La città
Il "ratto" delle sabine, ma il lungomare di Barletta non è Roma
Ecco il lasciapassare turistico della nostra città
Barletta - domenica 22 settembre 2013
«Foto scattate ad agosto, litoranea di Levante, spiaggia libera accanto al Brigantino, bella figura che abbiamo fatto con i turisti, eventualmente pubblicate un articolo, cortesemente avvisatemi con un email». Questo la laconica ma quanto mai pungente mail giunta alla redazione di Barlettalife. Non facciamoci ingannare dalla secchezza del messaggio inviatoci dal nostro lettore, che immaginiamo celi tanta amarezza, tanto sdegno. Ospiti striscianti come quelli immortalati (chiamiamoli topi o ratti, inutile girarci attorno), non dovrebbero essere accanto a famiglie, a bagnanti, comunque non in una città che avrebbe tanta voglia di diventare un polo turistico.
L'estate è quasi finita e l'imminente equinozio d'autunno (nonché i primi venti freddi) ce lo ricordano ampiamente. Non è finito però quel senso di "occasione perduta" che il nostro ampio litorale continua a comunicare ai tanti lettori, che con email o fotografie, anche meno emblematiche di questa, ricordano a questa città quanto si potrebbe fare per il turismo e tutto l'indotto economico che ne scaturirebbe. Non aggiungiamo altre parole: valga come monito, una volta tanto per tutti.
L'estate è quasi finita e l'imminente equinozio d'autunno (nonché i primi venti freddi) ce lo ricordano ampiamente. Non è finito però quel senso di "occasione perduta" che il nostro ampio litorale continua a comunicare ai tanti lettori, che con email o fotografie, anche meno emblematiche di questa, ricordano a questa città quanto si potrebbe fare per il turismo e tutto l'indotto economico che ne scaturirebbe. Non aggiungiamo altre parole: valga come monito, una volta tanto per tutti.