Scuola e Lavoro
I sindacati della Bat manifestano a Barletta
Corteo e comizio per cambiare la Legge di Stabilità
Barletta - sabato 16 novembre 2013
11.40
Uno sciopero nazionale di 4 ore, è quello che è stato indetto dalle tre più importanti sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil, anche nella Bat con una manifestazione provinciale, ieri pomeriggio a Barletta. L'appuntamento ha fatto seguito a diversi appuntamenti, in questi giorni passati, in tutta Italia, per chiedere di cambiare la Legge di stabilità, licenziata di recente dal Governo.
I lavoratori hanno incrociato le braccia ieri, mentre si è svolto un corteo nel pomeriggio, a partire da corso V. Emanuele, fino alla piazzetta antistante al Monte di Pietà, sede della Prefettura, dove si è svolto un comizio. Grande partecipazione, appuntamento molto sentito con pullman dalle varie città della provincia, ha riempito le strade del percorso del corteo bandiere e striscioni. In piazza anche alcuni Consiglieri comunali di Barletta e di Bisceglie e rappresentanti della Giunta. Per l'amministrazione barlettana è intervenuta sul palco il vicesindaco Anna Rizzi Francabandiera, assessore alle Politiche Sociali e Lavoro. Sono intervenuti il segretario generale Uil Bat, Vincenzo Posa, il segretario generale Cgil Bat, Luigi Antonucci, e il segretario generale Cisl Foggia-Bat, Emilio Diconza.
"Si chiede di ricavare da sprechi e rendite più risorse per i lavoratori e per i pensionati", queste le rivendicazioni alla base della mobilitazione dei sindacati. Si chiede di diminuire realmente le tasse ai dipendenti ed imprese che creano occupazione, rifinanziare la cassa integrazione e dare certezze agli "esodati", rivalutare le pensioni, tagliare la spesa pubblica ed i costi della politica, difendere l'insieme dei servizi valorizzando i dipendenti pubblici. «Questo Governo di larghe intese cercava un'idea che fosse soddisfacente per molti, ma ha trovato una soluzione che è riuscita a scontentare tutti» hanno spiegato i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Al centro il rilancio delle attività produttive, la destinazione di maggiori risorse per gli ammortizzatori sociali e l'abolizione delle tasse sul lavoro.
«Con questa legge non si realizza quella svolta necessaria per la politica economica». Con la manifestazione di ieri, con tipici toni di partecipazione e concretezza, si è chiesto al Governo e al Parlamento di rifinanziare subito la cassa integrazione e potenziare la lotta all'evasione fiscale, definendo la natura penale del reato. L'insieme di questi interventi dovrebbe, secondo gli organizzatori, ridurre la crisi occupazionale e migliorare le condizioni economiche nel nostro Paese.
I lavoratori hanno incrociato le braccia ieri, mentre si è svolto un corteo nel pomeriggio, a partire da corso V. Emanuele, fino alla piazzetta antistante al Monte di Pietà, sede della Prefettura, dove si è svolto un comizio. Grande partecipazione, appuntamento molto sentito con pullman dalle varie città della provincia, ha riempito le strade del percorso del corteo bandiere e striscioni. In piazza anche alcuni Consiglieri comunali di Barletta e di Bisceglie e rappresentanti della Giunta. Per l'amministrazione barlettana è intervenuta sul palco il vicesindaco Anna Rizzi Francabandiera, assessore alle Politiche Sociali e Lavoro. Sono intervenuti il segretario generale Uil Bat, Vincenzo Posa, il segretario generale Cgil Bat, Luigi Antonucci, e il segretario generale Cisl Foggia-Bat, Emilio Diconza.
"Si chiede di ricavare da sprechi e rendite più risorse per i lavoratori e per i pensionati", queste le rivendicazioni alla base della mobilitazione dei sindacati. Si chiede di diminuire realmente le tasse ai dipendenti ed imprese che creano occupazione, rifinanziare la cassa integrazione e dare certezze agli "esodati", rivalutare le pensioni, tagliare la spesa pubblica ed i costi della politica, difendere l'insieme dei servizi valorizzando i dipendenti pubblici. «Questo Governo di larghe intese cercava un'idea che fosse soddisfacente per molti, ma ha trovato una soluzione che è riuscita a scontentare tutti» hanno spiegato i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Al centro il rilancio delle attività produttive, la destinazione di maggiori risorse per gli ammortizzatori sociali e l'abolizione delle tasse sul lavoro.
«Con questa legge non si realizza quella svolta necessaria per la politica economica». Con la manifestazione di ieri, con tipici toni di partecipazione e concretezza, si è chiesto al Governo e al Parlamento di rifinanziare subito la cassa integrazione e potenziare la lotta all'evasione fiscale, definendo la natura penale del reato. L'insieme di questi interventi dovrebbe, secondo gli organizzatori, ridurre la crisi occupazionale e migliorare le condizioni economiche nel nostro Paese.