Cronaca
Guardia notturna si spara dentro l’ospedale
E' successo a Cona, frazione di Ferrara, ad un uomo di Barletta. Il giovane, dipendente della CoopService, si è sparato all'addome
Barletta - sabato 3 novembre 2012
14.10
Suicidio in ospedale a Cona, frazione di Ferrara. Secondo quanto riportato dal quotidiano online estense.com, una guardia notturna di 28 anni, G. L. , di Barletta ma nato a Trani, dipendente della CoopService, si è sparato la notte scorsa mentre era in servizio.
Il giovane si è sparato all'addome e a nulla sono valsi i soccorsi immediati del collega di turno e del personale del 118. L'uomo ha lasciato solo un biglietto in cui spiega ai familiari il motivo del suo gesto estremo. Sul posto è intervenuta la polizia giudiziaria che ha sequestrato la pistola d'ordinanza e il biglietto. Per oggi è attesa l'autopsia.
Nel biglietto che ha lasciato per dare una spiegazione a questa sua tremenda decisione, come riportato dal giornale La Nuova Ferrara, parla di un litigio con la fidanzata, di una possibile querela tra i due che potrebbe aver innescato la tragedia: forse il fatto che la denuncia avrebbe potuto avere conseguenze sulla concessione del porto d'armi e pertanto la perdita del lavoro. «Era un bravissimo ragazzo» lo ricordava ieri sera un collega che stava facendo il turno con lui, ma all'esterno del Polo ospedaliero. Viveva per la musica e la moto, passioni che balzano subito a chi si imbatteva nella sua pagina Facebook.
Il giovane si è sparato all'addome e a nulla sono valsi i soccorsi immediati del collega di turno e del personale del 118. L'uomo ha lasciato solo un biglietto in cui spiega ai familiari il motivo del suo gesto estremo. Sul posto è intervenuta la polizia giudiziaria che ha sequestrato la pistola d'ordinanza e il biglietto. Per oggi è attesa l'autopsia.
Nel biglietto che ha lasciato per dare una spiegazione a questa sua tremenda decisione, come riportato dal giornale La Nuova Ferrara, parla di un litigio con la fidanzata, di una possibile querela tra i due che potrebbe aver innescato la tragedia: forse il fatto che la denuncia avrebbe potuto avere conseguenze sulla concessione del porto d'armi e pertanto la perdita del lavoro. «Era un bravissimo ragazzo» lo ricordava ieri sera un collega che stava facendo il turno con lui, ma all'esterno del Polo ospedaliero. Viveva per la musica e la moto, passioni che balzano subito a chi si imbatteva nella sua pagina Facebook.