Turismo
I tesori di San Giacomo esposti per la Notte Bianca di Barletta
Sarà possibile visionare gli stessi reperti anche per le "Giornate Europee del Patrimonio"
Barletta - giovedì 20 settembre 2018
Comunicato Stampa
Fitto calendario di appuntamenti quello preparato dalla chiesa di San Giacomo Maggiore di Barletta in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio del 22 e 23 settembre e della Notte Bianca che sabato 22 sarà organizzata dal Comune di Barletta.
Di grande interesse storico-artistico e religioso la Mostra del 22-23 settembre dal titolo "I Tesori della Prepositura di San Giacomo Maggiore – La donazione di Papa Giulio III", durante la quale verrà esposto il prezioso cofanetto-reliquiario in avorio di scuola araba del XII-XIII secolo, utilizzato per custodire la reliquia della lingua incorrotta di San Bartolomeo Apostolo (anch'essa esposta), donati entrambi da Papa Giulio III (al secolo Giovanni Maria Ciocchi Del Monte) nel 1550, anno della Sua elezione a Sommo Pontefice, in segno di affetto verso questa chiesa che apparteneva alla Sua giurisdizione negli anni in cui fu vescovo di Siponto (l'odierna Manfredonia) nel 1513-1544.
Siamo in pieno Rinascimento e Papa Giulio III, amante dell'arte e della cultura e mecenate di Michelangelo Buonarroti (lo nominò capo degli architetti della fabbrica di San Pietro), scelse un manufatto di altissimo pregio per contenere la sacra reliquia dell'Apostolo di Cana di Galilea, sul quale fece incidere il proprio nome, lo stemma papale e la descrizione di quanto in esso contenuto, a sigillo della propria autenticità.
Inoltre, essendo il 1550 anno del X Giubileo della storia cristiana, a tali doni il Papa volle aggiungere il medaglione bronzeo commemorativo dell'Anno Santo riportante la propria effige, che sarà messo in bella vista durante la summenzionata mostra.
Ma perché la chiesa di San Giacomo Maggiore apparteneva alla diocesi di Siponto e non, come accadeva per la Cattedrale e per la Basilica del Santo Sepolcro, a quella di Trani? Forse non tutti sanno che questo edificio sacro, il più antico che la città di Barletta può oggi vantare, e il borgo circostante sono stati per secoli fuori dalle mura cittadine ed appartenenti ad una diocesi differente da quella intra-moenia, appunto quella di Siponto. Ancora oggi la chiesa di San Giacomo è affiancata da "via Sipontina" in ricordo di questa memoria storica.
Alcuni studi hanno lasciato supporre che l'intero Borgo San Giacomo – chiamato anche "Borgo Novo" – sorto intorno alla chiesa sia stato circondato da altre mura di tipo monastico, autonomo dal resto della città. Solo verso la metà del Cinquecento fu inglobato con la costruzione di mura più ampie in grado di contenerlo. Perciò, tornando alla donazione del 1550 di Papa Giulio III, essa diventa anche un segno di alta valorizzazione per la storia di questo secolare Borgo che per secoli ha vissuto una spaccatura netta dalla "Civitas", protrattasi dal Medioevo fino ad alcuni decenni successivi alla celebre Disfida, avvenuta nel 1503.
Sabato 22 settembre alle ore 20.30 il programma prevede la presentazione della Guida Breve "La Prepositura di San Giacomo Maggiore – Barletta", edita dalla editrice Rotas. Interverranno don Nicola Maria Napolitano, Direttore Ufficio Beni Culturali dell'Arcidiocesi, Victor Rivera Magos, dottore di ricerca in Storia Medioevale presso l'Università della Basilicata e post doc presso l'Université de Caen Normandie, e Mons. Sabino Lattanzio, autore della Guida.
Trattasi della prima pubblicazione sulla millenaria chiesa di San Giacomo Maggiore; ne descrive la storia, le evoluzioni architettoniche e la descrizione degli ambienti e delle opere presenti al suo interno, offrendo una sintesi del ricchissimo patrimonio artistico e di reperti di natura sacra e storica che è stata in grado di conservare nel corso dei secoli: tavole, bassorilievi, ex-voto, e oggetti liturgici datati dal IX secolo in poi, a cui si aggiungono un cospicuo numero di reliquiari ed un archivio storico di grande valore.
Nonostante i numerosi rimaneggiamenti architettonici che la chiesa di San Giacomo ha subito nel corso del tempo, l'ambiente interno conserva grande fascino proprio per i segni lasciati dalle diverse epoche: tra gli altri, le cappelle trecentesche con volta a crociera della Madonna della Fiducia, del Santissimo Salvatore e di Santa Filomena, e due sarcofagi sovrapposti del XIV secolo, situati all'ingresso della chiesa.
In entrambe le Giornate Europee del Patrimonio la chiesa di San Giacomo ha inoltre organizzato, in collaborazione con l'Associazione Virgilio e alcuni giovani volontari della parrocchia, delle Visite guidate in grado di accompagnare i visitatori sia lungo la mostra che attraverso le architetture e le opere conservate all'interno dell'edificio di culto.
Queste sono previste il sabato alle ore 11.00 – 17.30 – 22.00 – 23.00 e la domenica alle ore 12.00 – 17.30 – 20.30. La chiesa rimarrà aperta al pubblico il 22 e 23 settembre alle ore 8.30-13.00 / 17.30-24.00 (domenica chiusura alle ore 21.30).
Di grande interesse storico-artistico e religioso la Mostra del 22-23 settembre dal titolo "I Tesori della Prepositura di San Giacomo Maggiore – La donazione di Papa Giulio III", durante la quale verrà esposto il prezioso cofanetto-reliquiario in avorio di scuola araba del XII-XIII secolo, utilizzato per custodire la reliquia della lingua incorrotta di San Bartolomeo Apostolo (anch'essa esposta), donati entrambi da Papa Giulio III (al secolo Giovanni Maria Ciocchi Del Monte) nel 1550, anno della Sua elezione a Sommo Pontefice, in segno di affetto verso questa chiesa che apparteneva alla Sua giurisdizione negli anni in cui fu vescovo di Siponto (l'odierna Manfredonia) nel 1513-1544.
Siamo in pieno Rinascimento e Papa Giulio III, amante dell'arte e della cultura e mecenate di Michelangelo Buonarroti (lo nominò capo degli architetti della fabbrica di San Pietro), scelse un manufatto di altissimo pregio per contenere la sacra reliquia dell'Apostolo di Cana di Galilea, sul quale fece incidere il proprio nome, lo stemma papale e la descrizione di quanto in esso contenuto, a sigillo della propria autenticità.
Inoltre, essendo il 1550 anno del X Giubileo della storia cristiana, a tali doni il Papa volle aggiungere il medaglione bronzeo commemorativo dell'Anno Santo riportante la propria effige, che sarà messo in bella vista durante la summenzionata mostra.
Ma perché la chiesa di San Giacomo Maggiore apparteneva alla diocesi di Siponto e non, come accadeva per la Cattedrale e per la Basilica del Santo Sepolcro, a quella di Trani? Forse non tutti sanno che questo edificio sacro, il più antico che la città di Barletta può oggi vantare, e il borgo circostante sono stati per secoli fuori dalle mura cittadine ed appartenenti ad una diocesi differente da quella intra-moenia, appunto quella di Siponto. Ancora oggi la chiesa di San Giacomo è affiancata da "via Sipontina" in ricordo di questa memoria storica.
Alcuni studi hanno lasciato supporre che l'intero Borgo San Giacomo – chiamato anche "Borgo Novo" – sorto intorno alla chiesa sia stato circondato da altre mura di tipo monastico, autonomo dal resto della città. Solo verso la metà del Cinquecento fu inglobato con la costruzione di mura più ampie in grado di contenerlo. Perciò, tornando alla donazione del 1550 di Papa Giulio III, essa diventa anche un segno di alta valorizzazione per la storia di questo secolare Borgo che per secoli ha vissuto una spaccatura netta dalla "Civitas", protrattasi dal Medioevo fino ad alcuni decenni successivi alla celebre Disfida, avvenuta nel 1503.
Sabato 22 settembre alle ore 20.30 il programma prevede la presentazione della Guida Breve "La Prepositura di San Giacomo Maggiore – Barletta", edita dalla editrice Rotas. Interverranno don Nicola Maria Napolitano, Direttore Ufficio Beni Culturali dell'Arcidiocesi, Victor Rivera Magos, dottore di ricerca in Storia Medioevale presso l'Università della Basilicata e post doc presso l'Université de Caen Normandie, e Mons. Sabino Lattanzio, autore della Guida.
Trattasi della prima pubblicazione sulla millenaria chiesa di San Giacomo Maggiore; ne descrive la storia, le evoluzioni architettoniche e la descrizione degli ambienti e delle opere presenti al suo interno, offrendo una sintesi del ricchissimo patrimonio artistico e di reperti di natura sacra e storica che è stata in grado di conservare nel corso dei secoli: tavole, bassorilievi, ex-voto, e oggetti liturgici datati dal IX secolo in poi, a cui si aggiungono un cospicuo numero di reliquiari ed un archivio storico di grande valore.
Nonostante i numerosi rimaneggiamenti architettonici che la chiesa di San Giacomo ha subito nel corso del tempo, l'ambiente interno conserva grande fascino proprio per i segni lasciati dalle diverse epoche: tra gli altri, le cappelle trecentesche con volta a crociera della Madonna della Fiducia, del Santissimo Salvatore e di Santa Filomena, e due sarcofagi sovrapposti del XIV secolo, situati all'ingresso della chiesa.
In entrambe le Giornate Europee del Patrimonio la chiesa di San Giacomo ha inoltre organizzato, in collaborazione con l'Associazione Virgilio e alcuni giovani volontari della parrocchia, delle Visite guidate in grado di accompagnare i visitatori sia lungo la mostra che attraverso le architetture e le opere conservate all'interno dell'edificio di culto.
Queste sono previste il sabato alle ore 11.00 – 17.30 – 22.00 – 23.00 e la domenica alle ore 12.00 – 17.30 – 20.30. La chiesa rimarrà aperta al pubblico il 22 e 23 settembre alle ore 8.30-13.00 / 17.30-24.00 (domenica chiusura alle ore 21.30).