La città
«Il porto di Barletta è un porto vivo»
Presentato il progetto di dragraggio e i lavori di manutenzione
Barletta - venerdì 8 maggio 2015
Il progetto dei "lavori di manutenzione dei fondali nei pressi dell'imboccatura del porto di Barletta per il ripristino delle quote preesistenti" è stato presentato ieri mattina a palazzo di città in una conferenza stampa nel corso della quale sono intervenuti il Sindaco Pasquale Cascella, il presidente dell'Autorità Portuale del Levante, Francesco Mariani, il Presidente della V Commissione della Regione Puglia, Filippo Caracciolo, il Presidente della Provincia Barletta-Andria-Trani, Francesco Spina, il responsabile unico del procedimento Mario Mega, e il Comandante del Porto di Barletta, Pierpaolo Pallotti.
"Si tratta di un investimento economico e sociale, ma soprattutto un investimento sul futuro che consente di concretizzare un obiettivo – ha dichiarato il sindaco Pasquale Cascella - atteso da anni dall'intera città, le cui attività produttive sono storicamente legate al porto in modo quasi indissolubile. Nel corso del tempo, da una parte alcuni interventi della natura e dall'altra mancati interventi dell'uomo hanno, purtroppo, ridotto le capacità ricettive del porto. Quando i lavori saranno terminati avremo, dunque, una potenzialità in più per la ripresa dell'intera economia cittadina". Nel ringraziare l'Autorità del Levante che, superando enormi difficoltà si è fatta carico della fase della progettazione e del finanziamento, il sindaco ha dato la parola al presidente il quale ha rilevato come l'ultimo dragaggio del porto di Barletta risale a 30 anni fa e che solo uno dei 130 analoghi porti italiani (quello di Ravenna) sta effettuando operazioni di dragaggio. "Ciò dimostra - ha sostenuto il presidente Francesco Mariani - la complessità della normativa e dell'iter che abbiamo intrapreso nel 2010. Il porto di Barletta è un porto vivo: serve un territorio ampio con aziende commerciali importanti e già nei primi mesi di quest'anno ha registrato un 10 per cento di traffico in più. Un dato importante che testimonia l'attenzione legittima e l'impegno costante dell'Autorità del levante per la soluzione del problema del dragaggio".
"Si tratta di un primo intervento finalizzato a risolvere il problema del sedimento presso l'imboccatura – ha sottolineato il responsabile del procedimento Mario Mega - che negli anni ha limitato l'arrivo di navi di stazza maggiore di 6.000 tonnellate e pescaggio di 6 metri. Saranno 84 mila i metri cubi di sedimento da dragare, di cui 3000 leggermente contaminati per la presenza di DDT , per un costo complessivo di 2.8000.000, e un tempo di esecuzione dei lavori di circa otto mesi, ovviamente tenendo conto dei limiti della stagione balneare". La straordinarietà dei lavori è stato sottolineata dal presidente della provincia Barletta-Andria-Trani Francesco Spina richiamando le particolari difficoltà anche dal punto di vista burocratico: "Come Ente Provincia abbiamo dimostrato di essere vicini e direttamente interessati soprattutto al superamento delle problematiche legate all'ambiente". "Si sono dovute affrontare diverse difficoltà in un processo lungo e complesso – ha rilevato il presidente della V Commissione regionale Filippo Caracciolo - ma che ora consente di realizzare un'opera cruciale non solo per Barletta ma per l'intero territorio della provincia. Il risultato di quest'opera strategica si è ottenuto grazie alla sinergia e all'impegno di tutte le figure istituzionali coinvolte. Il prossimo passo sarà ripristinare le procedure per il prolungamento dei moli, elemento essenziale per porre il porto di Barletta all'avanguardia nel settore". Il comandante Pierpaolo Pallotti ha posto l'accento sull'esigenza di superare con lo stesso sforzo le difficoltà burocratiche che non hanno ancora consentito il passaggio alla fase esecutiva della riconversione nell'edificio del vecchio mercato ittico per la nuova Capitaneria, in modo da lanciare un ulteriore segnale dell'impegno convergente per il rilancio dell'intera area portuale.
A margine della conferenza è intervenuto anche il consigliere regionale Ruggiero Mennea: "Il dragaggio del porto di Barletta è un'operazione strategica ed essenziale per la città, ma dobbiamo essere consapevoli che il dragaggio, pur fondamentale, non può bastare. È prioritario completare i lavori della nuova Capitaneria di porto. Finalmente è stata espletata la gara per l'adeguamento dell'immobile dell'ex mercato ittico. L'auspicio è l'iter prosegua spedito per cominciare quanto prima i lavori. Sto seguendo personalmente la vicenda con il Comandante Pappacena, Ufficiale del Ministero, e il Comandante del porto di Barletta, Pierpaolo Pallotti. Bisogna inoltre razionalizzare l'uso del porto per i pescherecci e i mercantili, facendo in modo che i pescatori possano svolgere nel migliore dei modi il proprio lavoro e che vi siano i presupposti affinché, sotto il profilo commerciale, il porto possa diventare punto di riferimento di tutte le aziende pugliesi che mai come in questo momento stanno vivendo una fase di grande espansione delle esportazioni. Senza dimenticare, infine, che siamo ancora in debito con la città, che attende ancora la realizzazione del porto turistico. Dove è finito il progetto che fu presentato nel 2009 che prevedeva la costruzione, attraverso la formula del project financing, di un porto turistico di alto livello con centinaia di posti barca? Oltre a quella spagnola non vi erano anche altre imprese che avevano mostrato interesse per la realizzazione dell'opera? Perché non si procede in quella direzione? Senza un approdo turistico il porto di Barletta resta monco e la città non potrà mai avere una dimensione turistica completa ed integrata".
"Si tratta di un investimento economico e sociale, ma soprattutto un investimento sul futuro che consente di concretizzare un obiettivo – ha dichiarato il sindaco Pasquale Cascella - atteso da anni dall'intera città, le cui attività produttive sono storicamente legate al porto in modo quasi indissolubile. Nel corso del tempo, da una parte alcuni interventi della natura e dall'altra mancati interventi dell'uomo hanno, purtroppo, ridotto le capacità ricettive del porto. Quando i lavori saranno terminati avremo, dunque, una potenzialità in più per la ripresa dell'intera economia cittadina". Nel ringraziare l'Autorità del Levante che, superando enormi difficoltà si è fatta carico della fase della progettazione e del finanziamento, il sindaco ha dato la parola al presidente il quale ha rilevato come l'ultimo dragaggio del porto di Barletta risale a 30 anni fa e che solo uno dei 130 analoghi porti italiani (quello di Ravenna) sta effettuando operazioni di dragaggio. "Ciò dimostra - ha sostenuto il presidente Francesco Mariani - la complessità della normativa e dell'iter che abbiamo intrapreso nel 2010. Il porto di Barletta è un porto vivo: serve un territorio ampio con aziende commerciali importanti e già nei primi mesi di quest'anno ha registrato un 10 per cento di traffico in più. Un dato importante che testimonia l'attenzione legittima e l'impegno costante dell'Autorità del levante per la soluzione del problema del dragaggio".
"Si tratta di un primo intervento finalizzato a risolvere il problema del sedimento presso l'imboccatura – ha sottolineato il responsabile del procedimento Mario Mega - che negli anni ha limitato l'arrivo di navi di stazza maggiore di 6.000 tonnellate e pescaggio di 6 metri. Saranno 84 mila i metri cubi di sedimento da dragare, di cui 3000 leggermente contaminati per la presenza di DDT , per un costo complessivo di 2.8000.000, e un tempo di esecuzione dei lavori di circa otto mesi, ovviamente tenendo conto dei limiti della stagione balneare". La straordinarietà dei lavori è stato sottolineata dal presidente della provincia Barletta-Andria-Trani Francesco Spina richiamando le particolari difficoltà anche dal punto di vista burocratico: "Come Ente Provincia abbiamo dimostrato di essere vicini e direttamente interessati soprattutto al superamento delle problematiche legate all'ambiente". "Si sono dovute affrontare diverse difficoltà in un processo lungo e complesso – ha rilevato il presidente della V Commissione regionale Filippo Caracciolo - ma che ora consente di realizzare un'opera cruciale non solo per Barletta ma per l'intero territorio della provincia. Il risultato di quest'opera strategica si è ottenuto grazie alla sinergia e all'impegno di tutte le figure istituzionali coinvolte. Il prossimo passo sarà ripristinare le procedure per il prolungamento dei moli, elemento essenziale per porre il porto di Barletta all'avanguardia nel settore". Il comandante Pierpaolo Pallotti ha posto l'accento sull'esigenza di superare con lo stesso sforzo le difficoltà burocratiche che non hanno ancora consentito il passaggio alla fase esecutiva della riconversione nell'edificio del vecchio mercato ittico per la nuova Capitaneria, in modo da lanciare un ulteriore segnale dell'impegno convergente per il rilancio dell'intera area portuale.
A margine della conferenza è intervenuto anche il consigliere regionale Ruggiero Mennea: "Il dragaggio del porto di Barletta è un'operazione strategica ed essenziale per la città, ma dobbiamo essere consapevoli che il dragaggio, pur fondamentale, non può bastare. È prioritario completare i lavori della nuova Capitaneria di porto. Finalmente è stata espletata la gara per l'adeguamento dell'immobile dell'ex mercato ittico. L'auspicio è l'iter prosegua spedito per cominciare quanto prima i lavori. Sto seguendo personalmente la vicenda con il Comandante Pappacena, Ufficiale del Ministero, e il Comandante del porto di Barletta, Pierpaolo Pallotti. Bisogna inoltre razionalizzare l'uso del porto per i pescherecci e i mercantili, facendo in modo che i pescatori possano svolgere nel migliore dei modi il proprio lavoro e che vi siano i presupposti affinché, sotto il profilo commerciale, il porto possa diventare punto di riferimento di tutte le aziende pugliesi che mai come in questo momento stanno vivendo una fase di grande espansione delle esportazioni. Senza dimenticare, infine, che siamo ancora in debito con la città, che attende ancora la realizzazione del porto turistico. Dove è finito il progetto che fu presentato nel 2009 che prevedeva la costruzione, attraverso la formula del project financing, di un porto turistico di alto livello con centinaia di posti barca? Oltre a quella spagnola non vi erano anche altre imprese che avevano mostrato interesse per la realizzazione dell'opera? Perché non si procede in quella direzione? Senza un approdo turistico il porto di Barletta resta monco e la città non potrà mai avere una dimensione turistica completa ed integrata".