Francesco Verducci
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Politica

Il PD di Barletta: al congresso sarà la fine della tregua?

Maggioranza sotto scacco. Cascella: «Continuano le vecchie manovre». Tutto c'è da fare, fuorché il silenzio

«Spero che potremo celebrare il congresso entro l'anno. Il PD ne ha bisogno». Parole sante quelle pronunciate in settimana dal segretario provinciale, nonché commissario cittadino del PD, Andrea Patruno, se non fosse che il commissariamento barlettano si accinge ormai a tagliare il traguardo dei 10 mesi, alla faccia dell'articolo 20, dello statuto regionale del partito che testé recita: "La gestione commissariale non può avere durata superiore a tre mesi, alla cui decorrenza consegue il ripristino delle funzioni degli organi commissariati".

Partire dai congressi di circolo, e poi quelli provinciali, regionali, e nazionale. Se è questo l'auspicio di Patruno, confermata dal senatore PD Francesco Verducci, membro della commissione nazionale per le regole del congresso, ospite di un incontro (foto in allegato), tenutosi in sala consiliare, giovedì scorso, prepariamoci ad assistere prima o poi alla fine della tregua regnante nel PD di Barletta, dopo la quale tutto può accadere. Dalla caduta di Maffei, al commissariamento, dalla sospensione degli otto consiglieri dimissionari, alla sospensione della sospensione, dalle primarie, alla convergenza su Cascella, dall'idillio post-elettorale, al gelo tra giunta e partiti. Questa è infatti l'evoluzione incredibile/prevedibile degli ultimi mesi.

Cascella entrerà ufficialmente nel PD? E se sì, quando? Prima o dopo il congresso? Il come e se schierarsi, possono certamente incidere, positivamente o negativamente, sui rinnovati precari equilibri politici della maggioranza, che prevedono all'orizzonte un rimpasto di giunta che sembra inevitabile. Dai franchi tiratori del primo consiglio comunale, al numero legale mantenuto per un soffio nella seconda seduta del consiglio, fino alla rottura degli accordi politici sulla presidenza della commissione Lavori Pubblici, regalata all'opposizione. La nuova amministrazione si è così rivelata essere nuovamente sotto scacco di chi vuol far valere il suo peso, e lo fa con il ricatto dei numeri. «Il PD ancora una volta si è dimostrato inaffidabile e poco rispettoso degli impegni di coalizione», così ieri i consiglieri della lista civica Cascella Sindaco Insieme hanno accusato il primo partito della maggioranza, in merito alla presidenza della commissione Lavori Pubblici.

Così ieri, sulla pagina Facebook del sindaco:

«Che aspetti a denunciare i traditori con tanto di nome e cognome? - scrive un utente - Sono ambedue indagati. Informati: la Procura vuole tempo? Se non li affronti a viso aperto in consiglio dimostrando con prove le accuse non li fermerai. Rivediti "Le mani sulla città". Non contare sul PD. E' un partito allo sbando. Da noi peggio che a Roma. E' un problema tuo e devi risolverlo tu».
Risponde Cascella: «Sin dal primo momento, nella piazza d'armi del Castello dove si insediava il Consiglio comunale, ho messo all'indice le vecchie manovre. Vedo che continuano, ma che credo che i cittadini sappiano riconoscere che qualificano solo chi le compie. La mia affettuosa solidarietà va a chi è colpito da attacchi che in tutta evidenza mirano a indebolire e delegittimare l'azione dell'amministrazione. La migliore risposta politica credo sia di continuare a fare la propria parte con determinazione, fermezza, coerenza e rispetto della volontà' di cambiamento espressa dagli elettori».
«Se non denuncia sin da subito - scrive un altro utente - sarà oggetto di ricatto nel lungo termine e sarà un Maffei bis!».

L'unica cosa certa è che il «continuare a fare la propria parte con determinazione, fermezza, coerenza e rispetto della volontà di cambiamento espressa dagli elettori», è qualcosa che non può e non deve avere per niente a che fare con il silenzio.
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