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Attualità

Il barlettano Nicola Di Fidio candidato al premio “Primo Levi 2021”

Fulcro della sua ricerca il processo a basso impatto ambientale per la produzione di un biocarburante di nuova generazione

Dopo il successo ottenuto lo scorso anno con il conseguimento del "Premio nazionale Adolfo Parmaliana", il Dott. Nicola Di Fidio, ricercatore junior barlettano presso il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell'Università di Pisa e docente universitario di Biotecnologie industriali torna a stupirci e a gareggiare, insieme ad altri nove finalisti, per il premio nazionale "Primo Levi 2021" indetto dalla Società chimica italiana (SCI).

L'importante riconoscimento nazionale viene conferito nell'ambito delle scienze chimiche ad uno fra i giovani ricercatori partecipanti, fra i quali non poteva mancare il Dott. Di Fidio che abbiamo deciso di incontrare ed intervistare.

Come si chiama e com'è strutturato il tuo lavoro di ricerca?
«Il mio lavoro di ricerca s'intitola "Integrated cascade biorefinery processes for the production of single cell oil by Lipomyces starkeyi from Arundo donax L. hydrolysates" ed è stato selezionato dal Consiglio Direttivo del Gruppo Giovani della SCI per poter concorrere alla vittoria del prestigioso premio "Primo Levi 2021". Pubblicata per intero sulla prestigiosa rivista internazionale "Bioresource Tecnology", la ricerca descrive la creazione e l'ottimizzazione di un innovativo processo a basso impatto ambientale per la produzione di un biocarburante di nuova generazione, il biodiesel, a partire da una risorsa rinnovabile cioè la canna comune, una pianta infestante non appartenente alla filiera agro-alimentare che è in grado di crescere anche su terreni marginali, inquinati e poco coltivati».

Sei molto giovane, ma con perseveranza e talento hai già raggiunto molti traguardi. Cosa consiglieresti ai giovani che si sentono spesso poco motivati nel raggiungere i propri obiettivi?
«Ho lasciato, seppur con molto rammarico, la mia cara Barletta nel 2017 mosso dalla voglia di trasformare il mio sogno in una solida realtà. Volevo essere un ricercatore nel campo della chimica industriale e delle biotecnologie industriali e ambientali per provare, nel mio piccolo, a contribuire alla transizione ecologica, culturale, economica e sociale di cui abbiamo tanto bisogno e di cui avranno estrema necessità le generazioni future.

Per inseguire il mio sogno ho viaggiato tanto tra la Puglia, la Basilicata, la Toscana e l'Olanda ed ho imparato tanti e nuovi approcci allo studio e al lavoro. Ci sono alcuni valori in cui credo fortemente e che mi hanno da sempre accompagnato sin da quando ero studente universitario: adesso vorrei condividerli con le nuove generazioni che vorrebbero intraprendere o hanno già intrapreso un percorso di studi o professionale. Il primo fra tutti è la passione mixata con una buona dose di l'entusiasmo infatti è fondamentale seguire sempre le proprie inclinazioni senza farsi influenzare dal pensiero altrui. A questo connubio si accompagna la voglia di lavorare in squadra per raggiungere i proprio obiettivi in quanto sono fermamente convinto che nessuno di noi possa andare molto lontano da solo».

«Infine - aggiunge il Dott. Di Fidio - è essenziale dare il giusto valore e il giusto riconoscimento allo studio, alla cultura, al saper fare, dire ed essere».
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