La città
Il “Codice Borges”, l’enigma degli scacchi e le forme del labirinto.
La riflessione di Giuseppe Lagrasta, Presidente del Comitato Dante Alighieri di Barletta
Barletta - sabato 24 agosto 2024
Riceviamo e pubblichiamo una riflessione del professor Giuseppe Lagrasta nel 125mo anniversario della nascita di Josè Luis Borges
Il 24 agosto 2024 ricorrono i 125 anni della nascita di Jorge Luis Borges, scrittore, poeta e saggista argentino, grande classico della letteratura mondiale che, attraverso le sue storie ha fatto sognare tanti lettori iniziandoli a viaggi intriganti e immergendoli in luoghi onirici e fantastici.
Jorge Luis Borges, è autore di raccolte di racconti, e tra le altre, si ricordano: Finzioni, L'Aleph, Il Manoscritto di Brodi, Venticinque Agosto 1983 e altri racconti inediti, Racconti brevi e straordinari; di romanzi: Cronache di Bustos Domecq, Il libro del cielo e dell'inferno, Due fantasie memorabili; raccolte di poesie: L'oro delle tigri, L'artefice, I congiurati, La cifra.
In Italia ha conosciuto il successo con l'opera La Biblioteca di Babele (Finzioni), pubblicata da Einaudi nel 1955, (traduzione di Carlo Fruttero e Franco Lucentini), che ha consentito all'autore argentino di incontrare, inaspettatamente, un notevole successo di critica e di pubblico. La scrittura onirica, fantastica e misteriosa dello scrittore ha influenzato autori italiani quali: Italo Calvino, che è stato molto vicino a Borges quando è stato in visita ufficiale a Roma presso il Ministero della Pubblica Istruzione (1984) e che lo ha indicato come l'ultimo grande mostro sacro della letteratura mondiale; Leonardo Sciascia, un devoto verso la narrazione di Borges e che lo ha accolto in Sicilia con amicizia sincera. Ritroviamo tracce di Borges in Umberto Eco e nel suo famoso romanzo Il nome della Rosa come pure le scorgiamo in Antonio Tabucchi e in Tommaso Landolfi.
Il "magico fantastico" di Landolfi ben si intreccia al "realismo magico" dello scrittore argentino e tali modelli narrativi li ritroviamo nelle narrazioni di scrittori italiani, quali: Tommaso Landolfi, Massimo Bontempelli, Italo Calvino, Leonardo Sciascia e Antonio Tabucchi. A sua volta, Jorge Luis Borges, è stato contaminato e suggestionato, ma soprattutto influenzato dalle energie ideative e fantastiche dei classici della Storia della Letteratura Italiana, e ci riferiamo a Dante Alighieri, Ludovico Ariosto, Giambattista Marino, Giovanni Papini e Benedetto Croce.
Il Codice Borges, per linee generali, si fonda sugli arcani della narrazione, sulle metafore e le allegorie delle visioni del mondo, sulle strutture immaginifiche della scacchiera, sull'innumerabile e sull'infinito recuperando la dimensione del tempo e dell'eternità. Fanno da specchio al mondo interiore borgesiano le strutture del racconto poliziesco, del racconto ironico, seguito dal gioco degli specchi e degli scacchi, dal doppio e dal gioco delle maschere.
Gli emblemi e le cifre simboliche della comunicazione narrativa di Jorge Luis Borges invitano a riflettere: sul senso delle rovine umane, sulla memoria personale e collettiva, sulla coscienza critica di poeti e narratori, sulle metafore del deserto, interiore ed esistenziale, sul senso del nulla, dell'immortalità e dell'eternità.
Nella scheda di presentazione del libro "La Biblioteca di Babele", Edizione italiana, Einaudi del 1955 è annotato: "Il titolo originale della raccolta è Ficciones (Finzioni), ma la definizione di racconti fantastici, se pure è l'unica possibile di un'opera tanto ramificata ed elusiva, non esaurisce tutti gli elementi, la fumistica mescolanza dei simboli, degli occulti richiami, il gioco di prestigio delle allusioni, il dosaggio di ironico e di patetico, di astratto e di umano, di attuale e di erudito, che si trovano a confluire in questa Biblioteca di Babele."
L'enigma che si nasconde nella narrazione di Borges è racchiuso in un termine alquanto misterioso, l'Aleph, titolo di un racconto della omonima raccolta; cos'è, dunque, l'Aleph? L'Aleph è lo spazio in cui sono situati, senza confondersi, tutti i luoghi della terra, visti da tutti gli angoli cosmici. E' la metafora della conoscenza, dei saperi e dei misteri, ma anche il luogo in cui si sprigiona il caos, il disordine e l'entropia, ma è, inoltre, il luogo della redenzione, dell'incontro, dell'amore e dell'amicizia, del perdono e dell'esperienza del bene e del male. Il percorso di significato che i lettori intraprendono consente di esperire e riconoscere la valenza esistenziale della grammatica dell'esperienza umana rivisitata alla luce del "Codice Borges".
La raccolta di racconti l'Aleph fa scorgere come la narrazione borgesiana è intrisa di filosofia, di logica, di matematica, di scienza combinatoria, di labirinti, di cabala, di tempo scritto e di tempo reale. Fonte di modernità le opere dello scrittore argentino consentono al lettore di fare un viaggio nella contemporaneità rivivendo storie e avventure del passato.
Il 24 agosto 2024 ricorrono i 125 anni della nascita di Jorge Luis Borges, scrittore, poeta e saggista argentino, grande classico della letteratura mondiale che, attraverso le sue storie ha fatto sognare tanti lettori iniziandoli a viaggi intriganti e immergendoli in luoghi onirici e fantastici.
Jorge Luis Borges, è autore di raccolte di racconti, e tra le altre, si ricordano: Finzioni, L'Aleph, Il Manoscritto di Brodi, Venticinque Agosto 1983 e altri racconti inediti, Racconti brevi e straordinari; di romanzi: Cronache di Bustos Domecq, Il libro del cielo e dell'inferno, Due fantasie memorabili; raccolte di poesie: L'oro delle tigri, L'artefice, I congiurati, La cifra.
In Italia ha conosciuto il successo con l'opera La Biblioteca di Babele (Finzioni), pubblicata da Einaudi nel 1955, (traduzione di Carlo Fruttero e Franco Lucentini), che ha consentito all'autore argentino di incontrare, inaspettatamente, un notevole successo di critica e di pubblico. La scrittura onirica, fantastica e misteriosa dello scrittore ha influenzato autori italiani quali: Italo Calvino, che è stato molto vicino a Borges quando è stato in visita ufficiale a Roma presso il Ministero della Pubblica Istruzione (1984) e che lo ha indicato come l'ultimo grande mostro sacro della letteratura mondiale; Leonardo Sciascia, un devoto verso la narrazione di Borges e che lo ha accolto in Sicilia con amicizia sincera. Ritroviamo tracce di Borges in Umberto Eco e nel suo famoso romanzo Il nome della Rosa come pure le scorgiamo in Antonio Tabucchi e in Tommaso Landolfi.
Il "magico fantastico" di Landolfi ben si intreccia al "realismo magico" dello scrittore argentino e tali modelli narrativi li ritroviamo nelle narrazioni di scrittori italiani, quali: Tommaso Landolfi, Massimo Bontempelli, Italo Calvino, Leonardo Sciascia e Antonio Tabucchi. A sua volta, Jorge Luis Borges, è stato contaminato e suggestionato, ma soprattutto influenzato dalle energie ideative e fantastiche dei classici della Storia della Letteratura Italiana, e ci riferiamo a Dante Alighieri, Ludovico Ariosto, Giambattista Marino, Giovanni Papini e Benedetto Croce.
Il Codice Borges, per linee generali, si fonda sugli arcani della narrazione, sulle metafore e le allegorie delle visioni del mondo, sulle strutture immaginifiche della scacchiera, sull'innumerabile e sull'infinito recuperando la dimensione del tempo e dell'eternità. Fanno da specchio al mondo interiore borgesiano le strutture del racconto poliziesco, del racconto ironico, seguito dal gioco degli specchi e degli scacchi, dal doppio e dal gioco delle maschere.
Gli emblemi e le cifre simboliche della comunicazione narrativa di Jorge Luis Borges invitano a riflettere: sul senso delle rovine umane, sulla memoria personale e collettiva, sulla coscienza critica di poeti e narratori, sulle metafore del deserto, interiore ed esistenziale, sul senso del nulla, dell'immortalità e dell'eternità.
Nella scheda di presentazione del libro "La Biblioteca di Babele", Edizione italiana, Einaudi del 1955 è annotato: "Il titolo originale della raccolta è Ficciones (Finzioni), ma la definizione di racconti fantastici, se pure è l'unica possibile di un'opera tanto ramificata ed elusiva, non esaurisce tutti gli elementi, la fumistica mescolanza dei simboli, degli occulti richiami, il gioco di prestigio delle allusioni, il dosaggio di ironico e di patetico, di astratto e di umano, di attuale e di erudito, che si trovano a confluire in questa Biblioteca di Babele."
L'enigma che si nasconde nella narrazione di Borges è racchiuso in un termine alquanto misterioso, l'Aleph, titolo di un racconto della omonima raccolta; cos'è, dunque, l'Aleph? L'Aleph è lo spazio in cui sono situati, senza confondersi, tutti i luoghi della terra, visti da tutti gli angoli cosmici. E' la metafora della conoscenza, dei saperi e dei misteri, ma anche il luogo in cui si sprigiona il caos, il disordine e l'entropia, ma è, inoltre, il luogo della redenzione, dell'incontro, dell'amore e dell'amicizia, del perdono e dell'esperienza del bene e del male. Il percorso di significato che i lettori intraprendono consente di esperire e riconoscere la valenza esistenziale della grammatica dell'esperienza umana rivisitata alla luce del "Codice Borges".
La raccolta di racconti l'Aleph fa scorgere come la narrazione borgesiana è intrisa di filosofia, di logica, di matematica, di scienza combinatoria, di labirinti, di cabala, di tempo scritto e di tempo reale. Fonte di modernità le opere dello scrittore argentino consentono al lettore di fare un viaggio nella contemporaneità rivivendo storie e avventure del passato.