Politica
Il ricambio è tollerabile solo per condizioni e casi eccezionali
Le "sliding doors" della politica barlettana. Troppi i consiglieri di maggioranza che hanno cambiato "squadra" negli ultimi mesi
Barletta - lunedì 16 aprile 2012
12.17
Si è sempre detto che la politica è l'arte del possibile. Non è certo una scienza esatta, ma è certo invece che essa mal si concilia con l'etica. Sappiamo anche, ormai con inoppugnabile certezza, che l'etica non abita il dizionario della politica barlettana, diventata ormai un caso di studio. Un agire politico, soprattutto quello dei Consiglieri Comunali, che non conosce limiti di fantasia e che ha poco a che vedere con la morale, l'etica o altri "accidenti" di questo genere.
Sono ben 6 infatti i Consiglieri di maggioranza che nel giro di pochi mesi hanno cambiato "squadra", in un caso creandone addirittura una nuova (Marcello Lanotte con la Lista Emiliano). In termini percentuali siamo ben oltre il 25% del totale (6 Consiglieri su 22), non un ballo qualunque ma una vera e propria tarantella napoletana. Il moto più emblematico è certamente quello che ha riguardato la "nuova alba" della sinistra pugliese ossia SEL, il partito del rigorosissimo Presidente Vendola paladino della morale e dell'etica politica.
Le cronache di questi giorni riferiscono infatti del clamoroso passaggio dal PD a SEL dei Consiglieri Crudele e Lasala. Un rimpiazzo "alla pari" rispetto agli altri 2 Consiglieri (Ventura e Santeramo) fuorusciti da SEL l'estate scorsa. La bizzarria di tutto questo non risiede nel semplice passaggio da un Partito ad un altro, atto più che legittimo sul piano politico e personale, a maggior ragione quando ciò avviene in presenza di eventi straordinari o per circostanze politiche ben precise (congressi o scelte di forte valenza programmatica).
La particolarità, direi la drammaticità, del fenomeno deriva dalla sua dimensione e dal fatto che esso appare assolutamente slegato da ragioni oggettivamente politiche. Cose mai accadute in passato. Un vero lutto per la politica e soprattutto per i partiti. Si ha quasi l'idea di una specie di "calcio mercato". Un giro di "calciatori svincolati" (o a parametro zero come si dice in gergo calcistico) di fatto slegati dai partiti e dagli elettori, pronti ad accasarsi in un'altra squadra dopo averne preventivamente concordato il lauto ingaggio.
Lo dico con grande rispetto per le persone, ma mi ha fatto molto riflettere il commento quasi sconcertante dei rispettivi giovani "team manager" (i Segretari Chiariello/PD e Acclavio/SEL). Al rammarico del primo, che ha commentato la scelta dei Consiglieri Crudele e Lasala come possibile atto strumentale e destabilizzante per il PD e per la coalizione, si è contrapposta l'accoglienza a "braccia aperte" da parte del secondo che deve aver visto l'arrivo dei nuovi rinforzi (due autentici "bomber del consenso" alla corte di Vendola) come un autentico ed inaspettato miracolo.
Entrambi i Segretari, benché giovani, hanno forse dimenticato ciò che era successo con il precedente giro di "tarantella", ossia con il passaggio nel PD dei 2 Consiglieri eletti in SEL (Ventura e Santeramo) all'epoca oggetto di critiche, abiure e scomuniche. Basterebbe rispolverare le cronache di quei giorni per comprendere l'assurdità di queste storie che continuano a consumarsi in questa Città, sempre più funestata da criminalità e crisi economica. Ancor più grave è l'indifferenza generale della classe politica verso tali fenomeni, evidentemente già ritenuti "fisiologici", che riscontrano peraltro il compiacimento, quasi spocchioso, dei dirigenti provinciali e regionali.
Delle ipotetiche ed auspicabili discussioni e valutazioni politiche che dovrebbero coinvolgere anche i miseri iscritti e simpatizzanti dei rispettivi partiti non vi è notizia; la "vocazione" dichiarata dai Consiglieri e certificata opportunisticamente dagli alti vertici basta e avanza. Una specie di "berlusconismo" alla pugliese che contrasta con il vagheggiato rinnovamento della politica, obiettivo fondante della nascita di SEL. E' ipotizzabile definire una relazione politicamente coerente tra le "fabbriche" di Vendola (chiuse ancor prima che arrivasse Monti) e queste nobilissime pratiche politiche? Evidentemente il consenso, un po' come il danaro, oltre a non avere odori non soggiace ad alcuna regola democratica.
Qualcuno ovviamente potrebbe chiedersi: qual è il ruolo del Sindaco Maffei in tutto questo? Come in tutte le storie tutto ha un origine, e si spera che presto abbia anche una fine. La scelta di Maffei, all'indomani delle elezioni, di privilegiare il rapporto diretto con i Consiglieri Comunali a discapito dei partiti è probabilmente la causa principale (non l'unica) di questo malessere. Si ricorderà infatti che sin dai primi incontri di coalizione il Sindaco manifestò l'esigenza per cui l'accordo politico-amministrativo avrebbe dovuto essere siglato dai Segretari politici e da tutti i Consiglieri di maggioranza. Un orientamento assecondato da pochissimi Segretari politici, tra questi, paradossalmente, anche il Segretario di SEL. Una scelta dannosa, direi politicamente suicida oltre che inefficace, che staccava definitivamente la spina ai partiti, peraltro già agonizzanti, e metteva in primo piano gli eletti, assegnando evidentemente a questi ultimi un forte potere di "interdizione".
Da quel momento in poi è partita rapidamente la "giostra" di molti Consiglieri, probabilmente destinata a produrre ancora altre sorprese. Gli effetti di tutto ciò, a circa un anno dalle elezioni del maggio 2011, sono sotto gli occhi di tutti: una Giunta provvisoria e incompleta ora dimissionaria, un assetto organizzativo e dirigenziale anch'esso provvisorio e confuso, il "redigendo" bilancio 2012 di cui non si ha notizia, il programma amministrativo di mandato già ricoperto dai primi strati di polvere, tra PUG dimenticati e Piano delle Coste (altra emergenza) in attesa in attesa di soluzioni. Tutto questo in una Città "surriscaldata" dal rigurgito della criminalità, transennata in lungo e in largo, abbandonata ad un declino che sembra inarrestabile.
Sono ben 6 infatti i Consiglieri di maggioranza che nel giro di pochi mesi hanno cambiato "squadra", in un caso creandone addirittura una nuova (Marcello Lanotte con la Lista Emiliano). In termini percentuali siamo ben oltre il 25% del totale (6 Consiglieri su 22), non un ballo qualunque ma una vera e propria tarantella napoletana. Il moto più emblematico è certamente quello che ha riguardato la "nuova alba" della sinistra pugliese ossia SEL, il partito del rigorosissimo Presidente Vendola paladino della morale e dell'etica politica.
Le cronache di questi giorni riferiscono infatti del clamoroso passaggio dal PD a SEL dei Consiglieri Crudele e Lasala. Un rimpiazzo "alla pari" rispetto agli altri 2 Consiglieri (Ventura e Santeramo) fuorusciti da SEL l'estate scorsa. La bizzarria di tutto questo non risiede nel semplice passaggio da un Partito ad un altro, atto più che legittimo sul piano politico e personale, a maggior ragione quando ciò avviene in presenza di eventi straordinari o per circostanze politiche ben precise (congressi o scelte di forte valenza programmatica).
La particolarità, direi la drammaticità, del fenomeno deriva dalla sua dimensione e dal fatto che esso appare assolutamente slegato da ragioni oggettivamente politiche. Cose mai accadute in passato. Un vero lutto per la politica e soprattutto per i partiti. Si ha quasi l'idea di una specie di "calcio mercato". Un giro di "calciatori svincolati" (o a parametro zero come si dice in gergo calcistico) di fatto slegati dai partiti e dagli elettori, pronti ad accasarsi in un'altra squadra dopo averne preventivamente concordato il lauto ingaggio.
Lo dico con grande rispetto per le persone, ma mi ha fatto molto riflettere il commento quasi sconcertante dei rispettivi giovani "team manager" (i Segretari Chiariello/PD e Acclavio/SEL). Al rammarico del primo, che ha commentato la scelta dei Consiglieri Crudele e Lasala come possibile atto strumentale e destabilizzante per il PD e per la coalizione, si è contrapposta l'accoglienza a "braccia aperte" da parte del secondo che deve aver visto l'arrivo dei nuovi rinforzi (due autentici "bomber del consenso" alla corte di Vendola) come un autentico ed inaspettato miracolo.
Entrambi i Segretari, benché giovani, hanno forse dimenticato ciò che era successo con il precedente giro di "tarantella", ossia con il passaggio nel PD dei 2 Consiglieri eletti in SEL (Ventura e Santeramo) all'epoca oggetto di critiche, abiure e scomuniche. Basterebbe rispolverare le cronache di quei giorni per comprendere l'assurdità di queste storie che continuano a consumarsi in questa Città, sempre più funestata da criminalità e crisi economica. Ancor più grave è l'indifferenza generale della classe politica verso tali fenomeni, evidentemente già ritenuti "fisiologici", che riscontrano peraltro il compiacimento, quasi spocchioso, dei dirigenti provinciali e regionali.
Delle ipotetiche ed auspicabili discussioni e valutazioni politiche che dovrebbero coinvolgere anche i miseri iscritti e simpatizzanti dei rispettivi partiti non vi è notizia; la "vocazione" dichiarata dai Consiglieri e certificata opportunisticamente dagli alti vertici basta e avanza. Una specie di "berlusconismo" alla pugliese che contrasta con il vagheggiato rinnovamento della politica, obiettivo fondante della nascita di SEL. E' ipotizzabile definire una relazione politicamente coerente tra le "fabbriche" di Vendola (chiuse ancor prima che arrivasse Monti) e queste nobilissime pratiche politiche? Evidentemente il consenso, un po' come il danaro, oltre a non avere odori non soggiace ad alcuna regola democratica.
Qualcuno ovviamente potrebbe chiedersi: qual è il ruolo del Sindaco Maffei in tutto questo? Come in tutte le storie tutto ha un origine, e si spera che presto abbia anche una fine. La scelta di Maffei, all'indomani delle elezioni, di privilegiare il rapporto diretto con i Consiglieri Comunali a discapito dei partiti è probabilmente la causa principale (non l'unica) di questo malessere. Si ricorderà infatti che sin dai primi incontri di coalizione il Sindaco manifestò l'esigenza per cui l'accordo politico-amministrativo avrebbe dovuto essere siglato dai Segretari politici e da tutti i Consiglieri di maggioranza. Un orientamento assecondato da pochissimi Segretari politici, tra questi, paradossalmente, anche il Segretario di SEL. Una scelta dannosa, direi politicamente suicida oltre che inefficace, che staccava definitivamente la spina ai partiti, peraltro già agonizzanti, e metteva in primo piano gli eletti, assegnando evidentemente a questi ultimi un forte potere di "interdizione".
Da quel momento in poi è partita rapidamente la "giostra" di molti Consiglieri, probabilmente destinata a produrre ancora altre sorprese. Gli effetti di tutto ciò, a circa un anno dalle elezioni del maggio 2011, sono sotto gli occhi di tutti: una Giunta provvisoria e incompleta ora dimissionaria, un assetto organizzativo e dirigenziale anch'esso provvisorio e confuso, il "redigendo" bilancio 2012 di cui non si ha notizia, il programma amministrativo di mandato già ricoperto dai primi strati di polvere, tra PUG dimenticati e Piano delle Coste (altra emergenza) in attesa in attesa di soluzioni. Tutto questo in una Città "surriscaldata" dal rigurgito della criminalità, transennata in lungo e in largo, abbandonata ad un declino che sembra inarrestabile.