Eventi
Il caso Tolkien tra cinema e letteratura
Proiettato il fan film “The Hunt for Gollum”. Ospiti i doppiatori del mediometraggio
Barletta - venerdì 21 dicembre 2012
18.08
Come rispondereste alla domanda: è meglio leggere un libro o guardare un film? I rapporti tra letteratura e cinema sono tanto controversi quanto redditizi, basti pensare che da sempre buona parte della migliore produzione cinematografica mondiale è tratta da opere letterarie, che siano romanzi, testi teatrali o racconti brevi. Il discorso diviene ancor più complesso avvicinandosi al mondo di Tolkien: lo scrittore inglese non racconta solo storie, ma nei suoi libri crea un vero e proprio "universo parallelo" colmo di lingue inesistenti, razze fantastiche, neologismi e grammatiche nuove.
Nell'incontro che si è svolto ieri pomeriggio presso la libreria La Penna Blu si è cercato di spiegare il caso Tolkien paragonando cinema e letteratura: moderato da Ida Vinella, caporedattrice di Barlettalife, e introdotto da Ninni Dimichino con i saluti della Società Tolkieniana Italiana, l'appuntamento è stato animato dagli interventi di Oronzo Cilli, promotore delle iniziative di "Ritorno nella Terra di Mezzo", che ha illustrato nel dettaglio il percorso dai libri di Tolkien alle opere cinematografiche di Peter Jackson, e di Manlio Triggiani, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, che ha sintetizzato la storia delle influenze fra cinema e letteratura, citando casi esemplari quali "Arancia Meccanica" di Stanley Kubrick o le esperienze filmiche di Gabriele D'Annunzio e Luigi Pirandello.
Racchiudere un'opera letteraria colossale come quella di J.R.R. Tolkien in un film è stata senza dubbio un'impresa non priva di difficoltà, perché la riduzione di un libro sul grande schermo (a maggior ragione se si tratta di libri che sono quasi delle "mitologie", più che dei semplici romanzi) è essenzialmente la trasposizione della visione del regista, che di quell'opera letteraria ne offre una propria interpretazione tramite la pellicola. Ecco perché di uno stesso testo, le trasposizioni cinematografiche potrebbero essere infinite, diverse per ogni singolo lettore. Proprio da questo ragionamento nasce l'esperienza dei fan film, film scritti e prodotti da semplici appassionati, che attraverso queste pellicole senza scopo di lucro (spesso reperibili gratuitamente online) danno corpo ad una propria visione filmica dell'opera.
E' il caso di "The Hunt for Gollum", mediometraggio realizzato da fan e doppiato in Italia dalla "Khàrisma del Doppiaggio" di Bari. Durante l'incontro i due responsabili del doppiaggio, Giuseppe Grossi e Michele de Pasquale, hanno brevemente raccontato il loro lavoro, che è consistito nel dar voce a personaggi già conosciuti come Gandalf e Aragorn. Il mondo dei fan film è sicuramente il sintomo di un modo di far cinema che nasce dal basso, che si crea con passione e che bene può far comprendere le varie sfumature del rapporto fra libro e schermo.
Nell'incontro che si è svolto ieri pomeriggio presso la libreria La Penna Blu si è cercato di spiegare il caso Tolkien paragonando cinema e letteratura: moderato da Ida Vinella, caporedattrice di Barlettalife, e introdotto da Ninni Dimichino con i saluti della Società Tolkieniana Italiana, l'appuntamento è stato animato dagli interventi di Oronzo Cilli, promotore delle iniziative di "Ritorno nella Terra di Mezzo", che ha illustrato nel dettaglio il percorso dai libri di Tolkien alle opere cinematografiche di Peter Jackson, e di Manlio Triggiani, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, che ha sintetizzato la storia delle influenze fra cinema e letteratura, citando casi esemplari quali "Arancia Meccanica" di Stanley Kubrick o le esperienze filmiche di Gabriele D'Annunzio e Luigi Pirandello.
Racchiudere un'opera letteraria colossale come quella di J.R.R. Tolkien in un film è stata senza dubbio un'impresa non priva di difficoltà, perché la riduzione di un libro sul grande schermo (a maggior ragione se si tratta di libri che sono quasi delle "mitologie", più che dei semplici romanzi) è essenzialmente la trasposizione della visione del regista, che di quell'opera letteraria ne offre una propria interpretazione tramite la pellicola. Ecco perché di uno stesso testo, le trasposizioni cinematografiche potrebbero essere infinite, diverse per ogni singolo lettore. Proprio da questo ragionamento nasce l'esperienza dei fan film, film scritti e prodotti da semplici appassionati, che attraverso queste pellicole senza scopo di lucro (spesso reperibili gratuitamente online) danno corpo ad una propria visione filmica dell'opera.
E' il caso di "The Hunt for Gollum", mediometraggio realizzato da fan e doppiato in Italia dalla "Khàrisma del Doppiaggio" di Bari. Durante l'incontro i due responsabili del doppiaggio, Giuseppe Grossi e Michele de Pasquale, hanno brevemente raccontato il loro lavoro, che è consistito nel dar voce a personaggi già conosciuti come Gandalf e Aragorn. Il mondo dei fan film è sicuramente il sintomo di un modo di far cinema che nasce dal basso, che si crea con passione e che bene può far comprendere le varie sfumature del rapporto fra libro e schermo.