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"Il Nuovo Decreto Sicurezza: quando il dissenso diventa reato"
Evento promosso da Amnesty International
Barletta - giovedì 10 luglio 2025
18.39
Venerdì 11 luglio 2025, alle ore 18.00, presso la Chiesa di San Michele a Barletta, si terrà l'incontro pubblico dal titolo "Il Nuovo Decreto Sicurezza: quando il dissenso diventa reato", promosso da Amnesty International Puglia-Matera, un appuntamento urgente e necessario per discutere degli effetti del nuovo Decreto Sicurezza, convertito in legge il 9 giugno 2025 (Legge n.80), e delle sue gravi implicazioni sul diritto di protesta pacifica in Italia.
Con questa legge, il governo Meloni ha portato a compimento un processo iniziato nel 2022 con il cosiddetto "Decreto Rave", volto a restringere la libertà di manifestazione e a reprimere il dissenso. Dopo la Legge n.6 del gennaio 2024 – nota come legge contro gli eco-vandali – che ha introdotto sanzioni sproporzionate contro forme pacifiche di protesta legate alla giustizia climatica e alla tutela del patrimonio culturale, il nuovo Decreto Sicurezza rappresenta un salto ulteriore nella criminalizzazione dell'attivismo sociale.
A nulla sono valse le mobilitazioni di migliaia di cittadini, i rilievi del Presidente della Repubblica, i pareri critici dell'OSCE e dei relatori speciali delle Nazioni Unite: il testo approvato in Senato il 4 giugno e poi convertito in legge contiene misure fortemente repressive. Dall'introduzione del reato di rivolta anche per chi oppone resistenza passiva nei CPR e negli hotspot, alla punibilità dei blocchi stradali con pene detentive fino a due anni. Passando per l'estensione del cosiddetto DASPO urbano a chiunque sia stato denunciato, anche senza condanna definitiva, nei cinque anni precedenti. Si introducono bodycam per le forze di polizia, senza però garantire l'identificabilità degli agenti attraverso codici alfanumerici, un tema cruciale per la tutela dei diritti umani.
Durante l'evento interverrà Valeria Ricchiuti, referente per l'attivismo di Amnesty International Puglia, che illustrerà anche le attività e le campagne in corso, a partire da "Proteggo la Protesta", la mobilitazione internazionale di Amnesty contro la repressione del dissenso in Europa. Saranno presenti inoltre Giangregorio De Pascalis, presidente delle Camere Penali del Tribunale di Trani, che offrirà un'analisi giuridica delle nuove misure, e Gigia Bucci, segretaria generale della CGIL, con un intervento dedicato alle ricadute di questi provvedimenti sulle lotte sindacali e sul mondo del lavoro.
L'incontro sarà anche l'occasione per presentare la nascita di un nuovo gruppo Amnesty International nei territori di Barletta e Andria, un presidio civico per chiunque voglia impegnarsi nella difesa dei diritti umani.
L'invito è rivolto a tutta la cittadinanza, alle realtà associative, , ai movimenti sociali e sindacali: è il momento di esserci, di partecipare e di far sentire la propria voce. Perché la protesta non è un privilegio. È un diritto. E difenderlo riguarda tutti.
Con questa legge, il governo Meloni ha portato a compimento un processo iniziato nel 2022 con il cosiddetto "Decreto Rave", volto a restringere la libertà di manifestazione e a reprimere il dissenso. Dopo la Legge n.6 del gennaio 2024 – nota come legge contro gli eco-vandali – che ha introdotto sanzioni sproporzionate contro forme pacifiche di protesta legate alla giustizia climatica e alla tutela del patrimonio culturale, il nuovo Decreto Sicurezza rappresenta un salto ulteriore nella criminalizzazione dell'attivismo sociale.
A nulla sono valse le mobilitazioni di migliaia di cittadini, i rilievi del Presidente della Repubblica, i pareri critici dell'OSCE e dei relatori speciali delle Nazioni Unite: il testo approvato in Senato il 4 giugno e poi convertito in legge contiene misure fortemente repressive. Dall'introduzione del reato di rivolta anche per chi oppone resistenza passiva nei CPR e negli hotspot, alla punibilità dei blocchi stradali con pene detentive fino a due anni. Passando per l'estensione del cosiddetto DASPO urbano a chiunque sia stato denunciato, anche senza condanna definitiva, nei cinque anni precedenti. Si introducono bodycam per le forze di polizia, senza però garantire l'identificabilità degli agenti attraverso codici alfanumerici, un tema cruciale per la tutela dei diritti umani.
Durante l'evento interverrà Valeria Ricchiuti, referente per l'attivismo di Amnesty International Puglia, che illustrerà anche le attività e le campagne in corso, a partire da "Proteggo la Protesta", la mobilitazione internazionale di Amnesty contro la repressione del dissenso in Europa. Saranno presenti inoltre Giangregorio De Pascalis, presidente delle Camere Penali del Tribunale di Trani, che offrirà un'analisi giuridica delle nuove misure, e Gigia Bucci, segretaria generale della CGIL, con un intervento dedicato alle ricadute di questi provvedimenti sulle lotte sindacali e sul mondo del lavoro.
L'incontro sarà anche l'occasione per presentare la nascita di un nuovo gruppo Amnesty International nei territori di Barletta e Andria, un presidio civico per chiunque voglia impegnarsi nella difesa dei diritti umani.
L'invito è rivolto a tutta la cittadinanza, alle realtà associative, , ai movimenti sociali e sindacali: è il momento di esserci, di partecipare e di far sentire la propria voce. Perché la protesta non è un privilegio. È un diritto. E difenderlo riguarda tutti.
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