolta a Pietro. Perché Gesù gli chiede "mi ami?" ed egli risponde "ti voglio bene"? Perché ora Pietro finalmente conosce se stesso, lui che aveva preteso di conoscere il Signore. Come dice sant'Agostino: "Tre volte Gesù ha chiesto a Pietro la professione di amore per rimuovere completamente il timore del triplice rinnegamento. Poiché egli negò da infermo, amò da sano". E infine gli dice "seguimi", nel senso "ora che sei libero dalla paura di avermi rinnegato tre volte puoi seguirmi". Penso che il brano odierno rappresenti un po' la parabola della nostra vita, in cui siamo chiamati a riconoscere il Signore Gesù quando sperimentiamo il fallimento e la sconfitta. Lui è lì e mi intima di fidarmi di Lui ancora una volta. La pesca sarà abbondante, ma ancor più conosceremo il Signore che. mettendoci a nudo dalle nostre paure, ancora una volta abbassandosi alla nostra povera capacità di amare, ci chiederà ancora una volta: "seguimi"!
Buona domenica!
[don Vito]