La città
Il “ci metto solo un minuto” è contro i disabili e contro la città
Barriere architettoniche, domande alle istituzioni. Cittadini attivi poco rispettati
Barletta - giovedì 5 settembre 2013
Abbiamo spesso avuto modo in passato di riferire della gravità che pongono le barriere architettoniche in una città come Barletta, non solo per i cittadini disabili, che comunque sono numerosi e desiderano vivere attivamente il proprio territorio, ma anche per mamme con passeggini, chi ha problemi temporanei di deambulazione.
In effetti, lo spazio cittadino deve essere accessibile a tutti, in qualunque zona della nostra realtà urbana. Devono essere le barriere culturali che molti barlettani hanno a dover essere per prima cosa superate: le rampe dei marciapiedi non solo non sono sufficienti ma spessissimo vengono occupate dall'automobile di turno. Il "Ci metto solo un minuto"vale anche per i posti auto riservati ai disabili, provocando incivile e costante spirito di emulazione. I controlli scarseggiano del resto è noto che spesso e volentieri il traffico e il rispetto delle regole sono in balia di se stessi. Bisogna ricordare che anche gli addetti Bar.s.a. che controllano i "grattini", possono multare le auto sui parcheggi riservati ai disabili, come da circolare ministeriale, fenomeno raro e misconosciuto. Come un problema sono anche i banchi abusivi, quasi sempre di vendita di pesci e di frutta, che ostruiscono marciapiedi di ogni zona della città o anche i locali che 'sforano' il suolo pubblico legittimamente pagato.
Inoltre, poniamo congiuntamente domanda all'assessore alle Politiche Sociali, alla Manutenzione e alla Cultura su quali siano le loro reali intenzioni per risolvere in ogni punto della città la questione delle barriere architettoniche. In particolare nel Castello, dove sulla carta era già stato individuato lo spazio per posizionarvi un ascensore, ma mai realizzato e la sistemazione dei montascale alla Cantina della Disfida, come del resto nel sottopassaggio di via Madonna della Croce, incendiato da vandali poco dopo essere stato istallato.
Ciò rende la città poco moderna e attrezzata per i visitatori disabili, si voglia comprendere o no, fanno effettivamente parte della cittadinanza attiva e della fascia turistica italiana, pugliese e barlettana. Nella discussione sul prossimo Bilancio si potrebbe anche pensare a porre rimedio a ciò.
In effetti, lo spazio cittadino deve essere accessibile a tutti, in qualunque zona della nostra realtà urbana. Devono essere le barriere culturali che molti barlettani hanno a dover essere per prima cosa superate: le rampe dei marciapiedi non solo non sono sufficienti ma spessissimo vengono occupate dall'automobile di turno. Il "Ci metto solo un minuto"vale anche per i posti auto riservati ai disabili, provocando incivile e costante spirito di emulazione. I controlli scarseggiano del resto è noto che spesso e volentieri il traffico e il rispetto delle regole sono in balia di se stessi. Bisogna ricordare che anche gli addetti Bar.s.a. che controllano i "grattini", possono multare le auto sui parcheggi riservati ai disabili, come da circolare ministeriale, fenomeno raro e misconosciuto. Come un problema sono anche i banchi abusivi, quasi sempre di vendita di pesci e di frutta, che ostruiscono marciapiedi di ogni zona della città o anche i locali che 'sforano' il suolo pubblico legittimamente pagato.
Inoltre, poniamo congiuntamente domanda all'assessore alle Politiche Sociali, alla Manutenzione e alla Cultura su quali siano le loro reali intenzioni per risolvere in ogni punto della città la questione delle barriere architettoniche. In particolare nel Castello, dove sulla carta era già stato individuato lo spazio per posizionarvi un ascensore, ma mai realizzato e la sistemazione dei montascale alla Cantina della Disfida, come del resto nel sottopassaggio di via Madonna della Croce, incendiato da vandali poco dopo essere stato istallato.
Ciò rende la città poco moderna e attrezzata per i visitatori disabili, si voglia comprendere o no, fanno effettivamente parte della cittadinanza attiva e della fascia turistica italiana, pugliese e barlettana. Nella discussione sul prossimo Bilancio si potrebbe anche pensare a porre rimedio a ciò.