Barletta Art Academy
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"Il Re Leone" in scena al teatro Curci di Barletta

Tutto esaurito per la rappresentazione organizzata dalla "Barletta Art Academy"

Prendere spunto da opere di finzione al fine di rappresentarle ad un pubblico che questi lavori conosce già molto bene, è un ostacolo davvero complicato da sormontare. Una sfida che, se superata egregiamente, contribuisce coi propri esiti a restare impressa nelle menti e nei cuori degli spettatori. Non si deve poi dimenticare la passione che spinge ogni artista oltre i propri limiti nel tentativo di suscitare emozioni nel pubblico che ha difronte. Tutte queste caratteristiche si polarizzano nell'ottima performance della "Barletta Art Academy" che domenica, presso il teatro "Curci" di Barletta ha messo in scena il capolavoro Disney "Il Re Leone".

Un folto gruppo di attori, ballerini e cantanti, coordinati dai maestri di altrettanti campi artistici ha portato sul palco del "Curci" un lavoro completo che già dalle prime battute è stato accolto con approvazione dai presenti, data la grande qualità preparatoria ed interpretativa dei ragazzi dell'"Academy". Un connubio perfetto di sinfonie e colori che hanno richiamato gli ambienti e le sensazioni legate al film d'animazione che ha incantato grandi e piccini, partendo dalla prima scena quella di presentazione del piccolo Simba, figlio di re Mufasa e Sarabi, all'intera popolazione della Savana sino all'ormai celebre Hakuna matata dei simpatici ed accattivanti Timon e Pumba e all'amore tra Simba e Nala. Immancabili le trame di Scar, fratello del re e disposto a tutto pur di spodestarlo per impossessarsi del regno. Attraverso le peripezie e la morte del padre ad opera del perfido zio, Simba – interpretato magistralmente da Stefano Francabandiera – fugge dalla terra natia per intraprendere un percorso di crescita che lo porterà a ritrovare se stesso e la strada perduta che conduce al posto che gli spetta a capo del regno. Commovente la scena finale del ritorno di Simba e della presentazione ai sudditi dell'erede al trono, figlio suo e di Nala che si collega idealmente all'incipit della rappresentazione.

Al termine dell'emozionante esperienza, si assapora quella piacevole nostalgia dell'essere bambini e ci si stupisce di quanto ancora oggi storie come questa possano toccare le corde più profonde dell'animo, stringendole in un abbraccio capace di portare alla mente ricordi d'infanzia che permettono infine di lasciare indietro, anche solo per la durata dello spettacolo, gli affanni e la routine che segnano l'età adulta. E' questa la magia che mai ci si stanca di vivere e che si vorrebbe caratterizzasse la vita quotidiana.
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