Sindaco Cascella
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Politica

I partiti chiedono a Cascella un cambio di passo, dopo l’approvazione del bilancio

Malumori su nomine Bar.S.A., linee programmatiche, bilancio di previsione

E' tornato ieri sera a riunirsi il tavolo politico di maggioranza, questa volta alla presenza del sindaco Cascella. Sul banco, ovviamente, i malumori già emersi nella precedente riunione di martedì, che era rimasta di fatto in sospeso, non essendoci stato in quell'occasione il confronto con il sindaco.

Nomine Bar.S.A., linee programmatiche di mandato, bilancio di previsione 2013. Questi i tre principali pilastri della discordia, portati avanti da Cascella, secondo i partiti, senza aver condiviso le scelte fatte, con le forze di maggioranza. Il sindaco ha così ascoltato ieri il mal di pancia della coalizione, e la richiesta, di fatto, di un cambio di passo, dopo l'approvazione in Consiglio comunale, presumibilmente il 21 novembre, del bilancio di previsione 2013, e, presumibilmente il 28, dell'assestamento di bilancio, come indicato dalla Conferenza dei capigruppo del 5 novembre. Ci sarà il rischio di vedere nuovamente il film già visto nei primi due consigli comunali? Non resta che attendere mercoledì per capire se sarà così o meno.

A proposito di nomine Bar.S.A., è utile ricordare cosa prevede l'art. 51 dello Statuto Comunale, ai comma 1 e 2:

1. La nomina, la designazione e la revoca dei propri rappresentanti presso Enti, aziende ed istituzioni operanti nell'ambito del Comune ovvero da esso dipendenti o controllati è di competenza del Consiglio comunale, nel rispetto dei termini e delle modalità stabiliti dal regolamento di cui all'articolo precedente.
2. Il Consiglio comunale esercita poteri di indirizzo e di controllo sull'attuazione dei servizi e relative gestioni, nelle forme previste dal presente titolo, con le modalità stabilite dallo Statuto e dal regolamento.
Le cose, alla luce dei fatti, non sembrano evidentemente essere andate, come prevede lo Statuto.

In cosa comunque consisterà questo cambio di passo richiesto? E' il segno di un prossimo inevitabile rimpasto di Giunta, oltre che di un nuovo richiesto rapporto tra Sindaco e partiti? La questione delle dimissioni del professor Villani, sembrerebbe non aver preso molto spazio nella discussione di ieri, venendo confermate le motivazioni ufficiali espresse. Certo, l'insoddisfazione dei partiti nei confronti delle linee programmatiche, oltre che ad essere una critica diretta a Cascella, potrebbe essere anche interpretata, implicitamente o meno, come una critica a Villani, il quale, come ha ricordato il sindaco, ha dato, per le linee programmatiche di mandato, «un essenziale contributo di elaborazione». Proprio infatti sulle linee programmatiche, la maggioranza si incontrerà nuovamente martedì, alla vigilia del Consiglio comunale, per proporre alcune integrazioni. Al momento, comunque, le deleghe di Villani, restano nelle mani di Cascella, con l'intento di "non procedere, allo stato, a una sostituzione del prof. Villani", e "verificare se e quali funzioni e competenze possano essere riaggregate".

Resta da capire in cosa consisterà la "diversa modalità di collaborazione", che il prof. Villani ha offerto a Cascella, "a titolo gratuito", e "che possa essere conciliabile con i suoi impegni professionali ed esprimersi in forme istituzionalmente compatibili". Proposta, alla luce della quale, come ha riferito la nota ufficiale del Comune, "il sindaco Cascella ha dato mandato al Segretario generale, Giovanni Porcelli, di individuare gli strumenti giuridici e normativi, con cui aprire, sulla scia delle linee programmatiche, la vita amministrativa al generoso apporto di tante espressioni della società civile che, come il prof. Villani, vogliano sostenere l'azione di rilancio e di cambiamento della città".

Sugli aspetti del bilancio, dovrebbe essere presentato un emendamento, sostenuto, al momento, almeno dalla Lista civica del sindaco e da Sinistra Unita, per evitare l'aumento dell'addizionale Irpef per le fasce di reddito più basse. Ricordiamo che al momento, secondo quanto approvato dalla Giunta, è prevista: esenzione, per i redditi fino a 7.500 euro; aliquota che rimane allo 0,2%, per redditi fino a 15mila euro; 0,4% per quelli da 15mila fino a 28mila; 0,6% per quelli da 28mila fino a 55mila euro; 0,8% per redditi oltre i 55mila euro. Il tutto, per ottenere un gettito complessivo che dovrebbe essere di circa 1,9 milioni di euro. Con la precedente aliquota fissa dello 0,2%, il gettito ammontava a circa 1,1 milioni. «L'aumento dell'addizionale Irpef non serve per finanziare debiti fuori bilancio - ha sottolineato la dott.ssa Cardo, ieri pomeriggio in commissione Bilancio - ma per finanziare spese correnti, e non è sufficiente da solo». Ci sono infatti in più, circa 800mila euro provenienti dagli oneri concessori. L'assessore Chieppa ha motivato l'intervento su questa, e non su altre tasse, in quanto l'addizionale Irpef è un'imposta progressiva. «L'addizionale è già di per sé progressiva, poiché relativa ai redditi - è intrvenuto il consigliere Damiani, sempre ieri in commissione - Perchè questo tipo di aumento, se alla fine si ottengono solo 800mila euro in più? Si sarebbe potuto fare un unico aumento allo 0,4%, e si sarebbe magari ottenuto di più». Il consigliere Caracciolo ha chiesto di sapere quali parti della spesa corrente verrebbero finanziate da questo aumento dell'addizionale, e la dott.ssa Cardo ha precisato che ad essere interessata è tutta la spesa corrente. Per il consigliere Mazzarisi, si sarebbe potuto lasciare invariata l'addizionale, ed intervenire su altre tasse, come l'aliquota Imu.

Per quanto riguarda la Tares, la Giunta dovrebbe oggi apportare delle modifiche, con un ricalcolo delle tariffe in modo semplificato, come reso possibile dal D.L. 102 del 2013, e non più seguendo il metodo normalizzato (previsto dal Dpr 198 del 1999). In tal modo non ci sarebbe inoltre la necessità di dover tenere in considerazione il Piano finanziario. Gli aumenti, che comunque ci saranno, dovrebbero essere inferiori a quelli stabiliti nella prima approvazione di Giunta, e dovrebbero ammontare a circa il 24% per le utenze domestiche e a circa il 28% per quelle non domestiche. Il tutto, per ottenere un gettito complessivo che dovrebbe essere di circa 13 milioni di euro.
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