
Politica
Il Pd sulla nuova giunta: «La perfetta rappresentazione del familismo»
La nota dei dem
Barletta - venerdì 14 marzo 2025
22.07 Comunicato Stampa
"Sorelle che sostituiscono i fratelli, famiglie un tempo definite "clan" politici ed ora fedelmente rappresentate in giunta, assessori richiamati dalla disoccupazione politica per tornare prontamente in sella. La nuova giunta Cannito è una vera famiglia, fatta di fratelli e sorelle e perchè no, anche cugine". Così il Partito Democratico di Barletta.
"A scorrere i nomi della nuova squadra di governo cittadino - affermano i dem - ci si imbatte in diverse situazioni curiose. Notiamo, ad esempio, che Marianna Salvemini ha preso il posto di suo fratello Nicola. Questo curioso avvicendamento era già avvenuto nel 2019 quando la dottoressa Salvemini fu chiamata per ovviare alle inadempienze della giunta sulla questione di genere. La famiglia Salvemini arrivò in soccorso del sindaco e, verrebbe da dire, menomale che ci sono un fratello ed una sorella perchè con un figlio unico e due fratelli dello stesso sesso sarebbero stati guai".
"A proposito di famiglia, come non citare il famigerato "clan politico Tupputi". Sì, "clan" politico perchè così il sindaco Cannito lo aveva definito in campagna elettorale nel 2022. Oggi le cose sono cambiate e la famiglia Tupputi dopo varie peripezie è stata accolta in giunta. A rappresentarla è la figliol prodiga Rosa, un tempo "traditrice" ed oggi parte integrante della giunta, ehm, famiglia Cannito. Sullo sfondo di tutto questo c'è suo fratello Giuseppe che osserva il tutto, orgoglioso, dalla sua comoda postazione di consigliere regionale. Come potrebbe, del resto, non essere soddisfatto: passando dal centrosinistra al centrodestra ha permesso a sua sorella Rosa di accomodarsi su una poltrona che diversamente non avrebbe avuto. Cosa non si fa per la famiglia!".
"In ogni famiglia che si rispetti, il pater concede ai suoi figlioli tante possibilità. Ci sono, infatti, degli assessori che dopo aver trascorso un periodo in Naspi, per dirla in parole povere, in disoccupazione politica, sono rientrati in servizio. Al loro posto, in Naspi, ci sono altri assessori che magari un domani saranno richiamati. Capirete bene, una possibilità non si nega a nessuno".
"In tutto questo ci chiediamo, dove sono finite le competenze? Per la famiglia Cannito questo è un criterio di scelta obsoleto, superato. Cosa volete che siano le competenze a fronte del tentativo di accontentare tutti. In realtà - concludono i dem - non è che siano proprio tutti contenti, ma alla fine che importa della città, l'importante è restare sulla propria poltrona e usufruire di un'indennità che vai dai 6mila ai 7mila euro, mica bruscolini. A pagare, come sempre, sono i cittadini".
"A scorrere i nomi della nuova squadra di governo cittadino - affermano i dem - ci si imbatte in diverse situazioni curiose. Notiamo, ad esempio, che Marianna Salvemini ha preso il posto di suo fratello Nicola. Questo curioso avvicendamento era già avvenuto nel 2019 quando la dottoressa Salvemini fu chiamata per ovviare alle inadempienze della giunta sulla questione di genere. La famiglia Salvemini arrivò in soccorso del sindaco e, verrebbe da dire, menomale che ci sono un fratello ed una sorella perchè con un figlio unico e due fratelli dello stesso sesso sarebbero stati guai".
"A proposito di famiglia, come non citare il famigerato "clan politico Tupputi". Sì, "clan" politico perchè così il sindaco Cannito lo aveva definito in campagna elettorale nel 2022. Oggi le cose sono cambiate e la famiglia Tupputi dopo varie peripezie è stata accolta in giunta. A rappresentarla è la figliol prodiga Rosa, un tempo "traditrice" ed oggi parte integrante della giunta, ehm, famiglia Cannito. Sullo sfondo di tutto questo c'è suo fratello Giuseppe che osserva il tutto, orgoglioso, dalla sua comoda postazione di consigliere regionale. Come potrebbe, del resto, non essere soddisfatto: passando dal centrosinistra al centrodestra ha permesso a sua sorella Rosa di accomodarsi su una poltrona che diversamente non avrebbe avuto. Cosa non si fa per la famiglia!".
"In ogni famiglia che si rispetti, il pater concede ai suoi figlioli tante possibilità. Ci sono, infatti, degli assessori che dopo aver trascorso un periodo in Naspi, per dirla in parole povere, in disoccupazione politica, sono rientrati in servizio. Al loro posto, in Naspi, ci sono altri assessori che magari un domani saranno richiamati. Capirete bene, una possibilità non si nega a nessuno".
"In tutto questo ci chiediamo, dove sono finite le competenze? Per la famiglia Cannito questo è un criterio di scelta obsoleto, superato. Cosa volete che siano le competenze a fronte del tentativo di accontentare tutti. In realtà - concludono i dem - non è che siano proprio tutti contenti, ma alla fine che importa della città, l'importante è restare sulla propria poltrona e usufruire di un'indennità che vai dai 6mila ai 7mila euro, mica bruscolini. A pagare, come sempre, sono i cittadini".