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Politica

«Il riciclo a Barletta deve diventare un nuovo comparto produttivo»

La riflessione del consigliere del Pd Cosimo Bruno. Continua il dibattito sulla raccolta differenziata e sul «riscatto del Sud»

«Parlare oggi di raccolta differenziata non è solo un dovere sociale ma diventa una responsabilità imprescindibile per chi ricopre ruoli di rappresentanza politica». Così inizia la precisa discussione sul tema della raccolta differenziata, dibattuto in consiglio comunale lo scorso lunedì, del consigliere comunale del Pd Cosimo Bruno. La problematica virtuosa ben si presta – secondo il consigliere – a diventare uno dei punti qualificanti dell'amministrazione Maffei, e sicuramente offre giuste e importanti argomentazioni e dati statistici che permettono e invogliano ad una più ampia riflessione, auspicando un interesse da parte di ogni cittadino non solo in salvaguardia dell'ambiente, ma anche come contribuente.

«Si è tutti d'accordo sul considerare i rifiuti uno spreco di risorse, materiali ed energetiche, ma la loro gestione necessita di una cultura della complessità che coinvolga i molteplici attori, dall'Amministrazione alle scuole, dalle imprese al commercio, fino ai cittadini comuni. Tra gli argomenti in discussione nella seduta del Consiglio Comunale del 26 marzo scorso vi era l'ordine del giorno richiesto, ai sensi dell'art'42 del regolamento comunale, dal gruppo del partito Socialista riguardante la chiusura del ciclo dei rifiuti nell'ambito ATO-BAT che, al termine della discussione, ha evidenziato la voglia di potenziare la raccolta differenziata porta a porta completando però il ciclo solo con l'impianto di Compostaggio dell'umido e non attraverso Biostabilizzatori. E' emersa inoltre a chiare lettere la necessità di condividere il piano presentato in Regione, al fine ottenere i finanziamenti previsti.

Per evitare ciò che avviene diffusamente nel Mezzogiorno d'Italia, ovvero la politica delle emergenze, "del correre ai ripari in tutta fretta" si rende necessaria l'informazione di tutti i cittadini sulle problematiche ambientali. Ad oggi Barletta con il 22,861% ha una percentuale di raccolta differenziata apprezzabile all'interno della nostra provincia, essendo secondi solo a Bisceglie con il 25,637%. Siamo però ben lontani dagli obiettivi fissati dall'art. 205 D.lgs. n. 152/2006, che prevedeva almeno la percentuale del 45% entro il 31 dicembre 2008 e di almeno il 65% entro il 31 dicembre 2012. Non raggiungere questo obiettivo significherà un aumento dei costi per tutti i cittadini. Il D. Lgs. 22/1997 - cosiddetto Decreto Ronchi - ha previsto infatti per tutti i Comuni il passaggio dalla vecchia "tassa rifiuti solidi urbani" (TARSU) alla nuova "tariffa rifiuti" (TIA), che si compone di una parte fissa, rappresentata dai costi del servizio, e di una parte variabile, ricomprendente i costi di gestione, direttamente legati alla quantità di rifiuti prodotti, al loro asporto e smaltimento, in dipendenza delle caratteristiche del servizio prescelto. Il mancato raggiungimento delle percentuali di differenziata comporterà l'applicazione della massima aliquota per il conferimento in discarica, ovvero 22,59 euro a tonnellata (mentre per le amministrazioni al 65% di differenziata si applica l'aliquota più bassa di 2,90 euro). Va anche sottolineato che lo smaltimento in discarica influenza negativamente la nostra qualità della vita, in quanto l'incenerimento dei rifiuti comporta un incremento delle patologie legate alle elevate percentuali di polveri sottili e di metalli pesanti diffusi presenti nell'aria.

Diventa quindi necessario ed imprescindibile ricorrere ad una politica di raccolta differenziata sistematica e saggiamente organizzata similmente a quanto accade per virtuosi comuni del Meridione come il Comune di Salerno, che ha adottato un sistema di raccolta porta a porta che consente a stabili con più di 7/8 utenze l'impiego di bidoni carrellati ceduti in comodato d'uso gratuito per la raccolta ed il conferimento dei rifiuti o come i comuni pugliesi di Monteparano, in provincia di Taranto, che nel 2009 ha raggiunto la media del 55,2% di differenziata con la semplice raccolta porta a porta del rifiuti o di Anzano di Puglia (Foggia) che è passato dal 17,2 di gennaio 2010 al 59,7% di settembre 2010. Comune Virtuoso: una parola che deve diventare per noi una regola, un obbligo morale e sociale in cui le pratiche di sostenibilità ambientale siano all'ordine del giorno e la tutela del territorio un fatto quotidiano. Laddove c'è una politica mirata e responsabile si raggiungono risultati sorprendenti.

Barletta necessita di una politica adeguata. La raccolta differenziata deve diventare per noi un movimento culturale che coinvolga specialmente le giovani generazioni, riproponendo per esempio in modo sistematico i progetti sperimentali già avviati nelle scuole, con visite guidate all'Eco-Centro della Barsa al fine di piantare nei più piccoli il seme di una coscienza ambientale che darà nel futuro i suoi frutti; nello stesso tempo sarebbe opportuno consegnare a tutte le scuole di ogni ordine e grado contenitori per la raccolta differenziata ed avviare collaborazioni con i Consorzi che si occupano di riciclo (Comieco per la carta e cartone, e Conai per il riciclo degli imballaggi). La campagna di sensibilizzazione deve coinvolgere tutti. Al pari di quanto avviene in altri capoluoghi di provincia Barletta dunque dovrà attivare un modello gestionale che esalti la priorità del principio del recupero delle frazioni valorizzabili (carta,cartone,plastica,vetro,metalli,legno), favorendo la nascita di un nuovo comparto produttivo come quello del riciclo, perseguendo così contemporaneamente finalità ambientali e socio-occupazionali.

Barletta deve aspirare a conseguire il primato della differenziata nell'auspicio che in un prossimo futuro possa parlarsi della nostra città quale "capitale della differenziata". Quale consigliere comunale avverto quanto mai doveroso il mio massimo impegno in tale direzione».
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