Cronaca
Il falso sorbitolo arrivato a Barletta era scaduto già da un anno
Scotland Yard collabora con la Procura di Trani per le indagini. Si cercano i responsabili del’errore di etichettatura
Barletta - lunedì 2 aprile 2012
Le fiale di sorbitolo, rivelatosi poi in realtà nitrito di sodio al 70%, che hanno causato la morte della giovane Teresa Sunna e hanno messo a rischio la vita di Anna Abbrescia e Addolorata Piazzolla, risultavano essere scadute già da 1 anno. Nonostante questo, la sostanza è stata comunque somministrata alle tre donne, per la preparazione di un breath-test nello studio del gastroenterologo dott. Spinazzola, in via Rizzitelli. Questo è il nuovo elemento che emerge dalle indagini che la Procura di Trani sta portando avanti, a carico dei tre attuali indagati per cooperazione in omicidio colposo e lesioni: i due medici Ruggero Spinazzola e Mauro Donato Pappagallo, e lo spedizioniere Ettore Cicinelli. La partita di 5 chili di sorbitolo, come riferito nei giorni scorsi dal ministro della salute Renato Balduzzi, era stata ordinata dallo studio medico nel settembre scorso, e la data di confezionamento riportata sull'etichetta del prodotto arrivato risaliva al febbraio 2010. Gli inquirenti della procura di Trani hanno indicato però che il sorbitolo avrebbe una scadenza di circa 1 anno. Questo fa capire come il prodotto acquistato sia giunto a destinazione già scaduto, in base appunto a quanto riportato dall'etichetta.
L'etichetta è l'altro grande mistero di questa indagine. E' proprio dietro un errore di etichettatura che si celerebbero le cause all'origine di questa tragedia. Gli inquirenti sono infatti alla ricerca delle persone responsabili di questo errore fatale. Per questo è partita una stretta collaborazione tra la Procura di Trani e Scotland Yard. L'errore potrebbe essere avvenuto in Gran Bretagna nell'azienda inglese Brenntag o nella nordirlandese Mistral, che ha rivenduto poi online la finta partita di sorbitolo. Meno probabile che sia avvenuto nelle sedi della Cargill (l'azienda produttrice del sorbitolo), in quanto sostanze come il nitrito di sodio non rientrerebbero tra quelle usate nel suo ciclo produttivo.
Intanto il ministero della salute ha esteso al nostro paese le indicazioni della Food Standards Agency (FSA), l'autorità britannica di sicurezza alimentare, con le quali si invitano le imprese ed i cittadini che avessero acquistato prodotti chimici ad uso alimentare dalla ditta Mistral a non consumarli. «La Mistral, che ha sede ad Antrim, nell'Irlanda del Nord, vende tali prodotti, sia tramite il suo sito web, che attraverso altri siti di e-commerce come eBay. L'azienda ha comunque già cessato la distribuzione dei suoi prodotti - ha aggiunto il ministero della salute nel suo comunicato - Nel Regno Unito non sono state riportate segnalazioni di incidenti simili a quello avvenuto a Barletta legati al consumo dei prodotti venduti dalla ditta Mistral. Di seguito il testo integrale dell'allerta inglese».
L'etichetta è l'altro grande mistero di questa indagine. E' proprio dietro un errore di etichettatura che si celerebbero le cause all'origine di questa tragedia. Gli inquirenti sono infatti alla ricerca delle persone responsabili di questo errore fatale. Per questo è partita una stretta collaborazione tra la Procura di Trani e Scotland Yard. L'errore potrebbe essere avvenuto in Gran Bretagna nell'azienda inglese Brenntag o nella nordirlandese Mistral, che ha rivenduto poi online la finta partita di sorbitolo. Meno probabile che sia avvenuto nelle sedi della Cargill (l'azienda produttrice del sorbitolo), in quanto sostanze come il nitrito di sodio non rientrerebbero tra quelle usate nel suo ciclo produttivo.
Intanto il ministero della salute ha esteso al nostro paese le indicazioni della Food Standards Agency (FSA), l'autorità britannica di sicurezza alimentare, con le quali si invitano le imprese ed i cittadini che avessero acquistato prodotti chimici ad uso alimentare dalla ditta Mistral a non consumarli. «La Mistral, che ha sede ad Antrim, nell'Irlanda del Nord, vende tali prodotti, sia tramite il suo sito web, che attraverso altri siti di e-commerce come eBay. L'azienda ha comunque già cessato la distribuzione dei suoi prodotti - ha aggiunto il ministero della salute nel suo comunicato - Nel Regno Unito non sono state riportate segnalazioni di incidenti simili a quello avvenuto a Barletta legati al consumo dei prodotti venduti dalla ditta Mistral. Di seguito il testo integrale dell'allerta inglese».